Warriors, il rendimento dei play avversari contro l'MVP

I Golden State Warriors, si sa, stanno onorando alla grande l’Anello conquistato nel Giugno scorso contro i Cavs. Dopo aver fatto il record di vittorie dall’inizio della stagione, i Figli della Baia stanno continuando nel loro ruolino di marcia da schiacciasassi, fatto anche del 24-0 tra le mura amiche dell’Oracle Arena e dal fresco primato di squadra più precoce nel raggiungere quota 50 W, ottenuto l’altra notte ad Atlanta, in 55 partite. Il tutto con l’intento poco velato di infrangere il record dei Bulls 1995-96, quelli del mitico 72-10 in regular season.

 

La squadra è granitica nelle sue convinzioni. Fortissima e a tratti disarmante nel saper rendere al meglio anche con la second unit, a dimostrazione di un bench di primissimo livello (con tutta probabilità il migliore nella Lega). Guidata in maniera divina da Kerr, coadiuvato benissimo da Walton. Un sistema che, al suo apice, ha un alieno, che corrisponde al nome di Stephen Wardell Curry il quale, con numeri stratosferici e giocate da urlo, sta veleggiando con tutta probabilità verso il secondo titolo di MVP consecutivo, dopo quello dello scorso anno.

 

In tutto ciò, però, è altro quello che vogliamo evidenziare, in questo approfondimento. Ovvero sia il comportamento degli avversari di Curry. In particolare, gli altri interpreti del ruolo ricoperto dal figlio di Dell. Gente del calibro di Paul, Westbrook, Wall, Rondo, Lowry e, last but not least, Lillard. Come sottolineato da Klay Thompson nei giorni scorsi, ormai tutte le squadre, quando si trovano a fronteggiare i Warriors, danno il 110%, perché batterli è diventato una questione di prestigio, che porta il valore della partita oltre la singola W.

 

Questo, ancor di più, vale per i top players di ogni franchigia, in particolare per quelli che si ritrovano “face to face” con l’uomo più temuto e apprezzato del momento, Steph Curry. I numeri, infatti, evidenziano come le star sopracitate, quando affrontano il #30 di Golden State, tendono spesso a mettere a referto prestazioni monstre. Che poi queste servano o meno (quasi sempre no) a rendere la vita difficile alla truppa di Kerr, è un altro paio di maniche. Ma scendiamo più nel dettaglio, riportando, di seguito, le prove degne di nota dei rivali di Steph.

 

7/11/2015, Warriors@Kings 103-94, RAJON RONDO, TRIPLA DOPPIA da 14 punti, 12 rimbalzi e 15 assist.

19/11/2015 Warriors@Clippers 124-117, CHRIS PAUL, 35 punti, 8 assist, 4 rimbalzi e 3 palloni recuperati.

5/12/2015, Warriors@Raptors 112-109, KYLE LOWRY, CAREER HIGH 41 punti, 7 assist, 4 palloni rubati e una stoppata.

8/1/2016, Warriors@Blazers 128-108, DAMIAN LILLARD, 40 punti, 10 assist, 3 rimbalzi, 2 palloni rubati e 2 stoppate.

3/2/2016, Warriors@Wizards 134-121, JOHN WALL, SEASON BEST 41 punti, 10 assist, 3 rimbalzi e 2 palloni rubati.

6/2/2016, Thunder@Warriors 108-116, RUSSELL WESTBROOK, 27 punti, 12 assist, 3 rimbalzi e 3 palloni rubati.

19/2/2016, Warriors@Blazers 105-137, DAMIAN LILLARD, CAREER HIGH 51 punti, 7 assist e 6 palloni rubati.

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone