"Thru side", il pick and roll dei Raptors. Con l'inganno

Il “pick and roll” è uno dei giochi più semplici da eseguire della pallacenestro. Ogni squadra che si rispetti ha, all’interno del proprio playbook, infinite varianti per cercare di sfruttare al meglio la più antica ed efficace tra le combinazioni sull’asse play-pivot. Il fatto che non sia passato mai di moda sta proprio nella sua applicabilità a qualunque ambito dello scibile cestistico: l’avere o meno a disposizione interpreti che siano in grado di giocare bene in pick and roll, è il labile confine che separa “good basketball” e “bad basketball”.

I Toronto Raptors, una delle squadre rivelazione di quest’ inizio di regular season, ne ha sviluppato una versione molto particolare denominata “Thru Side”. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta. Premessa: affinché il tutto funzioni è necessaria la presenza sul parquet di due piccoli entrambi potenzialmente in grado di sfruttare il blocco del lungo. Uno sarà il classico “specchietto per le allodole”, l’altro il finalizzatore materiale. Nel caso dei canadesi, almeno 2/3 del trio Lowry-DeRozan-Ross.

 

Nel 70% dei casi chi inizia l’azione è anche quello che la conclude. Ma andiamo per gradi. L’ala grande esce in punta e riceve il pallone dal play/guardia che, contestualmente, completa il movimento portandosi sullo stesso lato in cui si trova il secondo piccolo. Quest’ultimo vede la difesa avversaria collassare su di lui attirata dal movimento del lungo che, intanto, si è messo in posizione per portare un blocco soltanto teorico. Lo “specchietto” di cui sopra fa il suo dovere e il playmaker iniziatore, una volta ricevuta nuovamente la palla in mano, si trova di fronte due linee difensive dalle rotazioni totalmente sballate. Stavolta il blocco del lungo viene portato per davvero e, passandoci sopra/sotto, si apre un raggio di tiro abbastanza ampio per una comoda conclusione dalla media, un palleggio arresto e tiro a centro area o una penetrazione.

 

C’è, inoltre, la possibilità di completare il gioco con il “pocket pass” sfruttando il successivo scivolamento del lungo a canestro, liberandolo a una comoda conclusione da sotto (pick and roll classico), oppure quella di servire l’altra guardia che ha operato il contromovimento sul lato debole, totalmente “dimenticato” dalla rotazione.

Nota a margine: non è un caso che, con l’esplosione di Valanciunas, la “Thru Side” sia diventato uno dei giochi prediletti del playbook di coach Casey. Il centro lituano, oltre che fisicamente e in termini di tecnica di base, è migliorato tantissimo anche dal punto di vista del Q.I. cestistico. Raramente sbaglia i tempi di uscita per portare un blocco, così come è stata notevolmente sgrezzata la ricezione sotto canestro, particolare non da poco per chi ha bisogno di spazio e tempo sufficiente per arrivare alla conclusione nel pitturato.

Tutto qui. Veloce, efficace, semplice. Fin troppo, dite? Beh, provateci anche voi. Perché tanto, senza pick and roll, non si va molto lontano.

 

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone