LA LAVAGNA - Il Flip Jersey dei Bulls e l'esplosività di Jimmy Buckets

LegendaLa novità in casa Chicago Bulls si chiama Fred Hoiberg: coach dall’aspetto composto, pacato ma allo stesso tempo creativo fin dai primi giorni a Iowa State, panchina sulla quale ha ricoperto il ruolo di HC dal 2010 al 2015, fino alla chiamata della sua ex franchigia NBA. Miglior tiratore per percentuale da 3 punti nel 2005 in Illinois, coach Hoiberg non si allontana troppo dalla sua visione di gioco, decisamente diversa rispetto al suo stile. Creatività, esplosività e fisicità i 3 cardini dei nuovi Bulls che, come detto, devono lavorare sull’attacco dopo l’addio di coach Thibodeau. Un attacco che può contare su finalizzatori di prim’ordine come Gasol, Rose, Mirotic e ultimo ma non ultimo Jimmy Butler, miglior realizzatore dei Bulls nella scorsa stagione con 21 punti di media. Se consultiamo le statistiche avanzate di quello che a tutti gli effetti è diventato il beniamino #1 dello United Center, notiamo alla voce “dunks” un numero sempre crescente negli anni, fino ad arrivare al massimo in carriera di 49 schiacciate, una quantità non disprezzabile per un esterno. Coach Hoiberg ha voluto giocare su questo lato del gioco di Butler, disegnando lo schema Flip Jersey basato su tanto movimento (ogni giocatore si muove e non è quasi mai statico), sul timing dei passaggi e dei blocchi e soprattutto sull’esplosività del #21 in maglia Bulls. Scopriamo insieme la costruzione del gioco:

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Presupponiamo un quintetto formato da Rose (1), Snell (2), Butler (3), Mirotic (4), Noah (5). Come vediamo nell’immagine, la partenza del gioco prevede la scelta di un lato da parte del playmaker (1), spesso fatto coincidere con il lato d’azione del centro (5). La guardia si posiziona in angolo, l’altro esterno (3) sul lato opposto per bilanciare la squadra, mentre l’ala grande (4) arriva con calma ragionata a rimorchio. Già in questa fase iniziale, il timing del playmaker, che scandisce i tempi dell’attacco, deve essere perfetto per evitare infrazioni da parte dei giocatori e soprattutto movimenti anticipati che farebbero intoppare la normale esecuzione dello schema d’attacco.

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Lo schema entra nel vivo non appena il rimorchio mette piede nella metà campo offensiva, innescando il movimento di tutti e 5 i giocatori coinvolti. Con il supporto della grafica ci rendiamo conto che il playmaker taglia il campo in orizzontale per eseguire un hand-off in collaborazione con l’esterno sul lato opposto, tagliando quasi la strada al lungo che arriva. Parliamo di una partenza simile alla Princeton Offense, attacco perfezionato da coach Pete Carril e già oggetto d’analisi della nostra rubrica, caratterizzato da una serie di passaggi consegnati tra gli esterni e uno dei due lunghi.  Simultaneamente al passaggio di palla che avviene tra Rose e Butler (con riferimento al quintetto iniziale), sul lato debole, quello opposto alla palla, gli unici due giocatori non ancora coinvolti appieno nello schema, si iniziano a muovere: Noah porta il suo primo blocco a Snell che sarà chiamato a cambiare lato, spostandosi da un angolo all’altro. La prima soluzione, quasi mai esplorata, sarebbe il passaggio dentro per Snell che potrebbe avere un vantaggio. Come detto, però, coach Hoiberg preferisce completare i suoi giochi offensivi, con varianti da applicare eventualmente a fine schema.
FullSizeRender (3)La terza immagine ci aiuta a capire i nuovi posizionamenti dopo i primi blocchi e i primi movimenti significativi: il playmaker dopo il passaggio consegnato resterà sul prolungamento della linea del tiro libero, la guardia andrà stazionare nell’angolo accanto al play, tenendo sempre conto delle spaziature e delle giuste distanze, mentre il centro inizierà a porsi in maniera perpendicolare alla linea di fondo, già pronto per la prossima mossa. Il lungo a rimorchio finalmente è chiamato a muoversi e la prima cosa che farà sarà ricevere il secondo hand-off dall’ala piccola della squadra, nella nostra accezione passaggio consegnato tra Butler e Mirotic. Contemporaneamente, la grafica ci fa capire il movimento post hand-off di Jimmy Butler che dopo il semi-blocco preso dal 4, passerà sotto (e mai sopra per non incappare in possibili interventi della difesa) e andrà a posizionarsi dove vedete la X in rosso, cioè poco dopo la linea di blocco offerta dal centro.

FullSizeRender (4)Ecco che, dunque, abbiamo Mirotic in punta con palla, lato debole formato da 3 e 5, Butler e Noah, e il lato forte con play e guardia, Rose e Snell. Questa è la fase clou del Flip Jersey: Jimmy Butler esegue una finta di entrare in area per portare l’uomo sul blocco, per fargli prendere contatto con il bloccante. Dopodiché, con un rapido cambio di direzione ma soprattutto di velocità, sfrutterà il blocco uscendo alle spalle del 5. Il 4, in questo caso con mani molto morbide e delicate come Mirotic (difficilmente vedremo il gioco eseguito da Gibson da ala grande), proverà a far sprigionare tutta la potenza di Butler alzando uno spettacolare alley-oop! Questa fase di gioco, per quanto semplice ed elementare possa essere, richiede la massima attenzione per una serie di motivi a cui abbiamo fatto riferimento in apertura: il tempo del blocco e dell’esecuzione (utile a prendere vantaggio sul difensore), la cura del passaggio e il timing dell’assist e, infine, lo spacing dello schiacciatore, chiamato a liberarsi dall’uomo per la corretta esecuzione del gioco.
Come abbiamo avuto modo di spiegarvi in precedenza, Hoiberg vuole rompere un gioco o all’inizio, disorientando completamente gli avversari, o solo alla fine, creando un finale a sorpresa. La variante iniziale di Flip Jersey è detta Flip Get.

FullSizeRender (5)Flip Get, la variante #1 del gioco di cui sopra, non prevede stravolgimenti clamorosi. Come possiamo vedere, lo schieramento è identico al gioco principale ma il playmaker, anziché iniziare con la serie di passaggi consegnati, decide di aspettare il 4 che arriva, chiamarlo per un blocco e giocare con lui il pick&roll o il pick&pop, a secondo che lo giochi con Mirotic o con Taj Gibson. Una volta preso il blocco e una volta che il bloccante o rolla (in caso di pick&roll) o si apre da 3 punti (in caso d pick&pop), nella seconda immagine vediamo le numerose soluzioni che ha D-Rose: penetrazione, scarico immediato per i tiratori Butler, Snell/McDermott o Mirotic che si allarga o anche penetrazione e scarico finale per Gasol/Noah direttamente nel pitturato.

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone