Rockets@Warriors - Curry guida i suoi, gara 1 a Golden State

Atmosfera delle grandissime occasioni alla Oracle Arena di Oakland per l’inizio nella notte delle finali di conference, sta notte in campo Golden State Warriors e Houston Rockets, rispettivamente prima e seconda a ovest in regular season, Partono forte i Rockets con un Josh Smith che nei primi 5 possessi offensivi mette insieme 4 punti e 2 assist, ma si raffreddano dopo poco le mani di Houston che dopo 9 punti iniziali, ne segnano 3 nei successivi 5 minuti, mentre tra le fila Warriors iniziano a farsi sentire gli Splash Brothers, Thompson 8 punti con due triple, Curry 5 con la tripla del sorpasso 12-14, prima del timeout. In uscita dallo stesso altro parziale Rockets che scappano avanti di 7, con l’ingresso di Capela, Brewer e Prigioni,  e costringono, con un parziale di 11-2 al timeout coach Kerr, in un inizio partita fatto di parziali e controparziali, e dopo i primi 12 minuti di gioco il punteggio dice 31-24 Houston.
NBA: Houston Rockets at Golden State WarriorsNel secondo quarto altra fuga Rockets ispirata ancora da Josh Smith, prima con la tripla e poi con la schiacciata, che griffa il vantaggio di 14 punti dei texani (47-33), la reazione di Golden State arriva dalla difesa e da Shaun Livingston che a metà partita è già a  16 punti e guida la rimonta dei suoi insieme  a Klay Thompson e Draymond Green, e all’intervallo lungo si va a riposo con la solita magia di Curry che manda a bersaglio, dopo uno step back, un buzzer beater da 2 punti con la mano di Capela in faccia, sul 55-58 Golden State.
Nella terza frazione i Rockets non riescono a segnare dal campo prima di 3 minuti e mezzo poi si bloccano, ma per loro sfortuna lo fa anche Steph Curry, se ne avesse bisogno, e manda a bersaglio 2 triple consecutive,  a cui risponde James Harden che batte un colpo con tripla dall’angolo. Passa qualche minuto e dopo un’altra tirpla hardendall’angolo di Curry, sta volta a rispondere è Trevor Ariza, ancora dall’angolo, e nel finale di quarto altro mini-allungo per i Warriors con tripla di Barbosa e schiacciata di Barnes, a cui risponde l’ineffabile Harden con 2 magie al ferro negli ultimi 40 secondi di quarto, che permettono ai Rockets di entrare nell’ultimo periodo di gioco a contatto sul 79-84 Warriors.
Nel quarto periodo ancora gran partenza per Harden che mette a referto altri 8 punti nei primi 5 minuti e i Rockets trovano il canestro del momentaneo pareggio a quota 95 con Josh Smith da 3 punti e poi ancora con il barba, dopo la replica di Curry, a quota 97. In seguito parziale 6-0 Warriors con Green, Barnes e Curry e timeout Kevin McHale. Dal timeout ne esce meglio Golden State, però, che al rientro in campo scappa +9 con un’altra tripla  di Curry (che arriva quota 30). Houston che nell’ultimo quarto deve fare a meno di Dwight Howard per un problema al ginocchio fatica a segnare nel finale, quando la difesa dei padroni di casa sale di livello, così come il livello di decibel della Oracle Arena, che sarebbe pronta ad esplodere per festeggiare il canestro che chiuderebbe definitivamente il match che però non arriva, anzi Houston riesca a tornare con i tiri liberi e con una palla recuperata da Ariza con successiva tripla dall’angolo dello stesso numero 1, che rimette Houston in partita a -2 a 17” dalla sirena. Arriva ovviamente il fallo sistematico, su Curry che mette entrambi i libri senza problemi. L’ultimo possesso non è  però fruttifero per Houston, e Golden State porta a casa gara 1 delle finali di conference.
Non bastano per i Rockets i 17 punti di Smith, i 20 di Ariza e i 28 con 11 rimbalzi e 9 assist (tripla doppia sfiorata) per James Harden. Tra i Warriors di coach Kerr 13 di Green, 14 di Barnes, 15 di Thompson, importantissimi i 18 finali di Livingston in uscita dalla panchina e i 34 di Curry con 6 triple a bersaglio e 5 assist.
Vincono i Warriors 110-106.
steph curryyyyy

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone