GSW @ CLE Gara 4 - Kerr: "La bugia su Iguodala? Decisione strategica"

E’ uno Steve Kerr disposto a tutto pur di portare a casa il titolo di campiona Nba. Anche a sfruttare a proprio vantaggio le conferenze stampa, con qualche bugia ‘strategica’ ai giornalisti. Prima fra tutte, la decisione di far partire Iguodala in quintetto: “Quando mi hanno chiesto questa mattina se avessi l’intenzione di schierare Bogut dall’inizio ho pensato che ci sono due conferenze stampa nel giorno della partita durante le quali devo rispondere ad alcune domande strategicamente delicate. Se rispondessi sinceramente a tutto sarebbe come andare da David Blatt a rivelargli prima il mio piano tattico. Quindi ho detto una piccola bugia, visto che già dalla mattina avevo preso la decisione di far giocare Andre. In ogni caso non è stato certo questo a fare la differenza con le ultime due partite che abbiamo perso, ma la voglia dei giocatori di lottare più duramente su ogni pallone”.

L’impatto che il numero 9 dei Warriors, soprattutto dal punto di vista difensivo contro LeBron James, è stato indubbio: “Cerco sempre di affrontare ogni partita con il giusto atteggiamento – rivela Iguodala – ma non è la mia notte, o almeno non è solo la mia. E’ la notte anche di tutti gli altri ragazzi, di Steph, di Klay anche se non ha tirato bene, di tutti quelli che hanno messo piede in campo. Io, Draymond, Harrison, Shaun Livingston dobbiamo essere bravi a leggere la partita e fare ciò che ci viene chiesto per aiutare questi due ragazzi”. E come si fa a limitare LeBron?: “Contro di lui è difficile perché, oltre ad essere un grande realizzatore, è uno dei migliori passatori della lega. Ma il principio è sempre lo stesso. Rendergli la vita difficile, concedergli solo tiri forzati, farlo uscire quanto più possibile dalla sua zona di competenza. Sembra facile detta così, ma vi assicuro che contro uno come lui non lo è”.

Fortemente limitato dalla asfissiante marcatura di Dellavedova nelle ultime due partite, Steph Curry ha dato segnali di ripresa in gara 4. Probabilmente, grazie anche alla decisione di Kerr di partire con il quintetto piccolo: “Penso sia stata una scelta saggia – il commento dell’Mvp – perché con questo quintetto sappiamo muoverci meglio negli spazi, mantenere le giuste distanze e limitare le palle perse in transizione. Oltre ovviamente, a mettere tanta pressione in più sui nostri avversari grazie a una grande aggressività sui due lati del campo”. Un coach in grado di simili aggiustamenti in corsa è un autentico patrimonio. Curry conferma: “E’ un grande allenatore, ha investito nella squadra e sa come e quando farci rendere al meglio. Tutte le variazioni e le modifiche che fa, anche a gara in corso, sono volte a migliorare le nostre prestazioni e quelle della squadra”. Quindi ora per Bogut c’è solo la panchina? Il prodotto di Davidson smentisce: “Avremo ancora bisogno di Bogut e del suo apporto in campo. Sicuramente continuerà ad avere minuti e il suo impatto nella serie sarà decisivo. Ma queste cose le gestisce il coach e oggi ha dimostrato di saperlo fare alla perfezione”.

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone