Warriors, Klay Thompson: "L'infortunio al tendine d'Achille è stato più duro da accettare di quello al crociato"

Il pre-partita di Golden State Warriors-Charlotte Hornets della scorsa notte al Chase Center ha scaldato i cuori non solo di tutti i tifosi Warriors, ma anche di ogni appassionato. A distanza di quasi due anni e mezzo dall’infortunio in Gara-6 delle Finals 2019, indossando anche il completino ufficiale di Golden State, si è rivisto sul parquet Klay Thompson, sebbene solo per un riscaldamento e con la prospettiva di tornare in campo entro fine anno.

Lo stesso Thompson ha quindi rilasciato un’intervista alla NBC, nella quale ha parlato dei due gravi infortuni subiti nell’ultimo biennio e del duro percorso di convalescenza che, fortunatamente, sta per terminare. “Riguardo al primo infortunio (al crociato del ginocchio sinistro, ndr), pur pieno di frustrazione, l’ho accettato, consapevole che rientrasse nelle dinamiche di gioco. Ebbi quel guaio al termine di una stagione opprimente, dove comunque partecipammo alle quinte NBA Finals di fila“, spiega.

Discorso completamente diverso per il secondo, al tendine d’Achille. Arrivò ad una settimana dal via della stagione 2020/21 e mi fece piombare letteralmente nel baratro” – sottolinea Klay – “Il duro allenamento di un anno e mezzo gettato nella spazzatura. Amo in modo assoluto il basket e non posso farne a meno; quello credo sia stato il giorno più brutto della mia vita. Ho rischiato di cadere in depressione, non lo nascondo; ma sono riuscito a superare quella situazione tremenda con l’aiuto di familiari, amici e compagni“.

Negli ultimi mesi sono migliorato tanto in termini di tenuta mentale, cosa che non sarebbe stata possibile se mi fossi lasciato sprofondare in una spirale di solitudine” – conclude – “Non appena ho avuto la possibilità di togliermi il tutore, sono stato a contatto con la natura, lavorando tantissimo su me stesso. Essendo una persona che non sopporta la monotonia e lo star fermo, non ho potuto fare altro che passare quanto più tempo è stato possibile fuori casa“.

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone