Father's day, Lonzo Ball scrive al padre

In America è tempo di Father’s Day e, per l’occasione, Lonzo Ball ha deciso di scrivere una lunga lettera al padre LaVar pubblicata su The Player’s Tribune, dal significativo titolo “All’uomo più rumoroso della palestra”. Ecco alcuni passaggi significativi:

«Caro papà, negli ultimi mesi hai parlato molto di me — forse più di quanto interessasse ad alcune persone quindi, con il Father’s Day alle porte, ho pensato che scriverti questo potesse essere un buon modo per dire qualcosa di te. Il vero te — non quello che tutti hanno visto in tv. Semplicemente, mio padre. Una delle cose che più ammiro di te è che non ti interessa ciò che la gente pensa. La gente potrà avere qualsiasi opinione di te, ma non ti conosceranno mai come ti conosco io […] Questo forse non sorprenderà nessuno, ma per quanto posso ricordare sei sempre stato il ragazzo più rumoroso nella palestra. Non importava che tu stessi allenando la mia squadra o fossi seduto sugli spalti, ho sempre saputo che mi stavi guardando da vicino perché potevo sempre sentirti. Ed è sempre stato così, – non sei solo presente, sei coinvolto. […] Non mi hai mai detto, “Bella partita”, e lasciato la frase a quel punto. Vittoria o sconfitta, sei sempre stato capace di trovare qualcosa che potevo migliorare. Qualcuno si farebbe abbattere dal tuo tono, ma io ho sempre saputo interiorizzare ciò che dici piuttosto che il modo in cui lo dici. Perché quando tu smonti tutto, c’è sempre qualcosa di vero in quello che mi dici. […] Molte persone mi chiedono se non mi sia mai stufato di sentiti parlare di me. Ciò che non capiscono è che tutto quello che hai detto di me in pubblico è lo stesso che mi hai detto privatamente per tutta la mia vita. E in molte occasioni, avevi ragione. Nel corso degli anni hai detto tante cose che sarebbero potute apparire impossibili. Anche nella notte della Draft Lottery, quando i Lakers sono finiti nella top 3, hai cominciato a correre per la casa gridando, “L’avevo detto, l’avevo detto che sarebbe successo!”. È stato divertente. […] La fiducia che tu hai in me mi fa sentire così forte. Mi ha aiutato a non tirarmi mai indietro di fronte ad una sfida è ad essere fedele a me stesso. Farò il prossimo passo verso l’NBA sapendo che sono pronto. E non importa cosa mi getteranno addosso, io so che mi coprirai sempre le spalle. […] Grazie per avermi insegnato a giocare a questo gioco. Grazie per avermi insegnato a essere un uomo. E grazie per non esserti mai scusato per essere te stesso».

About The Author

Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone