Adam Silver a tutto tondo: i report arbitrali, la questione Bosh e le problematiche dell'ASG

Nella puntata domenicale di Bleacher Report Radio l’ospite d’onore è stato il Commissioner NBA Adam Silver. Si sono toccati i temi più disparati e alcuni di essi sono di importante rilevanza. Il primo, ad esempio, è stata l’onda lunga che hanno lasciato un paio di Last Two Minute reports arbitrali, ovvero sia i resoconti degli ultimi due minuti di gara. Le parole di Silver sono state, come sempre, molto chiare: “La questione fondamentale è l’integrità del campionato. Per gli appassionati e per le squadre, nella misura in cui gli arbitri sbagliano, vogliono capire perchè lo fanno. A questo serve il report degli arbitri a fine gara. C’è una squadra che ne esce sicuramente ‘danneggiata’ dal report ma l’importante è il riconoscimento della chiamata sbagliata e la spiegazione del motivo per il quale è stata sbagliata“.

I pareri su questi sani principi, però, si dividono in due strade: la prima è quella che applaude Silver per la sua costante spinta verso un regime di piena trasparenza; la seconda riguarda chi crede che non serva ad un granchè perchè non si prendono in considerazione i rimanenti 46 (o più) minuti di gioco. Inoltre, i report ora sono diventi pubblici, proprio per garantire la più alta soglia di trasparenza: “Tutto quello che stiamo facendo è solo la resa formale di un processo che è sempre esistito“, ha detto il  Commissioner. “Prima era un processo aneddotico e informale e la cosa causava molti disagi“. Anche voci importanti come quelle di Wade e James hanno mostrato la loro diffidenza verso uno strumento utile ma limitato agli ultimi due minuti di gioco. Rendere conto per un report completo sarebbe cosa più adatta secondo i due ex compagni di squadra. “Quegli ultimi due minuti, per me, sono inutili“, ha riferito Wade a Michael Wallace di ESPN.com per esempio. In teoria, Silver la vede esattamente come Wade quando Flash parla di una maggior completezza ma al momento ritiene “impossibile” per la lega gestire così tanto lavoro dopo ogni gara.

Potremmo arrivarci un giorno. E’ più una questione di risorse“, ha detto. “Abbiamo essenzialmente solo iniziato questo processo e lo stiamo sviluppando: siamo solo alla seconda stagione di sperimentazione. E’ in gran parte una questione di risorse dal punto di vista d’ufficio. Cercheremo di trasformare queste idee in realtà“. Silver, essendo ottimista e visionario, vede anche il bicchiere mezzo pieno. Dice, infatti, di non aver mai notato nulla riguardo le chiamate corrette e solo uno strascico di polemiche dopo gli errori. Ha, in pratica, riconosciuto che troppo spesso gli zero errori sulle chiamate importanti vengano posti dopo quelli sbagliati e non deve mai essere così. Il Commisioner ha ammesso che forse la lega potrebbe fare un lavoro migliore per mettere in evidenza anche ciò che di buoni gli arbitri fanno. “Gli arbitri vengono scrutinati nello stesso modo in cui vengono dettagliatamente osservati i giocatori“, ha poi aggiunto. “Come vengono classificati i giocatori, così succede anche per gli arbitri alla fine di ogni gara“.

Si è spostato poi su un versante diverso, ovvero sia quello che coinvolge Chris Bosh. Su CB1, Silver ha chiarito ma totale collaborazione tra il giocatore, la società e la lega. Non vi è alcuna controversia su com’è gestita la situazione e, anzi, ha aggiunto Silver che la “questione viene monitorata molto da vicino”.
Sembra che la scienza sia stata chiara in questo caso. Questo è in primo luogo una questione relazionale tra Bosh e la sua società. Chris è un ragazzo fantastico e un giocatore meraviglioso. Non piace a nessuno vederlo fuori dal campo da gioco adesso“.

L’ultimo e spinoso tema trattato riguarda le leggi anti-LGBT (quella anti-gay, NdR) che minacciano l’All-Star Game 2017 in programma a Charlotte. Silver preferisce al momento un approccio diplomatico sulla questione, mostrando pazienza nei confronti dei legislatori del North Carolina sull’eventuale e probabile cambio della legge discriminatoria. “Abbiamo molto tempo prima dell’evento del prossimo anno a Charlotte e avremo modo di lavorare su questi problemi. La mia sensazione è che ci sono tante persone impegnate dietro le quinte per ottenere la risoluzione di questo problema“.

 

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone