LA LAVAGNA - La potenza degli esterni dei Pacers in "3-man weave"

LegendaNuovo appuntamento con “LA LAVAGNA”, la rubrica che analizza e svela tutti i segreti offensivi dei playbook delle migliori squadre del momento. In questo numero ci occupiamo degli Indiana Pacers, team rigenerato dopo un pessimo avvio di stagione. Manca l’elemento chiave dei piani offensivi di coach Vogel, ovvero sia Paul George, ma si probabilmente un suo rientro è previsto per i Playoff. A Indiana l’entusiasmo è già alle stelle. Analizziamo una situazione che prende il nome di “3-man weave” ovvero sia una “trama” tra 3 giocatori. Ma non illudetevi, coach Vogel non rinuncia a giocare con tutto il quintetto.
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Lo schema, in controtendenza rispetto agli altri, può essere anche non iniziato dal playmaker, il numero 1, soprattutto se in posizione di ala piccola, come nel caso della figura (3), si ha la possibilità di schierare PG24 o PG13 che sia. Si inizia con 4 uomini fuori dall’arco, compreso il numero 4 (David West). Il 5 occupa lo spazio nei pressi della tacca grande dell’area dallo stesso lato dell’ala grande. La palla è in punta, mentre in posizioni di esterni abbiamo il playmaker (George Hill) e l’altro esterno (Miles, Stuckey).

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La prima “trama” si ha tra gli esterni posti sul lato opposto rispetto alla porzione di campo dove si crea il soprannumero (in questo caso il lato sinistro). Il numero 3 parte palleggiando verso il lato destro ed eseguirà un hand-off, cioè un passaggio consegnato, con il playmaker che sfrutterà una lieve blocco del “consegnante” per fingere di attaccare. Una volta consegnata la palla nelle mani del playmaker (1) la guardia rimpiazzerà il posto del play che si dirigerà verso il centro.

 

Immagine3Apparentemente siamo nella situazione di prima, con un uomo al centro con la palla, due esterni nei rispettivi spazi e i lunghi ancora fermi. In realtà abbiamo già fatto muovere un bel po’ la difesa che dovrà adeguarsi per non permettere comode penetrazione. Nella seconda fase abbiamo lo stesso identico movimento illustrato in precedenza: il numero 1 andrà ad eseguire un hand-off sul lato opposto e consegnerà la palla al numero 2, che la prenderà e non andrà, stavolta, nella direzione centrale ma proverà l’iniziativa personale.

 

Immagine4Dopo aver coinvolto il terzo uomo (3-man), ecco che si azionano i movimenti di ogni giocatori: chi penetra, chi aggiusta le linee di passaggio, chi si muove per ricevere senza palla e così via. Ma andiamo con ordine. Come si vede dalla figura, il numero 2 attaccherà forte il canestro (pensate a tutte le volte che Lance Stsephenson penetrava con decisione e portava a casa fallo e canestro), i due esterni, soprattutto il playmaker, cercheranno di spaziarsi meglio per offrire eventuali scarichi vantaggiosi, mentre il centro (5), blocca per l’ala grande (4) che taglierà sulla linea di fondo.

Immagine5A questo punto avremo la situazione illustrata, ovvero sia la guardia, tendenzialmente sul lato destro del campo, pronta a saltare per cercare due punti facili. Poi abbiamo il numero 4 che, nel caso di un blocco portato come si deve, potrebbe ricevere in solitaria all’ombra dei cristalli, ed infine abbiamo i due esterni (più l’1 che il 3) che possono ricevere degli scarichi da parte del penetrante. E’ chiaro che l’intenzione di coach Vogel è quella di aprire la strada ad uno degli esterni per andare a prendere due punti in lay-up oppure il fallo e due liberi, ma è anche da considerare l’eventualità di uno scarico che consentirebbe ad un giocatore di ricevere in condizioni più che favorevoli. Come sempre sottolineiamo, il timing dei movimenti è un elemento fondamentale per riuscirsi a smarcare a per non consentire alla difesa di prepararsi alle mosse offensive. La potenza degli esterni dei Pacers, in questo modo, può essere sprigionata a piacimento. Questo disegno offensivo è stato apportato da Vogel soprattutto, come detto anche prima, per sfruttare la rapidità e la potenza fisica di un giocatore come Born Ready, Lance Stephenson, poi ceduto ai nuovi Charlotte Hornets. Senza Lance, comunque, il set offensivo mantiene un’importanza assoluta, soprattutto perchè è raddoppiato il numero di tiratori da 3 punti che i Pacers hanno ora a disposizione. Un’arma che, usata nei modi opportuni, può diventare davvero letale.

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone