Golden State Warriors @ Denver Nuggets 110-132, Denver si traveste da Golden State e asfalta i Kerr Boys

Trasferta a Mile High City per i Warriors, che sono di scena al Pepsi Center contro i Nuggets. Molte le assenze: californiani senza Klay Thompson, Livingston (a casa per la nascita della figlia), Pachulia e West; ai padroni di casa mancano Mudiay, Chandler, Faried e il lungodegente Gallinari. Sin dall’avvio si intuisce che non sarà una serata facile per Curry e compagnia cantante. Nonostante un avvio non negativo di Steph e KD (rispettivamente 8 e 9 nel periodo), i Nuggets provano subito la fuga, portandosi sul +12 (15-27 a 4’11” dalla prima sirena) grazie alla verve del solito Jokic e di un determinato Hernangomez (11 nel periodo). Questo è anche il gap che si registra al 12′, con i padroni di casa che conducono 30-42, con un 7/11 dalla lunga distanza che, come vedremo, non sarà un caso durante il match; stesso discorso per l’1/6 di Golden State.

Nel secondo quarto, anzichè reagire, Golden State affonda, non riuscendo a trovare da un lato contromisure ai continui scarichi per i tiratori da parte di Denver; dall’altro, manca fluidità in attacco, non riuscendo praticamente mai a trovare ritmo al tiro da tre. Ciò comporta che i Nuggets scappino via, toccando il +20 a 4’43” dall’intervallo lungo con una schiacciata di Harris (45-65). Di solito sono i Warriors a bersagliare il canestro avversario con una pioggia di triple; stavolta è il contrario, con Denver che chiude il primo tempo con il 68.1% (15/22) e un rassicurante +25 nel punteggio (54-79).

Al rientro sul parquet ci si aspetta una reazione d’orgoglio dai Figli della Baia, ma non sarà così. Curry continua nella sua serata no (terminerà con 11 punti e 5 ast, 4/18 dal campo, 1/11 da tre e -24 di plus/minus) e i Nuggets volano, sulle ali di Nelson (11 nel periodo) e di un Jokic che concluderà con la seconda tripla doppia in carriera (e career-high in assist (12) e rimbalzi (21)). Dopo aver sfiorato il +30 a 3’59” dall’ultima pausa (72-100), al 36′ i locali sono ancora tranquillamente avanti (85-107). Ad inizio quarto periodo, però, i Nuggets si rilassano un attimo, concedendo un break di 15-2 a Golden State, che si porta sotto la double-digit di svantaggio sospinta da un ottimo McCaw, autore di 12 punti negli ultimi 12′ (100-109 a 7’28” dal termine). Ma Denver respinge il tentativo di rientro della second unit ospite, con un Hernangomez in evidenza (career-high con 27 a referto) e autore dei due liberi che, a 4’13” dalla fine chiudono la partita (104-124). Finisce in trionfo per i Nuggets, che schiantano 110-132 i Warriors, eguagliando il record NBA di triple a segno in una partita (24, tirando con il 60%).

GOLDEN STATE WARRIORS (46-9): Green 5, Durant 25, McGee 8, Curry 11, McCaw 19, Looney 3, Iguodala 15, McAdoo, Jones 4, Weber 2, Clark 18

DENVER NUGGETS (25-30): Jokic 17 (21 reb+12 ast), Hernangomez 27 (10 reb), Nelson 23, Barton 24 (10 reb), Harris 16, O’Bryant III 5, Miller 6, Beasley, Murray 14, Arthur

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone