Kevin Durant: sarà l’anno buono?

Una stagione 2013-14 vissuta da protagonista assoluto, in particolare una regular season monstre (32 punti di media con 7.4 rimbalzi, 5.5 assist e il 50.3% al tiro), tale da valergli il titolo di MVP, festeggiato in mondovisione con le lacrime e la dedica alla mamma. Eppure, per la 26enne ala nativa di Washington DC, la precedente è stata ancora una stagione incompleta. Infatti, nonostante abbia trascinato i Thunders alla quinta post-season consecutiva, ancora una volta l’anello è rimasto un miraggio, stante il ko nella finale di Western Conference, con i futuri campioni dei San Antonio Spurs, per 4-2. Ecco, quindi, che l’unico, possibile obiettivo per KD sia quello di entrare definitivamente nell’olimpo NBA portando a casa il tanto agognato trofeo.

 

Un'immagine di Kevin Durant, infortunatosi di recente www.bet.com
Un’immagine di Kevin Durant, infortunatosi di recente www.bet.com

Per prepararsi al meglio per la nuova stagione, Durant, lo scorso Agosto, ha anche rinunciato ai Mondiali spagnoli, scelta già operata da altri campioni a stelle e strisce, come James, Leonard, Aldridge e Griffin. Un forfait duro (“E’ stata una decisione estremamente difficile poiché per me è un orgoglio rappresentare il nostro Paese”), ma giustificato, dal giocatore di Oklahoma, oltre che dalla paura di infortuni che avrebbero potuto condizionarne pesantemente la stagione 2014-15, anche dalla volontà di staccare un po’ la spina. Infatti, dopo un’annata a mille all’ora, come sempre, del resto, da quando Kevin si è affacciato al grande basket, il ragazzo ha scelto di prendersi un po’ di riposo, per presentarsi fresco e pronto al raduno. Lo stesso KD, già medaglia d’oro con il team USA ai Mondiali di Turchia 2010 e alle Olimpiadi di Londra 2012 (con 27 presenze all’attivo), ha deciso il passo indietro non appena accortosi di non essere al meglio della forma: “So che ciò che devo ai miei compagni di squadra è di dare tutto me stesso per questa esperienza. Ma dopo il training camp, mi sono reso conto che non potevo assumermi pienamente le mie responsabilità con la squadra. Devo quindi fare un passo indietro per riprendermi sia mentalmente che fisicamente per preparare la prossima stagione di Nba. Farò il tifo per gli Usa e aspetto future opportunità”. Precauzione che, comunque, non è riuscito ad evitargli un fastidioso infortunio in questa pre-season, una frattura di Jones al piede destro (qualcuno parla di infortunio da “sovraccarico”), che gli costerà almeno due mesi di stop.

 

Inoltre, KD ha fatto parlare di sé anche per alcune dichiarazioni riguardo al nuovo accordo televisivo siglato dalla Lega con Tnt ed ESPN. Come noto, il commissioner Adam Silver ha siglato un contratto record con le televisioni suddette, che pagheranno la cifra astronomica di 24 miliardi di dollari in 9 anni per trasmettere le partite NBA, a partire dal 2016-17. In soldoni, ciò vuol dire, circa, il 180% di ricavi in più per ogni franchigia. Aggiungiamoci che i più grandi campioni hanno contratti in scadenza proprio al 2016, e, addirittura, l’associazione giocatori NBA, per bocca del portavoce Deron Williams, già parla di possibile lockout se i presidenti non accetteranno le loro richieste economiche, che potrebbero portare anche all’abolizione del massimo salariale. Al riguardo, Durant ha affermato: “Molti dei ragazzi che giocano in NBA valgono di più. Il nuovo contratto porterà una marea di soldi e non vedo come i proprietari potranno dire ancora che stanno perdendo soldi”.

 

Il fatto che KD, nel 2016, diverrà free agent, stuzzica la fantasia di molte franchigie, benché bisogna dire che l’MVP 2014 potrebbe ancora prolungare con i Thunders. Tra le più interessate, ci sono sicuramente gli Houston Rockets. I rumors dicono che il loro general manager, Daryl Morey, nell’intento di costruire, anno dopo anno, una squadra capace di lottare per l’anello, dopo aver messo gli occhi su uno tra Goran Dragic e Rajon Rondo per il 2015, proverà a convincere Durant a firmare per l’anno seguente, usando James Harden per convincere il giocatore a trasferirsi in Texas. Un altro big della franchigia, ovvero Dwight Howard, divverrà free agent nel 2016 e, in condizioni normali, sarebbe stato pressoché impossibile per Houston prolungare con Howard e prendere Durant. Il nuovo contratto televisivo, però, potrebbe cambiare completamente le carte in tavola.

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone