Warriors-Rockets, le reazioni post Gara-6

I Golden State Warriors hanno vinto 118-113 Gara-6 contro gli Houston Rockets, guadagnandosi la quinta finale di Conference consecutiva ad Ovest, come i Lakers dello Showtime. Un punto, quello del 4-2 arrivato al Toyota Center, frutto di una delle prestazioni più belle di tutta la gestione Steve Kerr.

Esaltato l’head coach di Golden State: “Sono dei giganti, semplicemente dei campioni! Sono una grande squadra e questa vittoria non sarebbe stata possibile senza un’incredibile combinazione di talento e carattere. Steph? Ecco quello che sa fare. L’ho detto a sua mamma e a suo padre dopo la partita, ‘Se questa partita non personifica quello che è Stephen Curry, non so quale potrebbe farlo’. E’ un ragazzo che a volte può fare cose che ti lasciano perplesso, come qualche fallo stupido o palloni persi superficiali. Ma la maggior parte delle volte tira fuori giocate incredibili, senza paura, che lo rendono quello che é“.

Steph, dopo un primo tempo da assente ingiustificato, ha reagito alla grandissima nel secondo tempo, piazzando 33 punti, 23 dei quali nel quarto e decisivo periodo. “Nella prima metà di gara sono stato imbarazzante, non ho fatto praticamente nulla. Credo che l’unica cosa che mi sia riuscita sia stata uscire dal campo per quei 12 minuti” – ha commentato il #30 – “La reazione non sarebbe stata possibile senza avere fiducia in me stesso. Ho sentito tante cose nelle ultime 48 ore, su cosa dovevamo o non dovevamo fare senza Durant. L’unica cosa che dovevamo fare era venire qui e portare a casa la vittoria, per dare a Kevin la possibilità di recuperare al meglio ed aiutarci a vincere un altro titolo. So che sta festeggiando con noi e che non vede l’ora di tornare in campo“.

Klay Thompson, altro grande protagonista di serata, non si dice sorpreso da quanto fatto dall’altro Splash Brother: “Non mi sorprende per niente. Steph è estremamente competitivo, è un campione, e gioca sempre mettendoci tutto il suo cuore. È il nostro leader“. Joe Lacob, proprietario di Golden State, vuole gli Splash Brothers nella Baia a vita: “E’ ovviamente il nostro obiettivo. La mia intenzione è di tenerli con noi per sempre. Vedremo quello che accadrà. Klay è stato il primo giocatore che abbiamo selezionato al Draft dopo aver acquistato la franchigia. Lo adoro, sono molto legato a lui“.

Passiamo ai grandi sconfitti, agli Houston Rockets, costretti nuovamente a masticare amaro, dopo aver incrociato la strada dei Campioni in carica. Dure le dichiarazioni di Tilman Fertitta, owner dei Rockets: “Ci hanno umiliato in casa nostra, rifilandoci un margine di 10 punti nell’ultimo quarto. Per me è inaccettabile, dobbiamo soltanto fare meglio. Golden State ha dimostrato il perché sono campioni, e noi dobbiamo imparare da loro. Ci proveremo di nuovo il prossimo anno, e prima o poi riusciremo noi ad umiliarli. Questo posso promettervelo“.

Fertitta parla poi di James Harden: “Il momento giusto per noi arriverà. James ha quasi 30 anni e Hakeem Olajuwon ha vinto il suo primo titolo quando ne aveva 31. Ve lo prometto, vinceremo qualche titolo grazie a James Harden. Combatteremo, ci impegneremo sul mercato e faremo tutto il necessario per avere una squadra migliore il prossimo anno. Non staremo assolutamente con le mani in mano“.

Molto deluso coach D’Antoni: “Questa sconfitta lascerà il segno. E’ una botta difficile da smaltire e non passerà di certo domani o tra due giorni. Fa molto male. Non abbiamo giocato al meglio delle nostre possibilità, e per battere Golden State occorre solo giocare al massimo. È come se fosse una partita di boxe tra due pesi massimi, devi mettere al tappeto il campione e noi non ci siamo riusciti“.

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone