Miami, la prima stagione senza Wade è un rebus

DOVE LI ABBIAMO LASCIATI – Miami, con il record di 48-34 era riuscita a superare il primo turno faticosamente contro dei tenaci e mai domi Charlotte Hornets e ha quasi sfiorato la finali di Conference, perdendo 4-3 in una semifinale all’ultimo sangue con i Toronto Raptors. Nonostante le non perfette condizioni di Dwayne Wade e i continui problemi di infortunio di Chris Bosh, salvo poi soffrire di problemi cardiaci, Miami è sempre stata una squadra solida capace di vincere contro chiunque. Sicuramente l’impatto positivo è stato creato dal rookie Justise Winslow e da Hassan Whiteside, che hanno consentito a Miami sonni tranquilli prima della post-season.

IL MERCATO ESTIVO – La grande sorpresa del mercato degli Heat è stata sicuramente il doloroso addio di Dwayne Wade. Il prodotto di Marquette era ormai diventato un figlio adottivo a South Beach e in pochi si aspettavano che la guardia non chiudesse la carriera in Florida. Così Miami, complice anche i continui problemi di Bosh con l’esclusione dello stesso dal 1 Marzo per far evitare al giocatore di disputare i playoff con altre squadre NBA, ha dovuto rivoluzionare e riprogrammare la stagione in base ai giocatori disponibili e in base al futuro che sembra in realtà essere molto prosperoso. La conferma di Goran Dragic, le certezze di Winslow e Whiteside, l’impatto di Tyler Johnson e gli arrivi di Derrick Williams e Dion Waiters fanno ben sperare in quella che sembra una squadra in grado di dare un futuro più che soddisfacente.

SU CHI PUNTARE –  In molti a Miami si chiedono quale sarà il quintetto titolare in base al gioco di coach Erik Spoelstra. Pare, invece, che non ci siano molti dubbi su quale sarà la formazione titolare. Il giocatore da cui passeranno tutti i possessi e tutte le gestioni delle azioni sarà sicuramente Goran Dragic. Il giocatore sloveno è capace di cose straordinarie e ha una grande visione di gioco che gli permette di essere polivalente negli schemi. La guardia titolare sarà Dion Waiters, affiancato da Justise Winslow nel ruolo di ala piccola e Derrick Williams in quello di ala grande. Nessun tipo di dubbio su chi sarà il centro degli Heat: Hassan Whiteside si candida prepotentemente ad essere uno dei centri più dominanti della lega sotto canestro e i numeri della scorsa stagione sono già un chiaro segnale per gli avversari che marcheranno questo giocatore. Dalla panchina in reltà ci sono diverse soluzioni interessanti, tra cui Josh Richardson, ricambio di Waiters, Beno Udrih che è il sotituto naturale di Dragic e Josh McRoberts che, con James Johnson dovrebbe garantire una rotazione un po più ampia di quello che ci si aspetta. Willie Reed potrebbe dare qualche minuto di riposo a Whiteside.

demar-derozan-justise-winslow-nba-miami-heat-toronto-raptors-590x900L’UOMO FRANCHIGIA (?) – Partito Wade e con Bosh in continua guerra con staff e allenatore, in casa Heat si cerca un giocatore dal roster che possa essere un uomo franchigia nei prossimi anni. Goran Dragic ha garantito che resterà ma non c’è la certezza che possa comportarsi da leader nei prossimi anni. Dati i chiari motivi di interesse economico di Whiteside e le poche certezze su Johnson e Williams, pare sia proprio Justise Winslow il prescelto per essere il futuro uomo franchigia di Miami. La giovane ala classe 96, prodotto da Duke, ha dimostrato di essere un giocatore indispensabile negli schemi di Spoelstra e ha soprattutto dimostrato di avere eccellenti doti sia offensive che difensive. Inserito nel secondo quintetto rookie, Winslow ha collezionato una media di 6.6 punti a partita in circa 26 minuti di gioco. Ottimo giocatore in penetrazione e dalla media, ha qualche problema nel tiro da tre, che potrebbe perfezionare nei prossimi anni di crescita. Detto ciò i dubbi ci sono, ma secondo noi l’uomo franchigia degli Heat per i prossimi anni dovrebbe essere proprio lui.

IL PRONOSTICO – Difficilmente Miami riuscirà a conquistare un posto nei Playoff ad Est. Il rischio di fare un anno di transizione è concreto ma le sorprese sono sempre dietro l’angolo.

 

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Gennaro Dimonte Nato a Barletta nel 1994. Prossimo alla laurea in Scienze della Comunicazione e aspirante giornalista. Si divide tra la palla a spicchi e il calcio, con i miti di Carmelo Anthony e Delpiero nel cuore. Grande appassionato di NBA, spera di rivedere i suoi Knicks tra le grandi.