ETTORE MESSINA - "Harden strepitoso. Io dopo Popovich? Ne riparleremo più avanti, ma ci penso"
Diventato un mito. Prima qui, poi anche oltreoceano. Ettore Messina è considerato un vate in fatto di basket. E non è un caso che possa essere lui l’erede al trono di Popovich. “Non penso che ciò avvenga a breve, però. Pop è carico e non sembra deciso a smettere” ha detto Messina in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.

“Sarei bugiardo a dire che non ci ho mai pensato, ma non credo sia questo il momento” ha confessato il vice-allenatore degli Spurs. Che poi, ovviamente, ha soddisfatto la curiosità di tutti, parlandoci di Popovich. “Al suo fianco mi capita di sentirmi più piccolo. Nemmeno quando si arrabbia perde la lucidità. Ha dato la filosofia della pazienza, del non saltare i passi, dando attenzione alla persona e al gruppo, ad una squadra. Inoltre, incoraggia al dissenso: ti chiede se la pensi in modo differente e ti chiede di parlarne con lui, per trovare la soluzione migliore” ha raccontato Ettore Messina.
“Ho ritrovato Ginobili con lo stesso entusiasmo di 13 anni fa, Marco (Belinelli, ndr) l’ho ritrovato maturato; chi mi ha impressionato di più, però, è Duncan in squadra. Con loro, possiamo provare a vincere l’anello anche quest’anno. In generale? Dico Harden, per come domina alcune partite”.
“Cosa manca in Italia? La meritocrazia. Le quote giocatori mi preoccupano, predeterminare non serve, nello sport come nella vita. In Italia, lo sport è lo specchio del sistema politico e da noi manca da tempo la leadership. Però mi manca, anche se ormai siamo solo un paese di vacanza, cosa che mi dispiace molto. Nazionale? Non ora, c’è un ottimo allenatore che sta facendo un grande lavoro, ma qualora mi chiamassero in futuro, sarei onorato”.
Capitolo Metta World Peace. “E’ un gran bravo ragazzo, anche se ogni tanto gli si chiude la vena. Quando arrivai ai Lakers, mi cheise chi avevo allenato per capire chi fossi. Gli auguro di conservare entusiasmo e serenità per la sua avventura”.
(fonte: corriere.it)