Golden State - Oklahoma City, Top&Flop di gara 1: Westbrook superstar, Bogut e la panchina di GS fanno cilecca
OKC fa sul serio. Terribilmente. Anche perché, soprattutto in vista della free agency di KD35, siamo in clima da “ora o mai più”. E, quindi, ogni gara viene affrontata alla morte senza lasciare nulla d’intentato. Con un dato a dimostrarlo. In questa stagione, infatti, i Warriors erano 37-0 quando era avanti di almeno 10 punti all’intervallo lungo: questa notte, al minuto 24, i campioni in carica erano sul +13. Poi l’uragano Westbrook si è abbattuto sulla Oracle Arena e per i ragazzi di Kerr è diventato tutto più buio. E più difficile.
TOP
Russel Westbrook: ok, il meme sulla sua sesquipedale infrazione di passi fa ridere un pò tutti. La sua prestazione, invece, no: 27 punti (24 solo nel primo tempo), 12 assist, 7 rimbalzi e 6 recuperi in 40 minuti giocati pedalando e spingendo senza sosta. Semplicemente mostruoso per il livello di partita che gioca e per il dominio fisico e tecnico che esprime sui 28 metri. Non sembra esistere forza competente in grado anche solo di limitarlo. Fermarlo, al momento, è pura utopia;
Steven Adams: con quei baffi può far quel che vuole. Compreso pasteggiare sulla carcassa del povero Bogut. Il pitturato e l’area in generale sono roba sua (doppia daoppia da 16+12 rimbalzi). A tratti sembra essere la reale chiave di volta della squadra, anche più di Westbrook e Durant. E’ nel momento migliore della carriera e si vede. L’impressione è che i Warriors abbiano sottovalutato il suo impatto e debbano trovare alla svelta una contromisura per qualcosa cui non erano preparati.
FLOP
Andrew Bogut: visti i recenti problemi fisici rischiarlo fin da subito si è rivelato un azzardo che non ha pagato. Adams domina urbi et orbi, l’australiano si arrangia come può ma, alla lunga, va sotto di brutto. Urge qualche accorgimento per aiutarlo a proteggere meglio il ferro e, magari, per fargli toccare qualche pallone in più in attacco. Così è dura, durissima;
La panchina dei Warriors: 16 punti in poco più di 68 minuti di impiego complessivo. Troppo poco. Soprattutto se di fronte c’è una squadra che non ha paura di niente e di nessuno. Urge cambiare registro fin da gara 2.