Spurs senza fatica sui Nets, Houston ha la meglio sui Mavs. Green stende Indiana e regala la W ai Suns
NETS @ SPURS 87-99 – Appassionati di tutto il mondo riunitevi: gli Spurs sono tornati!
Dopo il primo mese di Regular Sason altalenante, San Antonio torna a giocare sui livelli conosciuti e che lo scorso anno le hanno permesso la vittoria del quinto Anello della storia neroargento.
Quella contro i Nets è una gara a senso unico sin dal primo quarto: nella serata non proprio lucidissima di Duncan, sono Parker, Green e soprattutto Leonard a fare la differenza.
Dall’altra parte a poco vale l’ottima prestazione di Williams e Teletovic, perché già dal primo tempo i padroni di casa fanno la differenza in difesa e colpiscono in attacco.
Nota lietà è il ritorno in campo nello starting five per Marco Belinelli, anche se l’italiano resterà a secco nei suoi 10′ sul parquet.
È +13 all’intervallo lungo, parziale che i Nets non riusciranno a recuperare nella seconda parte di gara.
Per i campioni in carica adesso il record è 9-4, che vale il sesto posto nella complicatissima Western Conference.
BROOKLYN – Johnson 12, Teletovic 22, Lopez 6, Bogdanovic 2, Williams 24, Jordan 5, JAck 6, Anderson 2, Plumlee 3, Jefferson 2, Brown 3.
SAN ANTONIO – Leonard 21, Duncan 7, Diaw 10, PArker 22, Green 21, Ginobili 5, Daye 3, Baynes 10
MAVERICKS @ ROCKETS 92-95 – Senza Howard, ma con un Harden stratosferico che ruba la scena e che, per la prima volta in stagione, mostra al pubblico della Lega un accenno di difesa.
Ecco come i Rockets strappano la vittoria dalle mani dei Dallas Mavs, che pure ci hanno provato fino all’ultimo a prendersi la W azzerando il fattore campo.
Che fosse una partita dai binari dell’equilibrio lo si capisce sin da subito (29 pari nel primo quarto), ma nel secondo quarto i padroni di casa arrivano sul +9 grazie alle buone prestazioni in uscita dalla panca.
Houston resiste alle avanzate avversarie nel terzo quarto, Nowitzki e compagnia provano a riprendersi nell’ultima frazione, ma il tempo non basta e i 32 del Barba più famoso fanno la differenza, mantenendo il +3 finale.
I Rockets salgono sul 10-3 in stagione, col terzo posto a Ovest, due passi più avanti proprio di Dallas.
DALLAS – Parsons 8, Nowitzki 11, Chandler 13, Ellis 17, Nelson 11, Aminu 2, Wright 14, Harris 9, Barea 7.
HOUSTON – Ariza 7, Harden 32, Motejunas 14 e 12 reb, Black 3, Beverley 20, Dorsey 2, Papanikolaou 8, Terry 7, Garcia 2.
76ERS @ KNICKS 83-91 – I Knicks si riprendono la vittoria al Madison Square Garden, e lo fanno contro la squadra peggiore di tutta la Lega.
Quella contro Phila, che presentava Noel e Carter-Williams dal primo minuto, non è una bellissima partita per New York, che nel secondo quarto rischia anche di farsela scivolare dalle mani, ma poco basta a prendersi la vittoria.
Buona partenza dei padroni di casa nel primo quarto con un parziale di 25-13 subito ribaltato prima dell’intervallo lungo con un 26-21 per gli ospiti; è Melo a tenere a galla la barca dei Knicks nel secondo quarto: chiuderà con 25 punti frutto di un 10/20 dal campo.
Nella seconda parte di gara, i Knicks riprendono a macinare gioco, ottima anche la prestazione di José Calderon, metronomo attento di una squadra con troppe difficoltà in regia: soli 3 punti ma tante buone letture.
Buono anche il ritorno in campo di Stoudemire, che esce dalla panchina e ne fa segnare 16 sul proprio cartellino.
PHILADELPHIA – Noel 17 e 12 reb, Mbah a Moute 7, Sims 6, Carter Williams 9, Wroten 5, Shved 3, McDaniels 8, Davies 4, Thompson 10.
NEW YORK – Acy 10. Anthony 25, Dalembert 6, Calderon 3, Shumpert 7, Stoudemire 16 e 11 reb, Prigioni 8, Smith 6, Hardaway 6.
SUNS @ PACERS 106-83 – Attacco fluido, ottima mano dalla panchina, infortunio di Hibbert: sono questi i tre fattori che hanno concesso ai Suns la vittoria in casa di Indiana nella notte.
Il centro dei Pacers è infatti costretto a lasciare la gara dopo soli 6′, caduto male sul piede destro dopo un salto per difendere la conclusione avversaria.
Phoenix spazia come vuole senza il numero 55 dei padroni di casa, con Dragic, Green e Thomas che fanno cià che vogliono della difesa avversaria.
È +7 alla fine dei primi due quarti, un vantaggio destinato ad allungarsi con il +9 del terzo quarto e il +7 dell’ultimo: Indiana, in pratica, non rientramai in partita, anche perché non ha i mezzi per farlo.
Serata di grazia per Gerald Green, che chiude con 23 punti frutto di 8-15 dal campo e 5-9 da tre punti; per i padroni di casa è notte fonda, relegati con il loro 5-8 in stagione agli ultimi posti della graduatoria a Est.
PHOENIX – Morris M 6, Morris M 13, Plumlee 4, Bledsoe , Dragic 11, Len 6, Tucker 5, Green 23, Thomas 16, Tolliver 11, Randolph 2.
INDIANA – Copeland 8, Scola 1, Hibbert 2, Hill 13, Mahinmi 12, Sloan 8, Stuckey 14, Allen 8, Price 6, Rudez 4, Whittington 7.