Warriors-Raptors, TOP&FLOP gara-6: anche Thompson ko e Toronto scrive la storia

I Toronto Raptors sono i nuovi campioni NBA! Primo storico titolo per la franchigia canadese, che espugna per la terza volta nella serie – quarta nella stagione – la ‘Oracle Arena’ di Oakland, che chiude ufficialmente i battenti. Golden State Warriors piegati di fronte all’ennesimo ko di questi playoff, con ancora una volta protagonista Klay Thompson. Ecco la consueta Top & Flop dell’ultima gara della stagione NBA.

TORONTO RAPTORS 

TOP – Kawhi Leonard

MVP! Il prestigioso premio individuale di queste NBA Finals non poteva che essere suo: potenza, controllo, leadership, sangue freddo ed un’efficacia sui due lati del campo propria solo dei grandi, grandissimo del gioco. Insieme a Lowry è l’assoluto condottiero dei Raptors anche in gara-6 e si aggiunge ai soli Kareem Abdul-Jabbar e LeBron James per titoli NBA e MVP delle Finals conquistati con due franchigie diverse, non una brutta compagnia. La sua prima – e forse unica – annata in maglia Toronto Raptors è già nella storia.

TOP – Kyle Lowry 

È entrato in questi playoff con la solita etichetta del “perdente” e dell’All-Star incapace di trascinare la propria squadra nel momento più importante della stagione. Ne è uscito da campione NBA, rivelandosi il vero leader soprattutto emotivo dei suoi e concludendo la serie con una gara-6 pressoché perfetta, frutto di un primo quarto di gioco fantascientifico da 15 punti. Ogni minimo scetticismo nei suoi confronti è finalmente spazzato via: l’NBA è ai piedi di Lowry e compagni.

TOP – Fred VanVleet

Uno dei grandi fattori di tutta la serie con la sua difesa asfissiante su Stephen Curry e la pericolosità offensiva: le pesantissime triple del finale e i 22 punti totali di gara-6 sono solo la ciliegina sulla torta di quello che può essere definito a tutti gli effetti – per quanto fatto vedere in questa serie – il terzo dei “Big Three” dei Toronto Raptors.

TOP – Coach Nurse e tutto il supporting cast

L’energia di Pascal Siakam, la freddezza di Serge Ibaka, la difesa e le triple di Danny Green, l’esperienza di Marc Gasol, la fisicità di Powell e la disponibilità di McCaw al servizio di coach Nurse, che si laurea campione alla sua prima esperienza da capo allenatore in NBA. Dei flop non c’è traccia in casa Raptors.

 

GOLDEN STATE WARRIORS

TOP – Klay Thompson

Solo l’infortunio poteva fermare la guardia della franchigia californiana, come al solito inarrestabile macchina da canestri anche in gara-6 e autore di 30 punti in meno di 32 minuti prima dello stop forzato. Warriors ko sotto i colpi di Toronto e della sfortuna.

TOP – Andre Iguodala 

È l’altro eroe di gara-6 con 22 punti a referto che tengono più a lungo in vita i suoi. Piazza una serie di canestri più “di cuore” che di tecnica, mostrando ancora una volta la propria immensa classe. Stoico.

FLOP – Stephen Curry e DeMarcus Cousins

È quasi ingiurioso parlare di flop per Stephen Curry, ma imbrigliato dalla difesa dei Raptors il numero 30 è costretto ad una gara di grande sofferenza e non riesce ad entrare in ritmo. Privi di Durant e Thompson, i Golden State Warriors erano tutti – o quasi – nelle sue mani ed era lecito aspettarsi qualcosa in più. La tripla del probabile game-winner fallita nei secondi finali resterà nella sua testa per settimane, forse mesi. Molto meno ingiurioso, invece, parlare di flop per Cousins, dimostratosi – soprattutto nella metà campo difensiva – non all’altezza di questi palcoscenici e dei Golden State Warriors. Esperimento fallito.

TOP – Oracle Arena

Infine, l’ultimo doveroso omaggio è riservato alla Oracle Arena di Oakland, teatro della dinastia più vincente della storia moderna e una delle più vincenti di sempre. L’arena più “calda” di tutta la lega chiude i battenti nel peggiore dei modi per tifosi e franchigia, ma lascia ricordi ed emozioni indelebili per tutti gli appassionati. Farewell, Oracle!

About The Author

Enrico Pecci Classe '96, proveniente da quel favoloso luogo chiamato Marche (provare per credere), studente di Scienze della Comunicazione ed appassionato di calcio quanto di basket. Collaboratore per nba24.it, sognando un futuro in cui scrivere di sport sia un lavoro oltre che una passione.