LeBron, il duo Burke-Hayward e Jennings decidono tutte le partite all'ultimo istante. Non basta Anthony (46) a NY

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CLEVELAND CAVALIERS @ BOSTON CELTICS 122-121
Uno spettacolo di quelli che fanno da manifesto a questo sport è andato in scena la scorsa notte al TD Garden di Boston. E’ una schiacciata in campo aperto di LeBron James, grande protagonista della serata, ad essere l’ultimo highlight di un primo tempo che si chiude sul 59-59. Al rientro dagli spogliatoi, i Celtics si scatenano, riuscendo a mettere a referto ben 42 punti solo nella terza frazione. Tra questi, ci sono i due alley-oop alzati da Rondo e conclusi prima da Green e poi da Turner sul finire del terzo (80-90). E’ una penetrazione prepotente di James, conclusa da un lay-up, a suonare la carica per i suoi Cavs a 5’40’’ dalla sirena (106-114). Ancora LeBron si ripete tre minuti dopo, con un fade-away dall’alto coefficiente di difficoltà (115-118). Il sorpasso è nell’aria ed è ancora opera di LeBron: penetra, cerca il contatto, lo trova ma segna e subisce anche il fallo, per il 120-118 quando mancano 70’’ alla fine. L’ultimo possesso è di Boston con 7’’ rimasti sul cronometro. Stevens chiama time-out e disegna l’ultimo schema: il tiro lo prenderà Rondo, a cui però scivola la palla dalle mani sul palleggio e il tiro arriva a tempo scaduto.
CLEVELAND CAVALIERS: James 41 (15 reb), Love 12, Varejao 16, Marion 6, Irving 27, Thompson 4, Waiters 10, Miller, Harris 6.
BOSTON CELTICS:
Green 19, Sullinger 19 (1o reb), Olynyk 21, Bradley 12, Rondo 6 (16 ast), Bass 12, Turner 12,Thornton 12, Zelle 8, Powell.

UTAH JAZZ @ NEW YORK KNICKS 102-100
Altra caduta interna per New York e Utah conquista al cardiopalma un successo fondamentale per arrivare a un record positivo. Che non sarebbe stata la serata dei Knicks, al Madison Square Garden l’avevano già capito, quando Shumpert, dopo 55’ di gioco, si scontra con Kanter e si infortuna alla gamba destra, per non fare più ritorno sul parquet. Le squadre sono trascinate dai rispettivi uomini-franchigia: Hayward ne fa 14 nel primo tempo, Anthony tiene a contatto i suoi nel secondo quarto, così le squadre vanno a riposo sul 48-47. Nel terzo, Melo non ne vuol sapere di perdere questa partita: lavorando dal post, riesce a girarsi e dopo due finte riesce a segnare e a trovare il gioco da tre punti per il fallo di Gordon Hayward (67-66), a 3’ dalla fine del periodo. L’ultimo periodo di apre bene per NY, con il canestro di Prigioni che dà il primo vantaggio della partita ai padroni di casa. Anthony, poi è ispiratissimo: ne mette 17 solo nell’ultimo periodo, per un totale di 46. Le prerogative per vincere ci sarebbero tutte, se non fosse che Hayward continua a tenere aggrappati alla partita i suoi Jazz, con un fade-away identico a quello con cui ha battuto Cleveland. Il punteggio è 100-97, 6’’ sul cronometro, la palla è, ovviamente, nelle mani di Melo: tabellata da tre, si impatta a quota 100, con 2.3’’ da giocare. Time-out Utah, Hayward rimette per Burke: step-back e la palla, nonostante una difesa anche fallosa di JR Smith, si insacca clamorosamente. Il momentaccio di New York continua.  
UTAH JAZZ:
Favors 21 (12 reb), Hayward 33, Kanter 6, Burke 13, Burks 9, Ingles 6, Booker 4, Gobert 4, Exum 3, Novak 3.
NEW YORK KNICKS: Anthony 46, Smith 4, Dalembert 4, Larkin 7, Shumpert, Hardaway Jr. 3, Acy 6, Aldrich, Prigioni 13, Smith 9, Early 2, Wear 6.0

DETROIT PISTONS @ OKLAHOMA CITY THUNDER 96-89 (OT)
Solamente all’overtime, Detroit riesce ad avere la meglio su OKC, in una partita che ha visto il ritmo basso fare da padrone per tutti e 48’ regolamentari. Tanto che nel primo periodo, l’unico canestro da riportare è la meravigliosa schiacciata in campo aperto di Jeremy Lamb che chiude il punteggio sul 21-30 per i padroni di casa dopo 12’. Le squadre viaggiano sui binari dell’equilibrio; ci prova Jackson a muovere le acque con una zingarata da all-star game e un floater che armonioso firma il 59-61 sul finire di terzo quarto. Risponde allo stesso modo due minuti dopo Brandon Jennings, con la differenza che il play di Motor City riesce anche subire fallo e a trasformare il gioco da tre punti (65-61). I canestri di Jennings e Morrow fissano il punteggio sull’82-82; nelle mani di Jackson c’è il tiro della vittoria, che però viene sputato fuori dal canestro. Si va all’overtime, ma non c’è storia: Jennings, con due triple in step-back fa da padrone assoluto, dando la vittoria ai Pistons.
DETROIT PISTONS: Smith 18, Monroe 14, Drummond 9 (15 reb), Caldwell-Pope 8, Jennings 29, Butler, Augustin 1, Jerebko 12, Singler 5.
OKLAHOMA CITY THUNDER:
Thomas 2, Ibaka 19 (10 reb), Adams 11, Lamb 24 (10 reb), Jackson 20 (12 ast), Perkins, Collison 3, Morrow 10, Telfair.

About The Author

Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone