Playoff West - Corsa a 4 per il secondo posto
A 4 giorni dalla conclusione della regular season, la Western Conference, a dimostrazione del suo straordinario equilibrio, ha trovato solo e soltanto 3 punti fermi al momento : il primo posto di Golden State, il quarto di Portland (per la vittoria della NorthWest Division che assicura per regolamento quanto meno il quarto posto nella propria Conference appunto) ed il settimo posto dei Dallas Mavericks. Per quanto riguardo il resto è ancora tutto da stabilire, sia per la questione ottavo posto che vede perdurare il duello tra OKC e Pelicans e che in caso di “pareggio” finale vedrebbe spuntarla ad Anthony Davis e compagni, sia per quella in chiave secondo posto che è diventata purissima bagarre con 4 squadre nel giro di una partita : Grizzlies, Rockets, Clippers e Spurs.
Nonostante tra queste ad occupare momentaneamente il secondo posto sia Memphis (54-25), è proprio la squadra di coach Dave Joerger a sembrare quella più in calo e che nelle ultime 12 partite ha perso ben 5 volte, e sono stati di fatto loro a riaprire la corsa per il secondo posto che fino ad un paio di settimane fa pareva saldamente nelle loro mani.
Altra squadra a caccia del secondo posto sono i Houston Rockets (53-26), perdenti nella notte contro gli Spurs 104-103, che potranno contare per questi ultimi scampoli di regular season e playoff su un James Harden in lotta per l’MVP e per il titolo di miglior realizzatore della lega, su Dwight Howard rientrato un paio di settimane fa nella partita vinta a New Orleans, ma dovranno fare a meno di Patrick Beverley, a causa di un infortunio al polso, e Donatas Motiejunas, per un infortunio alla schiena, per il resto della stagione, playoff inclusi.
In odore di secondo posto ci sono anche i Los Angeles Clippers (53-26) che hanno recuperato, anche loro, Blake Griffin a metà marzo ma sono ancora in dubbio sulle condizioni fisiche nei playoff del sesto uomo dell’anno stagione 2013/2014 Jamal Crawford, da poco rientrato da un lungo stop di 17 partite. La squadra allenata da coach Doc Rivers è in netta risalita dopo un mese di febbraio e la prima metà di marzo non esattamente esaltanti, e nelle ultime 12 partite hanno perso solo una volta, tra l’altro contro Golden State, non esattamente gli ultimi in classifica.
In questo gruppo d’elite non potevano mancare i campioni in carica, che se potevano sembrare finiti e senza chance di essere davvero competitivi nei playoff fino a un mese fa circa, da quando hanno ritrovato Kawhi Leonard e Tony Parker in condizioni fisiche accettabili, sembrano tornati su livelli alti, anche se non necessariamente quelli delle passate Finals, che onestamente sono quasi irripetibili, e nelle ultime 14 partite hanno viaggiato con un record di 13-1.
Dopo proprio la partita di stanotte tra Houston e San Antonio, come scontri diretti ci sarà solo Memphis-Clippers allo Staples Center che si giocherà questa notte, ma il calendario di tutte queste quattro squadro non prevederà partita particolarmente agevoli: per Memphis, dopo gli stessi Clippers, Golden State in trasferta e Indiana; per i Clippers Denver in casa e poi a Phoenix; San Antonio anche loro contro Phoenix e poi il 15 aprile, ultima giornata di regular season, a New Orleans; e poi Houston, che forse ha le partite più semplici sulla carta, in casa contro gli stessi Pelicans, poi a Charlotte il giorno dopo, e chiuderanno anche loro il 15 aprile in casa contro i Utah Jazz.