I 60 punti del duo LeBron-Davis spingono i Lakers sul 3-1. Nuggets ko 114-108

Dopo il ko in Gara-3, arriva pronta la replica dei Los Angeles Lakers, che si aggiudicano Gara-4 delle Western Conference Finals, con un 114-108 sui Denver Nuggets, e si portano ad una sola vittoria dalle Finals (3-1). Un successo sul quale c’è il timbro dei due giocatori più attesi, LeBron James (26+9 reb e 8 ast) ed Anthony Davis (34+5 reb), con l’aiuto dei vari Kentavious Caldwell-Pope (13), Dwight Howard (12+11 reb) e Rajon Rondo (11+7 ast e 5 reb). Dall’altra parte, alla squadra di coach Malone non è bastato il solito Jamal Murray (32+8 ast), oltre a Jerami Grant (17) e a Nikola Jokic (16+7 reb). Come nelle due serie precedenti con Jazz e Clippers, i Nuggets si trovano sotto 1-3: riusciranno di nuovo nell’impresa di risalire la china?

Davis parte fortissimo, realizzando i primi 10 punti dei suoi (14 in totale nel primo quarto); bene anche Howard (8 a referto) e James, che tocca la doppia cifra inchiodando in transizione un alley-oop di Rondo, che vale anche il primo vantaggio in double digit per i Lakers (37-27 con 11.9″ da giocare). Dall’altro lato comincia bene Murray (12 nel periodo), mentre il canestro di Monte Morris a 2.4″ dalla prima sirena fa concludere i primi 12′ sul 37-30 Lakers.

Ritmi offensivi un po’ più bassi nella prima parte di secondo periodo. Si iscrive al match anche Kuzma, che infila 8 punti consecutivi; il successivo canestro dalla media di Davis vale il +12 per gli angeleni (52-40 a 6’24” dalla pausa lunga). Le triple di Jokic e Porter Jr. permettono ai Nuggets di non affondare e, anzi, di provare a ricucire il distacco. Un 2/2 dalla linea della carità di Murray porta la franchigia del Colorado sul -4 (57-53 con 2’15” da giocare); al termine del primo tempo, Denver insegue staccata di 5 lunghezze (60-55).

Al rientro in campo, le squadre hanno le polveri alquanto bagnate. A smuovere il punteggio ci pensa Jerami Grant dopo 1’58” di gioco, con la bomba del -2 (60-58); la replica dei Lakers è immediata e produce un break di 10-2 con le triple di Davis, Green e Caldwell-Pope (70-60 a 8’14” dall’ultimo intervallo). I ragazzi di coach Vogel sembrano riuscire a tenere gli avversari attorno alla doppia cifra di distacco, tanto che un ispirato Rondo (8 nel periodo) mette il +11 (82-71 con 3’35” sul cronometro). Denver però non molla di un centimetro e la tripla quasi sulla sirena (mancano 8 decimi) di Michael Porter Jr. riporta sotto la squadra di coach Malone (87-84 al 36′).

Tutto è quindi ancora aperto all’alba del quarto conclusivo, nel quale però saranno ancora il #23 ed il #3 in maglia purple-and-gold a risultare decisivi (rispettivamente 9 e 10 punti a referto su 27 di squadra negli ultimi 12′). Due liberi di Monte Morris, in realtà, portano subito i Nuggets sul -1 (87-86 dopo 46″); dopo un canestro di Markieff Morris, sempre dalla lunetta sono LeBron e Davis a condurre i Lakers sul +7 (93-86 con 9’17” sul cronometro). Sempre l’ex Pelicans, con un 2+1, firma il +8 (96-88 a 8’06” dal termine); ma Murray (10 nel periodo) risponde presente e riporta i suoi sul -3 (97-94 a 6’27” dalla sirena finale).

Seguono vari botta e risposta, con un Monte Morris incisivo che realizza il gioco da tre punti del 105-102 (3’28” da giocare). Ancora una volta, però, Denver non riesce a produrre lo step decisivo per agganciare i rivali che, al contrario, allungano nuovamente. Rondo e James timbrano il +7 (109-102 a 2’02” dalla conclusione). Negli ultimi due minuti e rotti non si segna più dal campo, ma solo ai liberi. Quelli che cementificano il 3-1 Lakers sono i due di Davis a 21.4″ dalla sirena, che valgono il 114-108 con cui termina l’incontro.

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone