Golden State Warriors @ Houston Rockets 125-108: troppi Warriors per questi Rockets, non c'è gara a Houston

Golden State Warriors @ Houston Rockets 125-108

I Warriors trovano una netta vittoria nell’ostica trasferta texana di Houston guidati dai soliti Durant e Curry, che annichiliscono Harden e compagni proseguendo nella loro cavalcata solitaria nella regular season della Western Conference.

Inizia subito con una bella giocata la partita dei Rockets, che trova i primi due punti della gara con un alley-oop realizzato da Harrell, mentre dopo un air ball da tre di Curry arriva la risposta dei Warriors con un jump shot di Durant. Buon gioco dall’arco dei padroni di casa, che trovano due triple con Ariza e Beverley, immediatamente seguite da quella di Draymond Green, delineando immediatamente dove si giocherà una parte importante della gara. Nonostante un momento di appannamento offensivo per i padroni di casa, i Warriors non riescono a finalizzare dei punti importanti e subiscono la stoppata di Harrell su Thompson e le triple ancora di Ariza e di Harden (sulla sirena dei 24 secondi). Ai californiani serve però poco per spingere sull’acceleratore ed in un nulla trovano sei punti consecutivi chiusi dal facile layup di Thompson, che costringe gli avversari al timeout (18-15). Dopo essere precipitati improvvisamente a 7 punti di distanza già nel primo quarto, arriva una buona reazione dei texani che trovano due penetrazioni vincenti prima con Harden e poi con Gordon, appena entrato. Buon tiro in fadeaway per Ariza, ma la risposta dei Warriors arriva puntuale e furiosa: due triple in pochi secondi per Durant e Curry, che fissano il risultato sul 29-22. Tra qualche giocata forzata di troppo e una stoppata su Harden di Green con una manciata di secondi restanti sul cronometro, il primo quarto si chiude con i due punti realizzati da Capela.

Nel secondo periodo buon avvio per Golden State che trova 6 punti consecutivi chiusi dal layup di Thompson, mentre la risposta degli avversari arriva dal solito gioco sotto canestro di Capela e dai liberi realizzati da Gordon. Momento complicato per i Rockets, che subiscono due stoppate in rapida successione da Green ed Iguodala che ne annichiliscono le offensive, seguite da i due jump shot di Livingston e Thompson, oltre che la tripla di Green stesso per la prima doppia cifra di svantaggio della partita (47-35). Dopo due tripla forzate e sbagliare da Harden e Curry arriva una pessima notizia per gli ospiti: quarto fallo già a metà secondo quarto per Zaza Pachulia, costretto alla panchina anticipata. Houston si aggrappa allora al suo leader e accorcia da una situazione problematica con i 6 punti consecutivi del Barba, che dopo l’ennesima penetrazione vincente fissa sul 52-44. Continua la fase positiva per i padroni di casa, che nonostante la tripla subita da Durant trovano i quattro punti consecutivi di Dekker per ridurre ulteriormente lo svantaggio e constrigere al timeout gli avversari in leggera difficoltà. La reazione dei Warriors una volta tornati in campo è ottima e porta a due schiacciate consecutive finalizzate da Green e Iguodala, anche se l’allungo nel punteggio non arriva grazie ai liberi di Dekker e al layup in penetrazione di Harden. Un Dekker davvero in grande spolvero tramuta una tripla sbagliata in due comodi punti, ma a chiudere la prima metà di gara è la tripla splendida di Curry, che fissa sul 62-57.

Escono bene dagli spogliatoi i Warriors, che trovano immediatamente i due layup in penetrazione di Green e Durant, oltre che i due liberi realizzati da Pachulia. Molto male invece i Rockets, che si ritrovano in doppia cifra di svantaggio a causa di una serie di palle perse in maniera molto ingenua da un Harden irriconoscibile in questo inizio di terzo quarto, mentre arriva la notizia che Ryan Anderson non ritornerà in partita a causa dell’influenza che l’aveva già fermato nei giorni scorsi. Arriva un accenno di risposta da parte dei texani che trovano la schiacciata in alley-oop di Capela, ma si rivela solo un’illusione visto che viene immediatamente rispedita indietro dalla tripla di Draymond Green e dall’ennesima schiacciata di Durant, oltre che dalla tripla da distanza siderale di Curry (84-67). Dopo una nuova tripla del due volte MVP che fa scivolare i padroni di casa fino a 20 punti di svantaggio, arrivano prima la schiacciata di Capela e poi il floater di Ariza, che sembrano solo arginare i danni del momento di forte crisi. I Rockets infatti non riescono in nessun modo a contrastare le continue offensive avversarie e crollano ancora dopo le due schiacciate di McAdoo, costantemente libero di andare a canestro. Con i troppi errori dall’arco di un Gordon lontano parente del giocatore visto in questa stagione e l’ennesima penetrazione vincente di Durant, il risultato alla fine del terzo quarto racconta uno schiacciante 99-79.

L’ultimo periodo si apre con il buon layup di Gordon e la tripla di Beverley, mentre la risposta dei Warriors arriva dal gioco da tre punti concretizzato da Looney. I Rockets, pessimi dall’arco come mai in questa regular season, provano a dire la loro con una serie di attacchi centrali, ma vengono costantemente annichiliti da un Kevin Durant in grande spolvero, che trova anche il fallo sulla tripla grazie al quale porta a 30 i punti realizzati in serata. Gli ospiti mettono in mostra tutto il proprio killer instinct e nonostante una partita ormai in tasca continuano a pressare a tutto campo e punire ogni minima distrazione con il gigantesco talento di Durant e Curry, ancora a segno rispettivamente con un jump shot e una tripla (117-93). Nel mentre la partita volge al termine, c’è ancora il tempo per ammirare gli 8 punti consecutivi di McCaw, che concretizzano una vittoria importante per i Warriors, allungando ulteriormente sulle inseguitrici nella Western Conference.

Golden State Warriors: Thompson 16, Durant 32, Green 15, Curry 24, Pachulia 10, Iguodala 5, Livingston 4, McAdoo 8, Looney 3, McCaw 8.

Houston Rockets: Harden 17 (11 ast), Ariza 12, Harrell 8, Beverley 13, Anderson 0, Gordon 6, Dekker 17, Capela 22, Brewer 4, Ennis 2, Brown 7.

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone