Celtics, quante vittorie a fronte di molte avversità
I Boston Celtics sono la squadra del momento in NBA. Dopo un mese di regular season, la truppa guidata da coach Stevens vanta il miglior record e della Eastern Conference e dell’intera Lega, con 13 vinte e 2 perse. A risaltare, in particolare, è l’attuale striscia positiva, ancora aperta, fatta di ben 13 successi di fila, cominciata dopo i ko nelle prime due uscite con Cavaliers e Bucks. Una serie, cominciata con il 102-92 in casa dei Sixers lo scorso 20 Ottobre, e prolungata la notte scorsa con il 109-102 del Barclays Center, casa dei Brooklyn Nets.
Ma c’è un aspetto che rende speciale quanto fatto finora dai Celtics, ovvero la difficoltà, e spesso l’emergenza, nella quale tutto ciò è maturato. Abbiamo ancora tutti negli occhi il tremendo infortunio occorso a Gordon Hayward nella opening night di Cleveland. Un episodio che priva e priverà Boston per tutta la stagione (o quasi) di quello che nelle idee di Ainge e Stevens doveva essere il secondo violino della squadra, nonchè componente dei Big-3 del Massachussets, insieme ad Irving e Horford.
Come se non bastasse, Stevens si è trovato a dover fare a meno per un paio di partite anche di Kyrie e Al, addirittura scendendo in campo contro Charlotte senza nessuno dei nomi pesanti del roster (considerando l’uscita prematura dell’ex Cavs). Ciononostante, i Celtics hanno sempre trovato risorse in altri elementi, più o meno attesi. Ad iniziare soprattutto dalla sensazione Jayson Tatum, tra i candidati per il ROTY, senza dimenticare Jaylen Brown, Marcus Smart e Teddy Rozier, oltre all’apporto allo stesso modo prezioso di gente della second unit come Baynes, Larkin e Theis.
Una squadra che ha mostrato di non mollare mai, di crederci sempre, fino in fondo. Lo dimostrano le due rimonte da -18 realizzate contro i Thunder in trasferta il 3 Novembre (101-94 il finale), e soprattutto contro Charlotte al TD Garden cinque giorni fa, completando la rimonta nel finale e vincendo 87-90 senza big sul parquet. A caratterizzare ulteriormente le vittorie di Boston concorrono altre statistiche: per ben 6 volte su 13, i Celtics hanno vinto tirando con il 42% o peggio dal campo, spuntandola per 7 volte con un margine di 7 punti o meno. In una occasione, la vittoria è arrivata nonostante la panchina avesse totalizzato appena 12 punti.
Stante delle difficoltà a produrre numeri importanti in attacco (22° per punti realizzati, con 102.7 di media a partita), il segreto dei Celtics risiede nella metà campo difensiva, dove tutti gli interpreti, anche quelli meno chiamati in causa, una volta sul parquet spiccano per applicazione ed ardore, tanto che ben 7 giocatori di Boston, al momento, sono presenti nella top-10 del defensive rating. Arriva di conseguenza il 1° posto per il minor numero di punti concessi agli avversari (94.5) e per percentuale di tiri dal campo (42.9%). Ancora, i Celtics sono il 4° team per rimbalzi catturati (47.6) e sono ampiamente in top-10 anche per triple, rimbalzi ed assist concessi (rispettivamente 4°, 4° e 6°). Infine, insieme ai Grizzlies, sono la squadra a forzare più palle perse agli avversari (13.2 a partita).
Come detto anche da Steve Kerr, i Celtics stanno studiando per diventare grandi, per entrare nuovamente nell’elite della NBA. Presto per dire se ci riusciranno subito o se bisognerà attendere ancora un pò. Intanto, l’attualità pone i ragazzi di coach Stevens davanti ad un esame molto interessante giovedì sera, al TD Garden contro i Golden State Warriors.
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