"Perché questi baffi?" - Alla scoperta di Movember, il movimento che sta catturando il mondo NBA

wikiups.fr
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Doveva essere una trovata per incuriosire gli spettatori. Così alla domanda “perché farsi crescere quei baffi assurdi”, la risposta avrebbe introdotto l’argomento voluto. Alzi la mano chi non si è chiesto per quale motivo i giocatori NBA stanno sfoggiando da due giorni a questa parte dei baffi (quasi) improponibili. Ebbene, le domande che tanti appassionati si sono fatti, hanno presto trovato una risposta. Quanto mai soddisfacente.
Movember, che nasce dall’unione di “moustache” (baffi) e “november” (novembre), è un movimento di sensibilizzazione sulla lotta al cancro alla prostata e al tumore ai testicoli, nato a Melbourne nel 2003 e che in questo decennio è diventato un fenomeno di portata mondiale. Al punto che anche i cestisti NBA si sono fatti portatori di questo messaggio.
Sono cinque e facili, le regole fondamentali del movimento.

thescore.com
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1) Ognuno che si sia registrato su Movember.com [che così acquisisce il nome di “Mo Bro”] deve presentare una rasatura pulita del viso il 1° novembre.
2) Ogni Mo Bro deve farsi crescere per tutto il mese dei baffi. Ma curandoli.
3) I baffi non devono unirsi alle basette. Altrimenti diventano barba.
4) I baffi a manubrio non devono unirsi sul mento. Altrimenti diventano pizzetto.
5) Ogni Mo Bro dovrà comportarsi da gentiluomo.Sia chiaro che il movimento non propone alcun tipo di misoginia, sebbene la prevenzione sia mirata a patologie che solo il sesso maschile può contrarre. Difatti, esistono le Mo Sista: donne che incentivano la sensibilizzazione proposta da Movember (nella foto). In pratica, delle reclutatrici di futuri Mo Bro.

 

Mo Sistas a Phoenix (us.movember.com)
Mo Sistas a Phoenix (us.movember.com)

Il mondo del basket americano ha risposto, per il momento, attraverso i Los Angeles Clippers. La franchigia losangelina, infatti, con i baffi (esteticamente poco felici) di Griffin (nella foto), Jordan, Hawes (i più pietosi, nella foto), Redick, Turkoglu e Barnes ha mostrato l’adesione ai principi del movimento. Già una pubblicità meno sottile era arrivata il 12 ottobre, nel match di pre-season fra Phoenix e Toronto, dove sono state regalate t-shirt col logo dell’iniziativa e uno spazio sui pannelli pubblicitari presenti a bordo campo.
La curiosità sollevata è stata anche la nostra, che quindi adesso ci sentiamo di dare una risposta a tutti coloro che si sono fatti la domanda e di dichiararci favorevoli alla campagna. Magari evitando di farci crescere i baffi.

About The Author

Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone