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Ottime prove di Boston e Utah, Miami sfiora l'impresa, Leonard e Parker per la W degli Spurs

UTAH JAZZ @ PHILADEPHIA 76ERS 89-83
Sotto gli occhi di Allen Iverson, presente al palazzetto, i 76ers non riescono ad avere la meglio dei Jazz. Parte bene, la squadra ospite, ispirata dal solito Hayward che nel primo tempo sfida in continuazione la difesa avversaria, battendola. I primi 24’ si chiudono sul 41-42, ma al rientro dagli spogliatoi sono molto più determinati i Jazz, che piazzano un allungo decisivo; Philadelphia, nel terzo quarto, perde una pedina importante come Grant per dolori alla schiena. Nel quarto perio è il solito Hayward a ricacciare al mittente le speranze di una rimonta nel finale.
UTAH JAZZ: Hayward 25, Favors 15 (10 reb), Gobert 9 (15 reb), Ingles 3, Exum 5, Millsap 6, Burke 10, Hood 9, Booker 5, Evans 2.
PHILADELPHIA 76ERS:
Sampson 3, Mbah a Moute 14, Noel 10 (11 reb), Richardson, Canaan 16, Covington 5, Grant 5, Aldemir 2, Smith 14, Robinson 11 (12 reb), Thompson 3.

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MIAMI HEAT @ WASHINGTON WIZARDS 97-99
Vittoria scaccia-crisi per Washington contro gli Heat. Primo quarto devastante, quello di padroni di casa, che rifilano un parziale di 18-40 alla malcapitata Miami. Un vantaggio ulteriormente legittimato nel secondo quarto, che si chiude sul punteggio di 39-67, che non lascerebbe ancora molto da decidere per l’esito finale della partita. Il vantaggio dei Wizards arriva a 35 punti nel terzo periodo, ma Miami si scuote, guidata da Goran Dragic, che si conquista un gioco da tre punti alla fine del periodo e che riduce a 15 le lunghezze di distacco fra le due squadre. Beasley, con la collaborazione di Napier e Johnson, contribuisce a ridurre lo svantaggio, che a 1’47’’ dalla sirena dice solo tre punti (95-98). Poi, succede di tutto: un canestro di Johnson viene rivisto dagli arbitri per capire se la palla fosse ancora nel cilindro del ferro, poi convalidato; sull’azione successiva, Nene perde clamorosamente la palla e regala l’ultimo possesso a Miami; gli heat provano a colpire con Walker dall’arco, ma la palla esce; beal dalla lunetta fa 1-2, lasciando 1.3’’ sul cronometro e due punti di vantaggio, ma Beasley tira troppo tardi e Washington porta a casa una vittoria non così scontata.
MIAMI HEAT:
Walker 8, Haslem 6, Whiteside 10, Johnson 11, Dragic 18, Beasley 13, Napier 16, Ennis 11, Andersen 4.
WASHINGTON WIZARDS: Pierce 10, Nene 20, Gortat 14 (17 reb), Beal 17, Wall 6 (12 ast), Temple 6, Porter 6, Gooden 11, Sessions 5, Seraphin 4.

BOSTON CELTICS @ NEW ORLEANS PELICANS 104-98
Grande prova dei Celtics che espugnano lo Smoothie King Center. Un primo tempo equilibrato, però, con le giocate strepitose di Thomas e Davis, che trascinano letteralmente la squadra. Per AD sono 16 i punti nei primi 24’, con il punteggio di 47-47. Nel terzo periodo, l’equilibrio sembra ancora regnare sovrano, finché a pochi secondi dalla sirena, Thomas si inventa un assurdo gioco da tre punti che trasforma. Nell’ultimo quarto, il protagonista è sempre lo stesso: prima allunga con tre triple consecutive, poi ci pensa Turner a dare lo strappo decisivo, trovando il gioco da tre punti a 24’’ dalla sirena che vale il 100-90 per i Celtics e che è una chiara ipoteca per la vittoria finale.
BOSTON CELTICS: Crowder 11, Bass 17, Zeller 6, Turner 16, Smart 7, Thomas 27, Olynyk 8, Jerebko 9, Young 3.
NEW ORLEANS PELICANS:
Pondexter 6, Davis 29 (14 reb), Asik 10, Gordon 20, Evans 11, Cole 4, Ajinca 4, Cunningham 2, Babbitt 12.

(foto da: bleacherreport.com)
(foto da: bleacherreport.com)

DENVER NUGGETS @ SAN ANTONIO SPURS 111-120
La sfida tra i due migliori italiani se la aggiudica Marco Belinelli. Parte subito forte l’MVP della partita e delle scorse Finals, Kawhi Leonard, con un’ottima tripla dall’angolo. La risposta dei Nuggets è affidata all’estro di Nelson che serve un assist col tabellone per J.J. Hickson che arriva puntuale per la schiacciata. Anche nel secondo periodo, l’equilibrio è costante. Prova Duncan, sulla sirena, a trovare due punti sull’invenzione di Parker, per dare agli Spurs cinque punti di vantaggio. Nel terzo periodo  il canovaccio non cambia, ma nell’ultimo Lawson e Faried cominciano a mettersi in proprio per provare la rimonta. Dall’altro lato, Parker guida l’attacco in modo magistrale e tiene sempre Denver a distanza. La difesa è un elemento fondamentale della partita, con Duncan che diventa il 6° miglior stoppatore della storia, superando Ewing. Il punto esclamativo sulla partita lo mette Kawhi Leonard, con il canestro che spegne definitivamente le speranze di rimonta dei Nuggets.
DENVER NUGGETS:
Chandler 16, Gallinari 14, Faried 20 (10 reb), Foye 3, Lawson 23, Hickson 14, Nelson 13, Bartn 6, Arthur, Harris 2, Lauvergne.
SAN ANTONIO SPURS: Leonard 25, Duncan 15, Splitter 10, Green 11, Parker 24, Diaw 7, Ginobili 9, Baynes 2, Belinelli 9, Mills 5, Bonner, Joseph 3.

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone