Heat addio ai playoff. Riscatto Jazz, un super LaVine non basta contro i Warriors

TORONTO RAPTORS @ MIAMI HEAT 107-104 – Rischia di costare tantissimo in chiave playoff la terza sconfitta consecutiva dei Miami Heat. Con i Raptors che espugnano l’American Airlines Arena, infatti, la franchigia della Florida potrebbe aver detto defintivamente addio alla post season. Nonostante il grande equilibrio il primo quarto è dei padroni di casa trascinati da un ottimo Dragic (22 punti complessivi). Dall’altra parte il protagonista è l’ormai “solito” Williams (top scorer dei suoi a quota 29, con 9/18 al tiro e 4/7 da tre) che risponde colpo su colpo alle iniziative di Whiteside (doppia doppia a quota 16 e 18 rimbalzi) e, soprattutto, Wade (30 punti). All’intervallo lungo è pari 58. Al rientro dagli spogliatoi sono ancora Wade e Dragic a portare avanti Miami ma gli ospiti, a cavallo tra terzo e quarto periodo, piazzano un 11-0 di parziale che li riporta in partita, con il pareggio a quota 96 firmato da DeRozan a 1:21 dalla fine. Una scena che si ripete pochi secondi dopo quando è, invece, Williams a piazzare la bomba del 102-97 che, a poco più di 30 secondi dalla sirena, chiude definitivamente i giochi. Finisce 107-104.

Toronto Raptors: Ross 9, Hansbrough 2 (10 rimb.), Valanciunas e Hayes 4, DeRozan 24, Lowry e Vasquez 12, Patterson 11, Williams 29;

Miami Heat: Deng 11, Haslem e Johnson 4, Whiteside 16 (18 rimb.), Wade 30, Dragic 22, Chalmers 5, Beasley e Andersen 6

UTAH JAZZ @ PORTLAND TRAIL BLAZERS 111-105 – Reduci dalla bruciante sconfitta contro i Grizzlies, i Jazz si rifanno con gli interessi andando a vincere  Portland. Con Hayward, eroe in negativo della sera precedente lasciato in panchina, il grande protagonista è Trevor Booker: 36 punti, 12/15 dal campo, 4/4 dall’arco. Il primo quarto costituisce un chiaro indirizzo sull’esito finale della partita, con Booker che piazza un paio di triple pesanti all’interno del 32-19 complessivo. Meglio i Blazers nel secondo quarto con McCollum che segna 14 dei suoi 26 punti nel primo tempo e permette di accorciare le distanze a metà gara, quando il tabellone dice comunque +10 Utah (56-46). Nella ripresa, però, si sveglia finalmente anche Damian Lillard: 19 punti (su 28 complessivi) nel secondo tempo che consentono ai Blazers di portarsi sul -2 (101-99) prima che Lopez firmi il pareggio a 2:34 dalla fine. Si tratta, tuttavia, dell’ultimo acuto dei padroni di casa che, progressivamente, cedono al 10-4 di parziale degli ultimi minuti a firma di un sorprendente Hood (21 punti). Vincono i Jazz 111-105.

Utah Jazz: Booker 36, Gobert 6 (11 rimb.), Hood 21, Exum 3, Johnson, Cotton e Millsap 11, Evans 12;

Portland Trail Blazers: Batum 2, Leonard 12, Lopez 21, McCollum 26, Lillard 28, Crabbe 11, Blake 1, Freeland 4

MINNESOTA TIMBERWOLVES @ GOLDEN STATE WARRIORS 101-110 – Non basta un super LaVine da 37 punti (13/21 dal campo, 6/10 da tre) ai Timberwolves per espugnare l’Oracle Arena. Infatti i Warriors, nonostante un primo quarto conclusosi sul 31-28 per gli ospiti, danno sempre l’impressione di essere in completo controllo del match. Impressione confermata dal 24-32 del secondo parziale ch eporta al 55-60 all’intervallo lungo. Poi, come spesso accade, nei terzi 12 minuti di gioco arriva la grandinata che indirizza la partita sui binari favorevoli ai figli della baia: Barnes, Green ma, soprattutto, Curry (34 punti, 11/21 al tiro, 5/11 dall’arco) sono i protagonisti del 14-26 che mette in ghiaccio la gara. Nell’ultimo periodo i 20 punti di Zach LaVine consentono agli ospiti di portarsi fino al -1 (93-94 a 4:12 dalla sirena), ma la giocata sull’asse Thompson-Curry (rubata del primo, comodo appoggio al vetro del secondo), vale il 95-104 della sicurezza a poco più di due minuti dalla conclusione; 101-110 il finale da Oakland.

Minnesota Timberwolves: Wiggins 17, Payne 6, Hamilton, Martin e Budinger 12, LaVine 37, Brown 5;

Golden State Warriors: Barnes e Green (14 rimb.) 13, Bogut ed Ezeli 7, Thompson 23, Curry 34, Iguodala 5, Holiday e Livingston 4

About The Author

Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone