LeBron James stende i Bucks, Mitchell i Pelicans. I Knicks sorprendono gli Warriors

Nella notte NBA si sono disputate tre partite. Il match di cartello era previsto al Fiserv Forum di Milwaukee, dove i Bucks ricevevano la visita dei Los Angeles Lakers, alla prima di sette trasferte di fila contro franchigie della Eastern Conference. I Campioni in carica, dopo un primo tempo in equilibrio, tentano un primo allungo in avvio di terzo periodo (69-57 dopo 39″ di gioco); i Bucks restano agganciati, pur a fatica, portandosi poi sul -2 a 3’05” dalla fine (102-100) con un layup di Middleton (20+7 ast e 5 reb).

Tre triple in fila dei Lakers (nell’ordine Caldwell-Pope, Caruso e LeBron) ricacciano indietro i padroni di casa ed è il #23 a mettere la parola fine al match, con la schiacciata del 113-106 finale a 15″ dalla sirena. Proprio LeBron è l’MVP di serata (34 (season-high)+8 ast e 6 reb), supportato da Caldwell-Pope (23 e 7/10 da tre) e da Anthony Davis (18+9 reb e 6 ast). Ai Bucks non bastano Antetokounmpo (25+12 reb) e Jrue Holiday (22+7 ast e 5 reb), oltre al già menzionato Middleton.

Continuano a volare gli Utah Jazz. Contro i New Orleans Pelicans (rispettivamente 27 e 23 punti per Zion Williamson e per Brandon Ingram), alla Vivint Smart Home Arena di Salt Lake City, la squadra di coach Snyder la spunta per 118-129 ed ottiene la 7° W consecutiva, che vale al momento il 2° posto nella Western Conference, a mezza partita dai Lakers e alla pari con i Clippers.

Gli ospiti vanno anche sul +16 (50-34 dopo 1’26” di gioco nel secondo periodo), ma subiscono il pronto rientro dei Jazz che, a loro volta, nel finale di terzo quarto toccano in più occasioni il +16. Dopo un parziale recupero di NOLA (94-100 nei primi secondi di quarto periodo), Utah allunga nuovamente (massimo vantaggio +17) e chiude i conti. Sugli scudi Donovan Mitchell (36+7 reb e 5 ast).

Prosegue l’inizio di stagione certamente positivo dei New York Knicks, che espugnano il Chase Center di San Francisco, battendo i Golden State Warriors con il punteggio di 119-104. Ospiti avanti praticamente sin dall’inizio, con i californiani che impattano soltanto a 2’01” dalla fine del secondo quarto (55-55); poco dopo, l’episodio che ha certamente avuto una sua influenza sulla partita, ovvero un discusso secondo tecnico che, ad 1′ circa dalla pausa lunga, priva i padroni di casa di Draymond Green. Nel post partita, coach Kerr ha detto ai giornalisti che gli arbitri hanno ammesso di aver sbagliato nell’infliggere la sanzione all’Orso Ballerino.

Comunque, dopo che i primi 20′ si erano chiusi sul 63-57 Knicks, nella ripresa i ragazzi di coach Thibodeau scappano via definitivamente; il gap si allarga ben oltre la double-digit e Golden State non riesce in nessun modo a riaprire la contesa. Brilla per New York la prestazione di RJ Barrett, che realizza il proprio career-high (28, con 5 ast); sei in totale i giocatori in doppia cifra nei Knicks, con anche Mitchell Robinson (18+8 reb) e Julius Randle (16+17 reb e 9 ast) degni di menzione. Non sono bastati agli Warriors le prove di Stephen Curry (30 ma con 5/14 da tre), di Andrew Wiggins (17+9 reb) e di James Wiseman (15+8 reb).

 

Di seguito, il riepilogo della notte:

LOS ANGELES LAKERS (12-4) @ MILWAUKEE BUCKS (9-6) 113-106

NEW ORLEANS PELICANS (5-9) @ UTAH JAZZ (11-4) 118-129

NEW YORK KNICKS (8-8) @ GOLDEN STATE WARRIORS (8-7) 119-104

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone