Tristan Thompson vs Andrew Bogut: una sfida sotto le plance molto sottovalutata

Il duello fra Tristan Thompson e Andrew Bogut è il meno chiaccherato di queste Finals, ma non per questo perde d’importanza. Parliamo infatti di due giocatori che fanno un gran lavoro, magari non visibile agli occhi tutti,  ma di sicuro il loro duello sotto le plance avrà un ruolo importantissimo nell’economia di questa serie.

L’ex prima scelta assoluta, in questi playoffs sta giocando soltanto 18 minuti a gara, non ci sarà da stupirsi se quindi coach Kerr preferirà optare per lo small-ball, come già fatto nelle scorse Finals. Le sue statistiche sono anonime all’apparenza, infatti l’australiano è quel classico tipo di giocatore che si mette totalmente a disposizione della squadra, contribuendo in attacco con blocchi monumentali e quello che può essere un taglio giusto nel momento giusto per smarcare un compagno oppure il passaggio che fa saltare le rotazioni della difesa avversaria. Ma dove ha un maggiore impatto Bogut è la difesa. Pur giocando solamente 18 minuti a partita, può vantare il miglior plus/minus difensivo dell’intero roster dei Warriors con un +6,6. In una difesa molto dinamica, visto l’atletismo dei suoi compagni, Bogut risulta fondamentale con la sua stazza nei pressi del ferro. Infatti Bogut ha concesso solo il 45% al tiro nel pitturato, questo ovviamente porta anche ad una diminuzione di tiri nel pitturato quando lui è in campo. Per questa sua abilità nel proteggere il ferro i suoi minuti in campo saranno importanti per cercare, con Iguodala, di arginare la strapotere di James nei pressi del canestro.

Dall’altra parte ci sarà, a differenza delle scorse Finals, Tristan Thompson. Il canadese, fresco di rinnovo a cifre altissime, non ha deluso e ha dato vita alla sua miglior stagione in carriera, culminata con dei primi turni di plqyoffs super, salvo soffrire leggermente la fisicità di Biyombo nelle finali di Conference. Giocatore molto diverso dal suo pari ruolo di Golden State, ma ugualmente importante nonostante le statistiche non siano eccezionali. Senza ombra di dubbio la sua specialità sono i rimbalzi offensivi, spesso decisivi per le sorti dei cavs, anche in questi playoffs. Thompson ha, nei playoffs, una percentuale di rimbalzi offensivi del 18%, la migliore dell’intera lega e in netta salita rispetto alla percentuale del 13,5% che aveva in stagione regolare.  Ma Thompson non è solo rimbalzi offensivi, ha anche un’importanza tutt’altro che trascurabile nel sistema difensivo dei Cavs. Con la sua dinamicità è in grado anche di cambiare e contenere giocatori ben più piccoli di lui.  Proprio il suo dinamismo e la sua energia sono stati gli elementi che gli sono valsi la promozione in quintetto a discapito di Mozgov.

Due giocatori con caratteristiche fisiche molto diverse, ma entrambi in grado di dare un gran contributo alla loro squadra.

Sarà fondamentale per Golden State il lavoro di Bogut per limitare Thompson a rimbalzo offensivo, che oltre a essere un’impresa non facile di per sé verrà ulteriormente complicata dal fatto che l’australiano dovrà sempre essere pronto a aiutare sulle penetrazioni di James e Irving.

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone