Warriors, contusione alla coscia destra per Draymond Green. Sarà valutato giorno per giorno

In campo i Golden State Warriors continuano a volare. Nella notte, al Chase Center contro i Minnesota Timberwolves, è arrivata la 10° vittoria in 11 uscite (110-123), grazie alla quale i californiani restano in vetta alla Western Conference e alla Lega in generale. Un pizzico di preoccupazione, però, arriva dall’infermeria, con Draymond Green costretto ad uscire con 6’45” da giocare nel terzo periodo (7+6 ast e 5 reb fino a quel momento), a causa di una botta alla coscia destra.

Le prime analisi hanno evidenziato una forte contusione, con il giocatore che verrà valutato day-to-day dallo staff medico degli Warriors. “Ha subito una contusione piuttosto brutta al quadricipite e per ora ha messo solo del ghiaccio sul punto. In questo momento, diciamo che è questionable per venerdì (contro i Chicago Bulls, ndr”, ha spiegato nel post partita coach Steve Kerr. “Quando si è alzato dal parquet, mi ha detto che era una brutta contusione, un livido, come se si fosse beccato una ginocchiata nella coscia, ma vicino al ginocchio destro. Da quel che ho capito, comunque, non ho motivo di credere che si sia anche un problema con l’articolazione del ginocchio“, ha proseguito Kerr.

Stephen Curry e Kevon Looney sottolineano l’importanza di Green, in particolare dal punto di vista difensivo. “Solo per cercar di fare quello che fa lui dal lato difensivo c’è bisogno di un grosso sforzo di squadra” – dice Curry – “In attacco, sinceramente, non cambia molto se Dray non c’è, in termini di chi inizia l’attacco e come creiamo le azioni. Sotto questo aspetto, la squadra è un po’ diversa, avendo ottimi tiratori in campo e diversi modi per aiutarli. Ma la difesa è chiaramente la cosa più importante, poiché è con questa che si vincono le partite“.

È un ragazzo molto difficile da sostituire” – aggiunge Looney – “La sua energia, la sua leadership è complicato ottenerla con qualcun altro. Ma abbiamo un roster abbastanza profondo e ci sarà un’opportunità in più per molti di noi in quel ruolo. Penso a me, ad Otto (Porter Jr.), a Juan (Toscano-Anderson), a Nemanja (Bjelica), ci sarà del minutaggio in più. Dobbiamo solo scendere sul parquet; sarà uno sforzo di gruppo, continuando a migliorare, a parlarci in difesa e a giocare assieme. Dobbiamo reggere il forte finché lui non tornerà“.

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone