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Tripla doppia di Rondo e i Celtics sbaragliano i Wizards. Grizzlies e Mavs senza problemi, Lakers sconfitti e fischiati dallo Staples Center

Avery Bradley: suo il canestro dell'allungo decisivo contro i Wizards (foto da: www.masslive.com)
Avery Bradley: suo il canestro dell’allungo decisivo contro i Wizards (foto da: www.masslive.com)

WAHINGTON WIZARDS @ BOSTON CELTICS 93-101 – Se Rajon Rondo è in serata anche i Celtics in tono minore di questa stagione possono creare problemi a chiunque. La tripla doppia del numero 9 (13 punti, altrettanti rimbalzi e 11 assist) esalta il pubblico del TD Garden e regala ai padroni di casa la vittoria numero 7 contro i Washington Wizards. Il primo quarto, anche a causa delle 8 palle perse degli ospiti, è tutto di marca bostoniana, come testimonia il 15-24 di parziale. Un copione che non si discosta molto da quello che va in scena nel secondo periodo (21-29), con Rondo a spadroneggiare nella metà campo avversaria, accontentando grandi e piccini tra conclusioni dalla media e assist comodi da convertire comodamente in punti. Ben diversa la musica nel secondo tempo, con i Wizards decisi a rientrare in partita trascinati del mai dimenticato ex Paul Pierce (16 punti) e da un Wall in serata da 17 e 14 assist. Dopo essere stati in svantaggio anche di 20, nel quarto quarto i capitolini rientrano fino al -6 (76-82), proprio grazie a una tripla di “P-Square”. La rimonta sembra cosa fatta, poi, quando con poco più di un minuto ancora da giocare, Wall manda a bersaglio il jumper del 93-94. E’ il momento più difficile per i Celtics che, però, reagiscono: Pierce sbaglia la comoda tripla del sorpasso, contropiede, palla a Bradley che, dall’angolo, non sbaglia: 93-97 a 37 secondi dalla fine. Finisce praticamente qui, vince Boston 101-93.

Washington Wizards: Pierce 16, Humpries 8 (14 rimb.), Gortat 7, Beal 10, Wall 17 (14 ass.), Nene 5, Butler 22, POrter e Miller 2, Seraphin 4;

Boston Celtics: Green 25, Sullinger 10 (10 rimb.), Zeller 8, Bradley 11, Rondo 13 (13 rimb., 11 ass.) Bass 5, Turner 6, Smart 2, Thornton 21

MIAMI HEAT @ MEMPHIS GRIZZLIES 87-103 – I Miami Heat crollano alla distanza e consentono ai Memphis Grizzlies di ottenere la sedicesima vittoria stagionale sul parquet di casa. Come testimoniato dal 48-55 di metà gara, il primo tempo è molto equilibrato, con gli ospiti che riescono a ribattere colpo su colpo alle iniziative dei vari Conley, Randolph e, soprattutto, Leuer (doppia doppia da 20 e 12 rimbalzi). Nemmeno nel terzo quarto Memphis riesce a piazzare l’allungo decisivo, soprattutto a causa di un Wade in buona serata (top scorer dei suoi a quota 25 e nona partita consecutiva con 24 o più punti). Il 75-82 all’alba degli ultimi 12 minuti di gioco lascia tutto ancora aperto. Ma è qui che arriva la zampata della grande squadra e Memphis lo è: il 12-21 che decide la gara è figlio dell’8/13 dall’arco e della conclusione dello show personale di Leuer che sigilla la W. Al FedEx Forum finisce 87-103.

Miami Heat: Deng 13, McRoberts 14, Bosh e Chalmers 12, Wade 25, Cole e Williams 4, Ennis 3;

Memphis Grizzlies: Allen 14, Randolph e Lee 17, Gasol e Koufos 2, Conley 18, Prince 9, Leuer 20 (12 rimb.)

28 punti per Chandler Parsons contro i Bucks (foto da: Dallas Mavericks Facebook official page)
28 punti per Chandler Parsons contro i Bucks (foto da: Dallas Mavericks Facebook official page)

MILWAUKEE BUCKS @ DALLAS MAVERICKS 102-125 – Nessun problema per i Dallas Mavericks impegnati tra le mura amiche dell’American Airlines Center contro i Milwaukee Bucks. Già dall’avvio i primi fuochi del duo Ellis-Parsons (28 punti, 18 nel solo primo quarto, 11/14 al tiro, 4/6 da tre) costituiscono un primo indizio su quel che sarà l’esito finale della gara. Un secondo indizio è il 21-32 del primo parziale; terzo e ultimo (e, quindi, prova provata) il 25-31 del terzo quarto che, di fatto pone fine alla contesa. Ai Bucks, infatti, non possono bastare gli highlights del duo Parker-Antetokounpo per reggere l’impatto contro una corazzata come i Mavs. A mandare tutti sotto la doccia, con 12 minuti di anticipo, è Monta Ellis con il jumper del 71-90: 102-125 il finale da Dallas.

Milwaukee Bucks: Antetokounmpo 18, Parker 15, Sanders 10, Mayo 12, Knight 16, Dudley e Middleton 2, Pachulia 14, Bayless 9, Wolters 4;

Dallas Mavericks: Parsons 28, Nowitzki 21, Chandler 7, Ellis 19, Nelson e Smith 2, Harris 6, Crowder e Barea 9, Wright 8, Aminu 4, Jefferson 10

Tutta la delusione di Kobe Bryant (foto da: bleacherreport.com)
Tutta la delusione di Kobe Bryant (foto da: bleacherreport.com)

NEW ORLEANS PELICANS @ LOS ANGELES LAKERS 104-87 – “Se questo è il Titanic, state tranquilli che il sottoscritto non abbandonerà la nave”. Parole lodevoli ma che non cambiano il senso della disastrosa stagione dei Lakers, quelle di Kobe Bryant al termine del sedicesimo rovescio stagionale contro i Pelicans. E, se anche lo Staples Center, pur conscio da mesi che l’annata in corso non avrebbe potuto riservare niente di diverso, vuol dire che simo di fronte al definitivo sprofondo gialloviola. La partita ha ben poco da dire: Davis (23 punti e 6 rimbalzi) e i Pelicans dominano senza nemmeno dover mettere le marce alte e se Bryant tira con poco più del 33% dal campo (6/18 per 14 punti) allora per i californiani si fa davvero dura. Le discrete prove di Boozer e Davis sotto canestro non possono certo bastare contro una squadra che va al doppio della velocità. Il 29-19 del terzo quarto elimina ogni residuo dubbio su un esito scritto fin dalla palla a due. Finisce 104-87. E l’affondamento del Titanic nel sud della California è appena agli inizi.

New Orleans Pelicans: Babbit 6, Davis 23, Asik 8 (11 rimb.), Evans e Anderson (10 rimb.) 11, Holiday 22, Rivers 4, Cunningham 7, Mekel 2, Ajinca 10;

Los Angeles Lakers: Johnson e Ellington 10, Davis e Boozer 12, Hill 8, Bryant 14, Price e Lin 3, Young 13, Sacre 2

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone