STATS CORNER-Usage Percentage

Tra le varie statistiche avanzate studiate e create negli ultimi anni, la più importante nel valutare l’impatto di un giocatore sulla propria squadra, è la cosiddetta “Usage Percentage”. Parafrasando il sito della NBA, l’USG% è definita come “the percentage of a team’s offensive possessions that a player uses while on the court”, ovvero la percentuale di possessi offensivi che un giocatore “usa” mentre è sul terreno di gioco. Ma cosa si intende per “usare” un possesso? Significa semplicemente quanti possessi si concludono con un’azione del giocatore in questione, che sia un tiro, una palla persa, un passaggio per un tiro, un viaggio in lunetta ecc. Ovviamente essendo una percentuale dobbiamo dividere il numero di possessi “usati” con il numero di possessi totali. Facciamo un’esempio numerico: Lebron James sta sul campo per 10 possessi offensivi, di cui uno finisce con una palla persa, uno con un suo tiro ed uno con suo assist per Kyrie Irving. Negli altri 7 possessi non “finisce” il possesso, e diremo dunque che in quel lasso di tempo Lebron ha avuto un 30% di USG.

Questo dato ovviamente da solo non ci fornisce una quadro chiaro sul tipo di impatto che un giocatore ha sul terreno di gioco, ma va messo in parallelo con altre informazioni come ad esempio le percentuali di tiro, il numero di vittorie e l’Offensive Rating di squadra. È ben diverso infatti avere un teorico 40% di USG in una squadra da titolo rispetto ad un 40% in una squadra dal record negativo. Nel primo caso diremo che il giocatore ha sicuramente impatto stra-positivo sul resto dei compagni, mentre nel secondo affermeremo che è un giocatore che forza troppo o che non coinvolge quanto dovrebbe i compagni.

Andiamo adesso a vedere la classifica dei giocatori ordinati secondo il loro valore di USG%. A questo parametro sono stati affiancati anche la percentuale reale di tiro (TS%) e il rapporto assist/palle perse (AST/TO).

usage

Alcune considerazione casuali:

  • Russell Westbrook! I suoi numeri sono spaventosi da ogni punto di vista, specialmente se si considera che sulla carta non è lui la prima opzione offensiva di OKC. Anche l’anno scorso si era classificato primo in questa speciale graduatoria, mentre nel 2012/13 e nel 2011/2012 si era classificato secondo rispettivamente dietro a Carmelo Anthony e Kobe Bryant. Il dato più eclatante è il 43.5% di USG quando Kevin Durant è fuori dal terreno di gioco: quasi un possesso su due finisce con un’azione di Westbrook.
    Nell’ultime sei partite ha le seguenti medie: 31.2 punti, 9.7 rimbalzi, 11.5 assist. Qualche corrente filosofica ritiene che OKC giocherebbe addirittura meglio senza Westbrook perchè accentra troppo di sé il gioco senza lasciare spazio ai compagni. Ok, le percentuali non sono splendide, ma non sono neanche orrende (il tiro da 3 punti si), e affermare che il problema dei Thunder è Russell Westbrook mi sembra quanto meno blasfemia. Che debba migliorare in certe situazione di gioco è fuori dubbio, ma addirittura essere dannoso non è un’opinione facilmente condivisibile.

 

  • Jamal Crawford, l’unico bencher di questo lotto. Ha circa lo stesso valore di USG di Blake Griffin e addirittura superiore a quello di Chris Paul (22.8%). E’ il classico sesto uomo che entra contro la second unit avversaria per spezzare la partita con le sue fiammate e funge da terzo/secondo violino nei finali di partita. Per ampi minuti la squadra è visibilmente in balia delle sue prestazioni.

 

  • Stephen Curry: MVP! Fra le stelle è quello con l’USG% più basso ma confrontato con gli altri dati è clamoroso come possa avere allo stesso tempo la seconda miglior percentuale al tiro dietro solo a Kevin Durant e il miglior rapporto assist/turnover. Il tutto condito dal fatto di guidare la miglior squadra della lega. Se questo non è l’MVP…

 

Andiamo adesso ad analizzare la situazione nel “clutch time” ovvero quando le partite giungono negli ultimi 5 minuti, che sia il quarto quarto o l’overtime, con uno scarto di punteggio minore di 5 punti. E qui la situazione cambia radicalmente.

 

clutch

 

Kobe Bryant e James Harden aumentano sensibilmente il loro Usage ma con risultati diametralmente diversi: se il Black Mamba diminuisce la sua efficienza di tiro, quella del Barba aumenta sensibilmente passando da 60.8% a 67.5%.  A Cleveland è sparito Lebron James ed è apparso Kyrie Irving, soprannominato non a caso “Mr Fourth Quarter”, e insieme a lui specialisti del clutch time come Joe Jonhson, Manu Ginobili, Tyreke Evans e Kemba Walker.

Come tutte le statistiche avanzate, il valore dell’USG% non può essere valutato solo ed esclusivamente analizzando il suo valore percentuale, ma come detto all’inizio va affiancato ad altri parametri. In fase di analisi è inoltre obbligatorio continuare a guardare i video, e non solo i numeri, per capire bene i motivi di tali numeri: se ad esempio un giocatore tira male nei finali di partita dobbiamo capire il perchè tira male: può essere perchè non è stata fatta una buona circolazione di palla, può essere che ha preso il tiro perchè tutti i suoi compagni erano marcati bene, può essere perchè ha scelto di prendere per quel tiro nonostante ci fossero compagni spaziati meglio. Questo i numeri non ce lo dicono apertamente, ma ci evidenziano dove il coaching staff deve lavorare per migliorare le prestazioni di squadra.

About The Author

Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone