#MarchMadness Final four - South Carolina, difesa e Thornwell i motivi per continuare a sognare

Marzo è il mese della madness e non c’è stato niente di più pazzesco della cavalcata di South Carolina da seed #7 alle prime Final four nella storia dell’ateneo. I gamecocks arrivano all’evento finale da sfavoriti ma hanno già mostrato di cosa sono capaci durante la loro cavalcata dell’ultimo mese

– IL PERCORSO: South Carolina si presenta al torneo da seed #7 avendo però perso sei delle ultime nove partite e dopo essere stata eliminata subito da Alabama nel torneo della SEC, ma la commissione oltre a dargli un seed forse più alto di quello che si meritavano posiziona i Gamecocks nella parte di tabellone che disputerà i primi due turni a Greenville, a poco più di un’ora di macchina dal loro campus. A Greenville South Carolina torna a vincere una partita del torneo dopo 44 anni battendo al primo turno Marquette 93-73 ma il vero miracolo lo compie al turno successivo quando riesce ad eliminare la #2 Duke, imponendosi 88-81 grazie ad un incredibile secondo tempo da 65 punti che ha consegnato alla squadra di coach Frank Martin un biglietto per le Sweet 16 al Madison square garden. A New York i Gamecocks hanno prima eliminato senza troppi problemi la #3 Baylor 70-50 e nelle Elite 8 hanno avuto la meglio su Florida 77-70 riuscendo così nell’incredibile traguardo di vincere la East region e raggiungere le Final four di Phoenix. In Arizona i Gamecocks si troveranno davanti un’altra squadra alla prima apparizione sul palcoscenico delle Final four, i Gonzaga Bulldogs, #1 della west region.

– IL LEADER: Il motivo principale per cui South Carolina questo weekend sarà a Phoenix a giocarsi il titolo nazionale ha senza dubbio il nome di Sindarius Thornwell, fresco di nomina nel primo quintetto all-american della stagione. Il senior dei Gamecocks ha trascinato South Carolina per tutta la stagione ma è definitivamente esploso nei due weekend del torneo nei quali ha tenuto una media di 25.8 punti (top-scorer di questa March madness) e 7.5 rimbalzi che hanno portato South Carolina dove mai non era riuscita ad arrivare.

Molto prezioso anche il contributo di coach Frank Martin che ha plasmato questa squadra rendendola una delle migliori difese della nazione (Marquette e Duke hanno commesso rispettivamente 17 e 18 palle perse, record in negativo per entrambe, Baylor è stata tenuta a secco per più di otto minuti consecutivi durante le Sweet 16 e Florida ha tirato 0-14 da tre punti nel secondo tempo delle Elite 8) ed ha aiutato South Carolina a diventare la sorpresa di questo torneo, diventando un personaggio di questa madness grazie anche alle sue giacche molto anni 90 e alle sue conferenze stampa.

Per South Carolina le Final four sono già un traguardo storico ma una volta arrivati a Phoenix il titolo nazionale non può più essere solo un sogno. Sabato sera Gonzaga sarà favorita ma i Gamecocks hanno tutte le carte in regola per fermare una delle squadre migliori della stagione e continuare a ballare per un’altra notte.

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone