Kansas e Michigan State in ascesa, piccoli stop per Xavier e Villanova

Kansas (26-4)
E alla fine arriva… Kansas! Non stiamo parlando di un film, ma del pazzo finale di stagione di questa NCAA, che dopo innumerevoli cambi in vetta al ranking, ha trovato nei Jayhawks i suoi favoriti. La crisi di Gennaio, che aveva portato 3 sconfitte su 5 partite disputate, sembrava aver ridimensionato le aspettative createsi, ma coach Self è stato in grado di serrare i ranghi e portare 10 vittorie consecutive, spazzando via ogni dubbio.
Ad impressionare particolarmente è stata la vittoria ottenuta Lunedì contro Texas per 86-56: contro la squadra numero 23 della classifica stilata dalla Associated Press è arrivata una prestazione balistica notevole, come dimostrano il 64% globale ed il 69% dalla lunga distanza, che ha impedito agli avversari di provare a giocarsi la partita; grande prestazione del solito Ellis, miglior realizzatore con 20 punti e 9/11 dal campo.
Dopo la sfida contro Iowa State, però, arriva per Kansas il momento della verità, la March Madness. La stagione regolare è stata una palestra sufficiente per testare la durezza mentale dei Jayhawks?

Matt Costello e Denzel Valentine di MSU (Foto da: www.woodtv.com)
Matt Costello e Denzel Valentine di MSU
(Foto da: www.woodtv.com)

Michigan State (24-5)
Il percorso di Michigan State è assai simile a quello di Kansas: partenza ottima, crisi e risalita. Dopo aver inanellato una serie di 16 vittorie su 17 partite disputate ed essersi proiettati come favoriti indiscussi, infatti, gli Spartans hanno subìto il peso dei troppi sforzi profusi, perdendo 3 partite consecutive a metà gennaio e sparendo, così, dai radar degli addetti ai lavori.
Le mani di Tom Izzo, però, hanno riassemblato il meraviglioso giocattolo di inizio stagione, riportando la propria squadra sull’Olimpo della NCAA con 8 vittorie in 9 incontri.
Eccezionale per questi successi è stato l’apporto di Denzel Valentine, il leader di MSU con 20 punti, 7 rimbalzi e 7 assist ad allacciata di scarpette, medie confermate anche Domenica contro Penn State: 19+8+6, pur con percentuali di basso profilo, hanno condotto gli Spartans al successo per 88-57.
Ora mancano 2 partite non troppo complicate prima della March Madness: trampolino di lancio o inesorabile perdita di fiducia?

Xavier (25-4)
Luci e ombre, invece, per Xavier: in questo tour de force che l’ha portata ad affrontare le due squadre adiacenti in classifica nel giro di 4 giorni, da un lato c’è l’iniezione di fiducia portata dal 90-83 ottenuto contro la capolista Villanova, dall’altro il ridimensionamento, pagato 81-90 in casa di Seton Hall.
L’importanza della prima sfida è data anche dal ranking, #5 contro #1, che faceva presupporre un sorpasso e la possibilità di presentarsi come favoriti all’inizio della March Madness, e Sumner e Macura con l loro 19 punti a testa hanno contribuito al proseguimento del sogno; ma la stanchezza per questa impresa ha portato i Musketeers a non essere sufficientemente carichi per la partita contro i Pirates, tanto che i nuovi protagonisti sono stati Bluiett e Farr con 17 punti ciascuno, mentre i mattatori della partita precedente si sono fermati a 9 punti con il 3/17 in due.
I pregi ed i limiti di Xavier sono stati palesati, quindi, nel giro di pochi giorni; ora toccherà a coach Mack esaltare i primi e limitare i secondi per poter dire la propria nelle partite dell’anno che più contano.

Kris Jenkins (Foto da: www.wtop.com)
Kris Jenkins
(Foto da: www.wtop.com)

Villanova (26-4)
I Wildcats, invece, hanno ceduto proprio sul più bello, nella sopracitata sfida contro Xavier. La sconfitta, però, non ha compromesso quanto di buono è stato mostrato in questa stagione, sia perché Villanova è stata in grado di rialzare la testa con le vittorie su Marquette e DePaul, sia perché in un’annata così combattuta aver perso un paio di posizioni nel ranking è ininfluente.
In particolare, contro i Golden Eagles è arrivato il successo per 89-79 con 19 punti ciascuno del duo Hart-Jenkins e la doppia-doppia da 18 punti e 12 rimbalzi di Ochefu, mentre il nostro Arcidiacono si è fermato a 10 punti; prova meno entusiasmante, invece, quella disputata nella notte dall’italoamericano, nella vittoria 83-62 contro DePaul, con mano fredda al tiro (6 punti con il 2/8 al tiro), ma pronta a servire i compagni (7 assist). Mattatori della serata sono stati, ancora una volta, Jenkins e Hart: unici giocatori in doppia cifra dei Wildcats, il primo ha disputato un eccellente prestazione balistica, con 31 punti e 8/14 dalla lunga distanza, mentre il secondo si è attestato su cifre simili alla partita precedente, realizzando 18 punti.
Come per tutti, però, è arrivato il momento di capire se hanno reali chances di titolo o se è solo una bella favola destinata a rimanere tale.

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone