LA LAVAGNA - Lillard e McCollum, i 'Twins' della 'Zipper' made in Portland

Delle macerie che, offensivamente e non solo, LaMarcus Aldridge ha lasciato a Portland si è già detto. Tra le poche note positive, però, c’è stata la possibilità di assistere all’esplosione definitiva del talento di C.J. McCollum: pur giocando in ruoli completamente diversi, infatti, la partenza del numero 12 ha reso necessario affiancare al già noto Damian Lillard un’opzione offensiva credibile. Con la differenza che questa ha trovato dimora nel backcourt e non nella frontline.

Terry Stotts si è così trovato nella non sempre comoda posizione di dover fare di necessità virtù. E, quindi, on potendo più contare su un pick and roll di livello ha deciso di sfruttare al meglio le potenzialità delle sue due guardie affidandosi ad un altro fondamentale del gioco: il ribaltamento sul lato debole. Nella variante della ‘Twin Zipper’, rispolverata proprio per esaltare le qualità del prodotto di Leigh, che nello scacchiere di Stotts ha preso il posto che fu di Wesley Matthews.

Come si può facilmente osservare la chiamata coinvolge fin da subito entrambe le shooting guard presenti sul parquet e che possono essere alternativamente l’uno l’iniziatore dell’azione che poi concluderà l’altro. Con il vantaggio che la difesa non potrà star dietro a entrambi. Il primo, infatti, partendo da una posizione di iniziale isolamento, sembra quasi volersi costruire in autonomia un tiro dal palleggio: opzione credibile, soprattutto quando si tratta del ‘dinamico duo’ in maglia Blazers. In realtà, però, si tratta di una trap pura e semplice, con la seconda SG che si fa consegnare la palla in punta pronta a giocare a due con il lungo sul lato forte. Con la difesa attirata dal movimento della sfera, il lungo può facilmente ribaltare su quello che è diventato il lato difensivamente più debole e affidare al Lillard o al McCollum di turno un tiro piedi per terra dalla media/lunga distanza ad altissima percentuale.

Con la possibilità di un ulteriore set che coinvolga nuovamente la SG iniziatrice dell’azione che sia in grado di prendersi una linea di fondo relativamente comoda, pur ricevendo il consegnato del lungo sul lato del campo occupato dagli avversari. E , anche in questo caso, si tratta di una skill presente in faretra del numero 0 e del numero 3.

Non c’è che dire. Fosse sempre così facile (e bello) fare di necessità virtù.

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone