Kobe Bryant: "Se non fossi ritirato, mi inginocchierei anche io durante l'Inno"

Le proteste del mondo dello sport made in USA (e in generale di gran parte del jet set statunitense) contro le politiche del Presidente Trump e più in generale contro le violenze e le discriminazioni contro la comunità afro-americana non accennano a diminuire.

A parlare ancora una volta è stato Kobe Bryant, intervenuto al podcast Awards Chatter di The Hollywood Reporter’s. Il Black Mamba si è espresso in questi termini sulla questione del gesto di inginocchiarsi durante l’Inno Nazionale: “Se non mi fossi ritirato dal basket lo farei sicuramente anche io. In campo, durante l’Inno, seguirei l’esempio degli altri ragazzi e mi inginocchierei con loro“.

Nei giorni scorsi, con la montante polemica sulla scelta di Golden State di non andare alla Casa Bianca per la consueta visita riservata alle franchigie vincitrici del titolo, Kobe aveva twittato in modo molto polemico nei confronti del Presidente: “Trump dovrebbe concentrarsi sul servire e non sul guidare. Un POTUS (acronimo che sta per Presidente degli Stati Uniti d’America) le cui parole ispirano dissenso e odio, non può sicuramente rendere nuovamente grande l’America“.

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone