I Raptors e il momento no : 9 sconfitte in 10 partite, ma il terzo posto è lì

Questa notte i Toronto Raptors hanno ottenuto una vittoria (102-92) in casa contro Miami che equivale ad ossigeno allo stato pure per canadesi. Prima della partita giocata nella notte i Raptors erano in assoluto crollo verticale, reduci da 4 sconfitte consecutive e solo 5 vittorie nelle ultime 15 di cui una sola vittoria nelle ultime 10 (tra l’altro contro i Philadelphia 76ers, non esattamente uno degli avversari più temibili della lega), tutta un’altra storia dunque rispetto alla squadra che aveva entusiasmato e guidato la Eastern Conference ad inizio stagione.
Giunti a questo punto dell’anno si può immaginare quale potrà essere l’effettivo valore del gioco di Toronto nei Playoffs, che non sarà presumibilmente quello spumeggiante di novembre, ma neppure quello disastroso dell’ultimo periodo. Con un inizio di stagione del genere però, è chiaro che i fan dei Raptors avevano iniziato a fare la bocca ad un’annata di un certo tipo, incrementando le proprie attese nei confronti della squadra e che, almeno vedendola ultimamente, devono essere ridimensionate.
Alcuni addetti ai lavori giustificano il calo così netto della sqaudra di Coach Dwane Casey con lo scarso rendimento offensivo di alcuni giocatori che nel momento magico erano, invece, stati veri e propri trascinatori, ad esempio Terrence Ross. Indubbiamente il numero 31 sta attraversando un momento di grossa difficoltà, anche se sembra che recentemente stia provando gradualmente ad uscirne come può dimostrare il ventello messo a referto nella partita, seppur persa, contro OKC.
Andando a studiare un po’ di cifre però, spicca che il problema principale dei canadesi è nell’altra metà campo, vale a dire quella difensiva. Le statistiche infatti dicono che quella dei Raptors è la 23esima difesa della lega per punti concessi di media a partita, a causa anche degli 11.2 rimbalzi offensivi concessi in media agli avversari di serata. Per ottenere la controprova di queste cifre, basta andare a cercare la miglior prestazione difensiva in termini di punti subiti in questo periodo nero lungo 10 partite ed il risultato è 98 in una partita persa comunque con uno scarto di 22 punti contro Houston.

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Una difesa poco affidabile, che costringe la squadra spesso a volentieri a subire canestro, ha delle ripercussioni anche sull’attacco della stessa, inevitabilmente infatti si finisce con il perdere completamente ritmo, correndo poco in contropiede, ed in questa chiave possono essere lette le sole 12.2 (terza squadra dell’intera lega) palle perse per partita.
Dopo la vittoria di sta notte i Raptors proveranno a risorgere dalle proprie ceneri e provare ad accaparrarsi il miglior piazzamento possibile in vista dei Playoff dell’ est. Il destino di Toronto in questa stagione è ancora tutto da scrivere, al momento i canadesi sono terzi nella Eastern COnference con il 60% preciso di vittorie ed un record di 39-26, ma con Chicago e Washington (rispettivamente quarta e quinta) attaccate e nell’accoppiamento per la griglia dei Playoff potrebbe esserci proprio una delle due, oppure, in caso di terzo posto, i Bucks o addirittura Indiana, nel caso in cui riuscisse a completare la straordinaria rimonta di cui è artefice la squadra di coach Vogel.
Dando un’occhiata alle 17 partite che separano Toronto dalla fine della regular season, ci si accorge che il calendario è abbastanza clemente e prevede (non in quest’ordine) tra le altre : 2 volte Minnesota, Charlotte, Boston e Orlando oltre a Miami ancora una volta, Knicks, Pistons,  Lakers e Brooklyn; in vista dei Playoff solo e soltanto Lowry, DeRozan & co saranno artefici del proprio destino.
we the north

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone