I Suns espugnano lo Staples, San Antonio si riscatta battendo i Rockets, Nowitzki monstre spinge Dallas vs OKC

Phoenix Suns @ Los Angeles Lakers 116-107

Reduci da cinque vittorie consecutive, i Phoenix Suns firmano la sesta in casa dei Los Angeles Lakers nonostante Kobe Bryant, tornato dopo

arizonasports.com
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3 gare di stop. Dopo i primi due quarti giocati sul filo dell’equilibrio (ma sostanzialmente con i padroni di casa sempre avanti). Tra la fine del terzo quarto e l’inizio dell’ultimo periodo la svolta: Hornaceck si affida ai 3 piccoli (Dragic, Thomas e Bledsoe) e sono loro a scavare il

solco decisivo, con un parziale di 17-7. LA ci prova nella rimonta, con il solito Nick Young, con un Lin finalmente positivo e con Wes Johnson: è proprio la sua tripla, su assist di un ecumenico Kobe, a riportare sul -3 i gialloviola a 3 minuti dalla fine. A chiudere il match, i canestri dal post basso di Tucker e Morris ed il 6/6 di Thomas e Bledsoe. Quest’ultimo ha realizzato 20 dei 22 punti nel secondo tempo.

Phoenix Suns (18-14): Tucker 12, Mark. Morris 12, Len 8, Dragic 24, Bledsoe 22, Plumlee 6, Thomas 25, Green 8, Marc. Morris 9, Randolph, Z. Dragic DNP.

Los Angeles Lakers (9-22): Johnson 14, Davis 11, Hill 9, Bryant 10, Price 10, Boozer 8, Lin 19, Young 21, Sacre 3, Ellington 2, Clarkson DNP, Kelly DND.

Houston Rockets @ San Antonio Spurs 106-110

Vittoria davvero importante per i San Antonio Spurs, ancora privi di Leonard, che battono dopo un intensissimo derby texano gli Houston Rockets e trovano una ventata di morale dopo 6 sconfitte nelle ultime sette sfide. Nel primo quarto gli Spurs poggiano molto la palla a Duncan, che cosa fare nell’area; ma poi la sua uscita mette in difficoltà la difesa Spurs: il super parziale Houston ha il culmine a fine primo quarto, con tripla di Motiejunas dall’angolo, rimessa sbagliata e tripla da 10 metri sulla sirena di Brewer, che segnerà 25 punti in 24’. San Antonio sarà sotto per buona parte del secondo quarto; ad aprire la rimonta, una incredibile persa di Josh Smith, che consentirà a Joseph un lay-up in contropiede. Un altro suo contropiede permetterà a Green di scoccare la tripla del +4 e gli Spurs chiuderanno sopra di 1 il parziale. Nel terzo quarto, una altalena di sorpassi dettati dai tiratori: prima, Green, dopo una azione confusa, spara la bomba da 10 metri; poi Harden, da solo, firmerà il +3 Rockets. Nel quarto periodo è l’alley-oop Brewer-Howard a firmare il +4 Rockets, ed è lì che San Antonio ribalta con orgoglio la partita: la difesa diventa asfissiante, Manu slalomeggia nell’area Rockets e Joseph è sempre più un fattore: gli Spurs sono a 3’ dalla fine avanti di 8. Finita? Neanche per sogno. Harden prima segna a 50’’ dal termine il -3, poi perde un pallone di importanza capitale sulla difesa di Mills (rientrato dall’operazione alla spalla post titolo) e così gli Spurs possono festeggiare. Per Belinelli 8 punti ma giornata storta al tiro: 2/11 dal campo con 2/6 da 3 punti.

Houston Rockets (21-8): Ariza 7, Smith 5, Howard 24, Harden 28, Beverley 5, Motiejunas 11, Brewer 25, Terry, Dorsey 1, Canaan DNP, Johnson DNP, Papanikolaou DNP, Shved DNP.

San Antonio Spurs (19-13): Belinelli 8, Duncan 16, Splitter 4, Green 24, Joseph 14, Diaw 8, Ginobili 15, Baynes 8, Mills 8, Bonner 5, Anderson DNP, Ayres DNP, Daye DNP.

Oklahoma City Thunder @ Dallas Mavericks 107-112

Vincono i Dallas Maviricks che, dopo un tiratissimo match, battono i Thunder che falliscono l’aggancio al 50 % di vittorie. Data l’assenza di Chandler, Carlisle decide di giocare con Nowitzki da centro e la scelta in attacco paga, specie nel primo quarto, visto la grandine di tiri aperti (Parsons ringrazia) che si abbatte sui Thunder. Westbrook fa il Westbrook ma i suoi consueti tiri non entrano: il suo 6/23 dal campo è abbastanza eloquente; con Durant spettatore, OKC si aggrappa ad Ibaka (dato anche il vantaggio fisico sui suoi avversari) e Reggie Jackson. Il terzo parziale è a vantaggio dei Thunder e le due triple di Ibaka portano sul +5 OKC. Nell’ultimo parziale Dallas ritorna in parità a 4’30’’ dal termine grazie al solito Dirk (30 per lui, a 58 punti dal settimo realizzatore ogni epoca, Moses Malone) ed è ancora lui con una pregevole finta, seguita da palleggio, arresto e tiro, a portare sul +4 Dallas. I Thunder si riportano sul -1 e nell’azione successiva forzano Ellis ad un brutto tiro: sulla ricaduta, è fatale l’atterraggio su una caviglia avversaria. Oklahoma avrebbe anche la palla del sorpasso, ma Westbrook conferma la sua serata no con un errore in penetrazione decisivo e Dallas la chiude con autorità. Per Rondo match da 15 punti, 6 rimbalzi e 7 assist.

Oklahoma City Thunder (15-17): Jones 10, Ibaka 26, Adams 11, Roberson 1, Westbrook 18, Morrow 9, Thomas, Smith 6, Collison 2, Perkins 3, Jerrett DNP, Lamb DNP.

Dallas Mavericks (22-10): Ellis 18, Parsons 26, Nowitzki 30, Rondo 15, Barea 9, Smith 4, Harris 1, Villanueva 7, Felton, Aminu DNP, Ledo DNP, Powell DNP.

About The Author

Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone