Miami cade a Indianapolis mentre il Barba trascina Houston; disfatte totali per Cavs e Knicks contro Bucks e Clippers

Danny Granger incontra i suoi ex compagni di squadra (miamiherald.com)
Danny Granger incontra i suoi ex compagni di squadra (miamiherald.com)

MIAMI HEAT @ INDIANA PACERS 95 – 106: alla Bankers Life Fieldhouse va di scena un “classico” della NBA, la sfida tra le due squadre padrone della East Coast dell’ultimo lustro. Miami vs Indiana non è una sfida qualunque, anche perché ritorna !a casa” Danny Granger, accolto con grande affetto da ex compagni e dallo staff di coach Vogel. C’è anche D-Wade che parte subito molto bene ma deve fare i conti con il tanto atletismo e con la tanta corsa dei suoi diretti avversari: George Hill è un lampo in campo aperto, come dimostra il coast-to-coast concluso con una gran schiacciata. Continua il momento positivo l’ex di turno Granger che ad inizio secondo quarto rimette 9 punti di distanza tra le squadre. Altro protagonista è ancora CJ Miles, primo riferimento offensivo per i Pacers: guida lui la mini-rimonta che consente a Indiana di andare negli spogliatoi sotto la doppia cifra di svantaggio. Dopo essere arrivati sul +11, Miami si spegna completamente e i vari Miles, Hibbert e West ne approfittano per piazzare un terrificante 19-36 nel terzo quarto! Partita, risultato e inerzia sono completamente ribaltate. Sulla sirena West da 3 punti firma addirittura il +8 mandando in visibilio l’arena. Miami cerca di rientrare in gara ma George Hill fa letteralmente quello che vuole e porta i Pacers alla conquista della 12esima vittoria stagionale. Preoccupante è l’ennesimo stop di Miami che con questa L arriva a 3 sconfitte consecutive (solo 3 vittorie nelle ultime 10 gare).

MIAMI HEAT (14-19): Deng 15, Andersen 11, Bosh 18, Wade 20, Chalmers 5, Cole 6, Williams, Granger 14, Whiteside 6.

INDIANA PACERS (12-21): S.Hill 8, West 10, Hibbert 10 + 10 RT, Stuckey 6, G.Hill 20, Miles 25, Allen 4, Watson 11, Scola 5, Copeland 7.

 

Face-to-face tra Bargnani e Barnes (nydailynews.com)
Face-to-face tra Bargnani e Barnes (nydailynews.com)

NEW YORK KNICKS @ LOS ANGELES CLIPPERS 78 – 99: nella città degli angeli coach Fisher può finalmente far affidamento sul Mago, Andrea Bargnani, che dopo mesi e mesi lontano dai parquet torna a giocare, anche se parte dalla panchina. La differenza è netta tra le due squadra e, infatti, i Clippers accumulano subito un discreto margine di vantaggio. Coach Rivers consegna, come sempre, la squadra nelle mani di Redick nel primo quarto e l’ex Magic risponde con 13 punti (5/6 dal campo) in poco più di 8’. Nel secondo quarto la musica non cambia, con i Clippers che riducono il vantaggio ma restano sempre in controllo del match, così come Blake Griffin continua a stare dalla parte “sbagliata” dei lob, visto che il beneficiario diventa spesso DeAndre Jordan. Si chiude con un +10 all’intervallo mentre il secondo tempo prosegue sui ritmi che dettano i padroni di casa. Le azioni continuano ad essere spettacolari perché, sarà anche tornato Bargnani, ma la difesa Knicks continua ad essere una delle peggiori. Si raggiunge molto presto il +20 (ancora con alley-oop tra Blake e Jordan) e sarà lo stesso che porterà i Clippers alla seconda vittoria di fila, mentre i Knicks al nono referto giallo consecutivo, il tutto sotto gli occhi di Phil Jackson. Appena 78 i punti realizzati da NY che estende le sue chiare difficoltà anche al reparto offensivo. Davvero poca cosa 78 punti in trasferta contro una squadra che non fa della difesa la sua arma vincente. 6i giocatori in doppia cifra per i Clips che restano al sesto posto ad Ovest, mantenendo le distanze dagli Spurs.

NEW YORK KNICKS (5-29): Anthony 19, Smith 3, Aldrich 8, Calderon 4, Hardaway 5, Prigioni 9, Bargnani 9, Larkin 6, Smith 7, Acy 8, Wear.

LOS ANGELES CLIPPERS (22-11): Barnes 9, Griffin 13 + 11 ASS, Jordan 14 + 12 RT, Redick 20, Paul 5, Hawes 10, Crawford 13, Farmar 11, Davis 2, Bullock, Cunningham 2, Udoh.

 

CHARLOTTE HORNETS @ HOUSTON ROCKETS 83 – 102: al Toyota Center arriva Charlotte, reduce da 3 sconfitte consecutive. La voglia di ritornare a vincere da parte degli uomini di coach Clifford è evidente e il primo tempo è molto piacevole, con belle giocate da una parte e dall’altra. Una rincorsa continua per i Rockets che non riescono a imporsi alla perfezione e mettere il naso avanti se non con l’ultimo tiro del secondo quarto da 3 punti di Beverly che trova il fondo della retina. I primi due periodi si chiudono, quindi, con un vantaggio di appena due lunghezze per i padroni di casa. Al rientro, però, i Rockets sono diversi e la loro “hot start” consente di incrementare il vantaggio che, pian piano, da 2 punti passa a 10 grazie ancora a Patrick Beverly.

H&H! (sportspyder.com)
H&H! (sportspyder.com)

Ovviamente le zampate decisive del Barba ci sono sempre: non solo punti (36) ma anche assist (6) per l’amico Superman che ringrazia e schiaccia. Charlotte ha ancora l forza di reagire e torna sul -5 sul finire di quarto prima di essere completamente spazzata via nell’ultima frazione da un James Harden immarcabile. Una serata semplicemente da incorniciare per lui: 14esima volta sopra i 30 e career high di triple realizzate in una gara (8 su 11 tentativi). Game, set & match in Texas: Houston vince di 19 condannando Charlotte alla quarta sconfitta di fila.

CHARLOTTE HORNETS (10-23): Kidd-Gilchrist 16, Zeller 6, Biyombo 9, Henderson 16, Walker 12, Maxiell 4, Williams 3, Neal 10, Hairston 2, Roberts 5, Vonleh.

HOUSTON ROCKETS (22-9): Ariza 10, Smith 5, Howard 11, Harden 36, Beverly 14, Motiejunas 12, Brewer 5, Terry 5, Dorsey 1, Canaan, Johnson 3, Papanikolau.

 

MILWAUKEE BUCKS @ CLEVELAND CAVALIERS 80 – 96: si potrebbero adoperare tanti alibi, vedi l’assenza di James e Kevin Love, ma non si può far altro che prendere atto dell’ennesima figuraccia dei Cavaliers che cedono ancora una volta in casa (settima sconfitta su 18 gare) contro dei tosti Bucks. Dopo un disastroso primo quarto, conclusosi sul 31-18 Milwaukee, Cleveland prova a rientrare e lo fa con Kyrie Irving che cerca da solo di smuovere le acque. Tanti punti (25) ma anche tanti errori (9/23 dal campo e 1/7 da 3) per il #2 dei Cavs che chiudono il primo tempo sotto di 5. Il terzo quarto è quello che decreta la fine e la sconfitta per i padroni di casa che riescono a sbagliare di tutto e realizzano appena 7 punti (!!!) al rientro dagli spogliatoi. Coach Blatt interrompe in continuazione la partita con TO che, però, non portano a nulla. Dall’altra parte coach Kidd crea le condizioni ideali per sfruttare con continuità il mis-match tra Waiters e Antetokounmpo, con il greco che spalle a canestro domina sia andando al ferro sia scaricando per Knight e Dudley. Il quarto quarto è semplice garbage time, visto lo sbantaggio ormai insormontabile accomulato nel resto della gara. Terza sconfitta consecutiva per i Cavs che senza LeBron stentano anche a superare quota 90 punti. Con questa vittoria i Bucks si riportano sotto i Cavs nella classifica della Easter Conference.

MILWAUKEE BUCKS (17-16): Antetokounmpo 14, O’Bryant 2, Pachulia 9, Middleton 9. Knight 26, Dudley 9, Henson 6, Mayo 15, Marshall 2, Wolters 4.

CLEVELAND CAVALIERS (18-14): Miller 5 Thompson 10 + 13 RT, Haywood 4, Dellavedova 11, Irving 25, Harris 2, Amundson, Waiters 10, Jones 9, Price 4, Kirk.

About The Author

Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone