Portland TrailBlazers, i segreti della rinascita
Dopo le partenze di Matthews, Batum, Afflalo e soprattutto della stella nonchè giocatore franchigia LaMarcus Aldridge in direzione San Antonio Spurs li davano tutti per spacciati. E’ la legge dell’NBA, d’altronde. Dopo anni ad ottimi livelli, andando oltre le 50 vittorie in stagione e vincendo la propria Division, arriva il momento in cui, per ragioni economiche e non solo, si va giù. Si pensava, dopo tutte le illustri cessioni e, con tutto il rispetto, nessun arrivo di spessore, che Portland avesse scelto questa annata come palcoscenico perfetto per l’ormai celebre tanking, ovvero cercare, mascherandolo il più possibile, di vincere un numero ridotto di partite ed avere una scelta alta al Draft successivo. Invece i TrailBlazers hanno stupito tutti, sono riusciti a battere il sistema. Con la partenza di Aldridge, Damien Lillard (considerato da tutti un astro nascente) ha assunto i gradi da leader(vedere la clamorosa prestazione contro i campioni in carica di Golden State da 51 punti e 9 triple per crederci) ed ha trovato in CJ McCollum il perfetto partner in crime. E’ proprio il 25enne decima scelta assoluta nel 2013 la sorpresa più lieta della franchigia dell’Oregon e forse dell’intera NBA. In una temibilissima Western Conference i Blazers hanno un rispettabile record di 29-27 e sono reduci da un impressionante 9-1. Ad oggi sarebbero ai Play Off come settimi, assolutamente impronosticabile solo 6 mesi fa.