Warriors inarrestabili: 15 W in fila. Conley guida i Grizzlies alla vittoria all'overtime contro Phila. Successi anche per Blazers e Pistons

Jameer Nelson guardato a vista da Steph Curry (foto da: bleacherreport.com)
Jameer Nelson guardato a vista da Steph Curry (foto da: bleacherreport.com)

GOLDEN STATE WARRIORS @ DALLAS MAVERICKS 105-98 – Non conosce sosta la striscia positiva di Golden State che, all’American Ailines Center di Dallas, vede allungarsi a 15 il numero di W consecutive a scapito dei Dalla Mavericks, alla terza sconfitta nelle ultime 5 partite. Tutto questo nonostante l’assenza di Bogut e con poche alternative sotto i tabelloni. Il primo quarto è un dominio totale dei padroni di casa: Ellis (migliore dei suoi a quota 24) e Nowitzi provano a tenere a galla i Mavs ma, complici due bombe di Curry sul finale di frazione, all’alba del secondo periodo il tabellone recita un impietoso 39-18. Un copione che non cambia nemmeno nel quarto numero due, che si trasforma in un autentico show degli “Splash Brothers” (17 punti a testa nel primo tempo, senza tiri liberi) e con la difesa dei Warriors che tiene il miglior attacco della lega ad appena 44 punti segnati all’intervallo lungo. Al rientro dagli spogliatoi i padroni di casa alzano la testa e piazzano un parziale di 11-1 che li riporta sotto di 13 punti. I californiani, però, sono in controllo e, poco prima dell’ultima pausa, tornano ad un rassicurante +21 di margine. Che, di fatto, si rivelerà decisivo, visto che Dallas non ci sta ad alzare bandiera banca tanto facilmente, come dimostrato dall’11-0 che, a 1:14 dalla sirena, porta a 8 i punti di distacco tra le due squadre. Ma la frittata è già stata abbondantemente fatta e Curry può comodamente sigillare la vittoria dalla lunetta. Finisce 105-98 per i Warriors.

Golden State Warriors: Barnes 12, Green 20, Ezeli e Speights 4, Thompson 25, Curry 29, Iguodala 2, Livingston 9;

Dallas Mavericks: Jefferson 13 (13 rimb.), Nowitzki 23, Chandler 11 (12 rimb.), Ellis 24, Nelson, Harris e Barea 6, Crowder 2, Wright 7

PORTLAND TRAIL BLAZERS @ INDIANA PACERS 95-85 – Con un secondo quarto da 36-15 di parziale, i Portland Trail Blazers tornano dall’Indiana con la diciottesima W stagionale. L’inizio degli ospiti, tuttavia, è piuttosto freddino, con Aldridge che sbaglia 7 delle prime 8 conclusioni tentate; i Pacers possono così limitare i danni e chiudere il primo quarto in vantaggio di 1 (22-23). Ben altra musica nel secondo periodo con Lillard, Matthews e Blake a fare da traino per il parzialone che porta al 58-38 a metà gara. Al rientro dagli spogliatoi i padroni di casa abbozzano a una reazione, ma un ritrovato Aldridge (19 punti, 12 nel solo terzo quarto, cui aggiungere 14 rimbalzi) e il solito Lillard fanno in modo che i punti recuperati dai Pacers siano appena 4. Quasi un pro forma l’ultimo quarto, nonostante Indiana rientri fino all’84-76 grazie a Scola e, soprattutto, Cj Watson (23 punti); ci pensa Lillard, con il Jumper del 90-78 a 3:20 dalla fine, a chiudere i giochi. Vince Portland 95-85.

Portland Trail Blazers: Batum 14, Aldridge 19 (14 rimb.), Lopez e Blake 8, Matthews 12, Lillard 18, Kaman 10, Crabble 2, Freeland 4;

Indiana Pacers: Hill 8, West 12, Hibbert (1o rimb.) e Scola 10, Watson 23, Allen 2, Sloan 6

36 punti, massimo in carriera, per Mike Conley, nella vittoria dei Grizzlies a Philadelphia (foto da: bleacherreport.com)
36 punti, massimo in carriera, per Mike Conley, nella vittoria dei Grizzlies a Philadelphia (foto da: bleacherreport.com)

MEMPHIS GRIZZLIES @ PHILADELPHIA 76ERS 120-115 – Serve un ultimo quarto da 41 punti e il successivo overtime ai Memphis Grizzlies per aver ragione dei Philadelphia 76ers. Che la partita del Wells Fargo Center non sia la passeggiata di salute che i figli del Tennesse si aspettavano lo si capisce fin dalle prime battute, con MCW che scalda la platea con una serie di giocate d’autore (chiuderà in tripla doppia con 16 punti, 11 rimbalzi e altrettanti assist); Phila non scherza e all’intervallo lungo il tabellone recita 43-50. Un copione che non cambia nel terzo quarto: Memphis sbaglia troppo e i 76ers portano a 12 (68-80) i punti di vantaggio all’alba degli ultimi 12 minuti di gioco. Quando i Grizzlies, finalmete, si svegliano mettendosi a giocare come sanno: Randolph (doppia doppia da 24 e 11 rimbalzi) e, soprattutto,  Conley (36 punti, massimo in carriera) riportano gli ospiti in partita. Straordinario il quarto del numero 11, con 5/9 dall’arco e il buzzer beater che, a fil di sirena, impatta la gara a quota 109., con appena due decimi di secondo sul cronometro. Si va all’overtime dove, galvanizzati per aver rimesso in piedi una gara praticamente persa, i Grizzlies piazzano l’11-6 che li porta alla W. Grazie, mando a dirlo, a Mike Conley; 120-115 il finale da Philadelphia.

Memphis Grizzlies: Allen 2, Randolph 24 (11 rimb.), Gasol 18, Lee 19, Conley 36, Udrih 5, Koufos 3, Prince e Carter 6, Calathes 1;

Philadelphia 76ers: Covington 24, Mbah a Moute 10, Noel 4, Thompson 21, Carter-Williams 16 (11 rimb., 11 ass.), Sims 12, Shved 11, Wroten 17

DETROIT PISTONS @ SACRAMENTO KINGS 95-90 – I Sacramento Kins sembrano aver perso lo smalto della prima parte di stagione e, dopo il 2-7 nelle ultime 9 partite, incassano anche la sconfitta a domicilio ad opera dei Detroit Pistons. La mancanza di Cousins si fa sentire, soprattutto quando Drummond (doppia doppia da 12 e 10 rimbalzi) e Josh Smith (21 e 13) possono far quel che vogliono sotto i tabelloni; la risposta dei padroni di casa, in contumacia del numero 15, è affidata al solito Gay (20 punti). La gara, comunque, scorre via equilibrata, quando gli ospiti piazzano il 24-14 di parziale che si rivelerà decisivo, ancora con Smith e Drummond protagonisti. Nell’ultimo quarto i Kings rientrano fino al -6, ma i Pistons gestiscono bene e portano a casa la W per 95-90.

Detroit Pistons: Singler 11, Smith 21 (13 rimb.), Drummond 12 (10 rimb.), Caldwell-Pope e Augustin 8, Jennings 3, Monroe 24, Meeks 6, Butler 2;

Sacramento Kings: Gay 20, Thompson e Williams 8, Hollins 6, McLemore 14, Collison 3, Landry 15 (11 rimb.), McCallum e Stauskas 7, Moreland 2

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone