Cavs, la fiducia dopo la vittoria

Dopo la convincente W in gara 4, Kyrie Irving parla a fine partita di ciò che è riuscito a spronarlo il ko di giovedì: «Quello che è successo la scorsa partita  mi ha in qualche modo segnato. Lo stesso vale per alcune voci uscite dallo spogliatoio degli Warriors, ho sentito che volevano chiudere qui la serie, vincere sul nostro campo. Mi ha dato fastidio tutto ed è stato importante per darmi extra motivazioni. Oggi, coi social media onnipresenti, le voci ci arrivano: vediamo tutto quello che succede, sentiamo ogni sussurro. Siamo felice di esserci scrollati questa scimmia dalle spalle con la prima vittoria. L’aggressività e il ritmo della nostra transizione sono state fondamentali, così come limitare le palle perse che così non azionano il loro contropiede e ci permettono di schierare la nostra difesa. Sono super orgoglioso dei ragazzi, da T.T. a Deron Williams, Richard Jefferson, tutti. Siamo una squadra diversa quando tutti danno il loro contributo». Irving chiude con un pensiero di speranza: «Finalmente siamo entrati nella serie, ce ne abbiamo messo di tempo ma abbiamo capito come giocare di gruppo per poter battere una grande squadra come questi Warriors. Il nostro sforzo deve essere collettivo, non individuale».

LeBron James è tornato sulle parole del suo compagno: «Io non sono sui social ma mi hanno riportato delle dichiarazioni in cui hanno fatto sapere che avrebbero voluto stappare lo champagne nel nostro spogliatoio. Queste voci sono servite a stimolarci ulteriormente, è vero che oggi è stata forse la partita in cui siamo andati più vicini a giocare 48 minuti come vogliamo giocare: questa è quello che io chiamo Cavaliers basketball. I tiri da tre fanno parte della nostra identità, abbiamo stabilito tanti record nel corso della stagione, abbiamo giocatori che sono qui proprio per aprire il campo con il tiro da fuori”. Il Re mostra grande rispetto verso due che l’hanno aiutato a vincere Gara 4 Kyrie Irving e Tristan Thompson: «Kyrie è fantastico nei closeout game, si trova perfettamente a suo agio nei grandi momenti. Non mi sorprende: è un giocatore speciale, lo ha dimostrato anche stasera. Tristan è un pezzo importante del nostro puzzle. Gli Warriors nelle prime gare sono stati bravi a neutralizzare i suoi rimbalzi offensivi, quelli che ci davano extra possessi. Stasera però T.T. ha giocato alla grande. Non mi piace riuscire a dare il massimo solo in queste condizioni ma questo dimostra che se i Warriors hanno il DNA dei campioni, beh, ce l’abbiamo anche noi».

Anche coach Tyronn Lue ha detto la sua: «Io resto fedele ai miei giocatori non cambio il quintetto. Resto fedele a Tristan Thompson, che ha giocato con grandissima energia, e resto fedele a J.R. Smith, che dopo aver giocato bene in gara-3 si è confermato anche stasera. Ci sono entrati i tiri, finalmente ma è stato fondamentale anche diminuire il numero degli errori. Sapevamo di essere sotto 3-0 ma sapevamo anche di poterli battere, di aver sostanzialmente buttato via gara 3».

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone