Heat, Kendrick Nunn si lancia per il ROTY: "Penso di essere il favorito"

Con il favoritissimo Zion Williamson che ancora non ha esordito in NBA, a causa dell’infortunio al menisco laterale del ginocchio destro di metà ottobre, gli addetti ai lavori si sono alquanto sbizzarriti nell’indicare quello che potrebbe prenderne il posto come ROTY 2020. Tra quelli ad essersi messi maggiormente in mostra spiccano ovviamente Ja Morant, già tra i migliori in quel di Memphis, oppure RJ Barrett a New York o Coby White a Chicago.

Tra le sorprese, forse la più grande di questo primo mese e spiccioli di regular season, spicca Kendrick Nunn. Da elemento quasi misterioso dei Miami Heat, dopo esser stato undrafted nel 2018 e dopo un’annata vissuta in G-League con i Santa Cruz Warriors, il 24enne nativo di Chicago, Illinois, ha cominciato a stupire già in Preseason, per poi esplodere con i primi match di regular season, contribuendo in maniera sostanziale all’ottimo avvio della franchigia allenata da coach Spoelstra, che al momento è 4° nella Eastern Conference, con 12 vinte e 5 perse.

Nunn, al momento, viaggia con 16.5 punti (47.8% dal campo, 40.4% da tre), 3.3 assist, 2.4 rimbalzi e 1.3 rubate in 17 presenze, con 29.4 minuti d’impiego medio. Intervistato da The Athletic, il ragazzo ha mostrato molta sicurezza nei propri mezzi, indicandosi come favorito al premio di Rookie dell’anno: “Si, a dire il vero, in questo momento, mi sento il favorito. Chiaramente è presto per stilare classifiche ma, prestazioni alla mano, penso di essere davanti a tutti gli altri“.

La mia speranza è di mantenere questo livello di rendimento per tutta la stagione. Se dovessi farcela, allora il premio sarà inevitabilmente mio” – prosegue Nunn – “Wade? Rappresenta un’icona per noi di Chicago, pur se io giochi adesso a Miami. L’abbraccio con lui mi ha messo i brividi e mi ha consigliato di lavorare duramente, assorbire tutto come una spugna, imparare il più possibile ed ascoltare prima di esprimere la mia opinione“.

Nei giorni scorsi, Nunn ha incontrato anche un’altro simbolo di Windy City, ovvero Derrick Rose: “L’ho incontrato, mi ha fatto i complimenti per quello che sto facendo e mi ha dato molti consigli. Per me è un onore, essendo Rose il modello al quale mi sono ispirato sempre; ho partecipato ai suoi camp a Chicago e devo dire che mi ha già dato una grossa mano finora“.

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone