Il Mamba è nella storia, Memphis inarrestabile. Chicago porta Brooklin sempre più giù, Orlando corsara in Arizona

foto da: www.businessinsider.con.au)
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Toronto Raptors @ Los Angeles Lakers 122-129 (OT)

Sono state dette tante cose su Kobe Bryant in questo ultimo periodo: che non fosse quello di un tempo, che prende troppi soldi rispetto alle sue potenzialità annuali, la ESPN lo ha posto alla posizione 40 con tanto di risposta non simpatica del Mamba. A vederlo quest’oggi è sembrato un ventenne: tripla doppia con 31 punti, 12 assist e 11 rimbalzi; e così i Lakers, dopo un supplementare battono i Raptors, che confermano comunque di essere una grande squadra, con un ottimo potenziale per i play off. All’inizio Kobe si mostra generoso, offrendo cioccolatini di prima fattura ai suoi compagni (specie i lunghi Boozer ed Hill) ed LA conduce per tutto il primo tempo, con Toronto sempre a debita distanza. Più che l’attacco è la difesa il problema dei Raptors, bucati anche dai punti di Lin. A riportarla su a Lou Williams, prima che Kyle Lowry si scateni e con le sue penetrazioni spacchi in due la difesa Lakers (29 punti ma con 1/8 da tre). E’ la lacrima alla Navarro di Vasquez a portare i canadesi sul +3. E’ lì che il Mamba cambia ancora volto alla gara: prima un magistrale isolamento con fallo subito, poi un coast to coast dopo rimbalzo difensivo e per finire assist per la tripla di Nick Young del +4 a 1’ 30 dalla fine. Raptors in ginocchio? Macchè. Dopo 40’’ sono già tornati davanti grazie alla tripla di Ross. Sul 109 pari la palla della vittoria è ovviamente nelle mani del 24 che penetra e cerca il fallo di Valanciunas: la sua posizione verticale è premiata dagli arbitri. Poco male: all’overtime Kobe riprende il lavoro, i suoi isolamenti diventano devastanti con canestri mano in faccia, i giallognola serrano le fila in difesa fino al 129-112 finale. Unico giocatore nella storia a realizzare 30000 punti e 6000 assist: serve fare nomi?

Toronto Raptors (13-4): Ross 20, A. Johnson 6, Valanciunas 9, Vasquez 19, Lowry 29, Williams 19, Patterson 10, Hayes 2, J. Johnson 8, Hansbrough, Fields, Nogueira DNP, Stiemsma DNP.

Los Angeles Lakers (4-13): Johnson 13, Boozer 18, Hill 16, Bryant 31, Lin 11, Young 20, Davis 1, Sacre 6, Price 3, Ellington 10, Clarkson DNP, Henry DND, Kelly DND.

Memphis Grizzlies @ Sacramento Kings 97-85

Continua la grande striscia positiva dei Memphis Grizzlies, che battono in una partita dai due volti i Sacramento Kings. Dopo un parziale 7-0 iniziale, è Ben McLemore con i suoi contropiedi a riportare in scia i Kings (10-14). Ma è un fuoco di paglia: Zach Randolph porta a scuola di post basso i lunghi di Sacramento (priva di Cousins) che, nonostante il 20% da tre, grazie al contropiede di Udrih arriva addirittura sul +21 in chiusura di terzo quarto. E’ qui che il match offre il protagonista che non ti aspetti: Reggie Evans! Con la sua incredibile energia (17 punti e 20 rimbalzi) riporta in partita i Kings, che arrivano sul -4 grazie alla schiacciata di Landry. Anche grazie a Rudy Gay Sacramento pensa di potercela fare ma a fermare i loro sogni di gloria è Marc Gasol: il catalano decide di irrompere con decisione nel match, con un gancio cielo in mezzo all’aria e un tiro dai 5 metri spezza il match e regala a Memphis il 15° successo stagionale. Sacramento paga il 9% da tre e l’assenza di Cousins ma contro questi Grizzlies ha fatto il massimo.

Memphis Grizzlies (15-2): Allen 13, Randolph 22, Gasol 18, Lee 11, Conley 10, Koufos, Pondexter 2, Carter 6, Udrih 7, Leuer 8, Calathes, Stokes, Prince DNP.

Sacramento Kings (9-8): Gay 20, Thompson 2, Hollins, McLemore 18, Collison 16, Casspi 6, Landry 6, Stauskas, Evans 17, Sessions, Moreland, McCallum, Williams DNP.

Chicago Bulls @ Brooklyn Nets 102-84

Con una partita di estrema solidità e senza nessun calo, i Chicago Bulls espugnano il Barclays Center senza alcuna velleità. Solo l’inizio sorride ai padroni di casa, ma lo sprazzo di Derrick Rose riporta i Bulls a debita distanza; come sempre ormai Jimmy Butler assume un ruolo sempre più importante e con i suoi 26 punti porta avanti i suoi, aiutando anche Pau Gasol a scrivere 25 accanto al suo nome. Chicago sembra una orchestra ed anche Mirotic e Brooks vanno in doppia cifra (il primo aggiunge anche 12 rimbalzi). Sottotono Noah, “disturbato” forse anche dal morso del rivale Garnett. Per Brooklyn, che ha visto lentamente andare via il match, specie nel terzo quarto, pesano notevolmente le partite incolori (può risultare un complimento) di Johnson e Garnett: se i migliori sono Jack e Bogdanovic, con tutto il rispetto, c’è davvero qualcosa che non va. E se i numeri non dicono tutto ma a volte non mentono, il 2-14 da tre, con i tiratori presenti, parla davvero chiaro.

Chicago Bulls (11-6): Dunleavy 4, Gasol 26, Noah 3, Butler 26, Rose 14, Hinrich 5, Mirotic 12, Brooks 11, McDermott, Snell, Moore, Mohammed 2, Dairstow DNP.

Brooklyn Nets (6-9): Johnson 3, Garnett 7, Lopez 11, Bogdanovic 13, Williams 10, Plumlee 9, Jack 12, Teletovic 4, Anderson 5, Jefferson, Jordan 4, Karasev, Gutierrez 6.

Orlando Magic @ Phoenix Suns 93-90

Sanguinosa sconfitta casalinga per i Phoenix Suns, che complicano la loro corsa verso i playoff perdendo contro i positivi Orlando Magic. In un primo tempo sostanzialmente equilibrato, è l’incredibile schiacciata di Gerald Green a distinguersi: in difficoltà sul gomito dell’area, senza poter aprire il palleggio, lancia la palla al tabellone per poi riprenderla al volo ad alta quota. Da quel momento però Orlando macina gioco e chiude sul +13. Negli ultimi due quarti gli uomini dell’Arizona provano la rimonta, trascinati anche da un positivo Goran Dragic e Markieff Morris; ma dall’altra parte Tobiah Harris e Vucevic ricacciano sempre indietro i Suns. Ma a compromettere la partita è un clamoroso errore arbitrale, che concede i due punti del +5 a Vucevic a 40 secondi dal termine nonostante una evidente infrazione di passi. Sull’87-91 è Green a dare ancora speranza ai Suns con la tripla del -1, ma Hornacek non ha più time out e l’ultima preghiera non è efficace. Meriti ad Orlando, squadra giovane ma davvero sempre più convincente, nonostante qualche assenza preziosa.

Orlando Magic (7-12): Harris 21, Frye 3, Vucevic 18, Fournier 15, Oladipo 12, Payton 7, Gordon 8, Green 4, O’Quinn 5, Dedmon DNP, Harkless DNP, Nicholson DNP, Ridnour DNP.

Phoenix Suns (10-8): Marcus Morris 4, Markieff Morris 18, Plumlee 12, G. Dragic 22, Bledsoe 12, Len, Green 13, Tucker 11, Tolliver 7, Goodwin, Z. Dragic DNP, Randolph DNP, Warren DNP.

 

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone