Le facce nuove della NBA: un terzo delle panchine avrà un nuovo allenatore il prossimo anno
Trenta franchigie complessive e dieci di queste già pronte a cambiare il volto della loro guida tecnica il prossimo anno. Il mercato NBA non coinvolge solo trade, Draft e Free Agent, ma anche e soprattutto i coach che si alternano sulle panchine del campionato più importante del mondo.
BROOKLYN NETS – I Nets, dopo un’annata disastrosa agli ordini di Hollins e Brown (dopo l’esonero del primo), hanno deciso di cambiare pelle, ancora una volta. Già scelto il coach del prossimo anno: sarà Kenny Atkinson, ex talento del college mai scoppiato in NBA, dove non ha mai messo piede, ma fattosi conoscere e ricordare in Europa, tra Spagna, Francia ed anche Italia, dove nella stagione 97-98 ha vestito la maglia di Napoli. Dopo le esperienze come assistente a New York e Atlanta, Brooklyn gli presenta, a 49 anni, l’occasione che aspettava. Per fare il proprio esordio in NBA, anche se non dalla porta che avrebbe voluto, basta solo aspettare.
HOUSTON ROCKETS – …abbiamo un problema. Anzi, probabilmente più di uno. I Rockets, usciti malconci da questa stagione è con un 4-1 sul groppone al primo turno di Playoffs agguantati solo sul suono della sirena della RS, hanno bisogno di ricostruire dalle fondamenta. Una sola certezza, con un nome ed una barba: James Harden. Tutto il resto è messo in dubbio dalle tante voci sul futuro, da Dwight Howard alla guida tecnica. Ad oggi, con gli addii durante l’anno di McHale e Bickerstaff, pare essere Vogel il candidato primario (ed anche quello che farebbe dormire maggiormente sogni tranquilli ai tifosi). A seguire ci sono Van Gundy, Finch e Cassell.
INDIANA PACERS – L’addio di Vogel ha destato stupore, pur essendo nell’aria. Nessuno ad Indianapolis riesce ad immaginare un futuro senza l’head coach che ha rilanciato i Pacers nell’ultimo quinquennio, ma la franchigia guidata da Larry Bird ha scelto di cambiare pagina. Nessuna notizia si ha sul prossimo allenatore, ma lo stesso Bird ha assicurato che non si tratterà di McHale che, peraltro, conosce molto bene. Importante sarà anche capire il futuro di molti interpreti del roster di Indiana: ad esempio, quale sarà il futuro di Paul George?
LOS ANGELES LAKERS – Volto nuovo? Mica tanto. Luke Walton ad Hollywood lo conoscono da anni, perché quella panchina l’ha già occupata, da giocatore, per quasi un decennio. Chi meglio di lui, dunque, per il rilancio dei Lakers? Dopo l’esperienza strepitosa da vice di Kerr ai Warriors, per lui una occasione da non perdere con la franchigia che gli ha dato due titoli NBA. A LA troverà un gruppo giovane che dovrà reinventarsi dopo l’addio di Kobe. Ha ottime probabilità di far bene, visti i suoi passati tra Phil Jackson e Steve Kerr, ma dovrà sperare che il Draft è la Free Agency siano generosi con lui per puntare davvero in alto.
MEMPHIS GRIZZLIES – Nonostante i tanti infortuni e le numerose difficoltà, i Grizzlies hanno lasciato la stagione a testa alta. Il gruppo di Randolph e Gasol ha però dato il benservito a Joerger ed è adesso in attesa di capire chi siederà sulla panchina il prossimo anno. Anche Memphis pare sulle tracce di Vogel, ma il tecnico uscente da Indiana quanta voglia avrà di affidarsi ad un progetto che ha ancora molti punti oscuri per i prossimi anni?
MINNESOTA TIMBERWOLVES – La vera sorpresa potrebbe arrivare dal Minnesota il prossimo anno. Si, è vero, sono anni che ci raccontiamo di quanto forti siano i giovani di Minny e di quanto talento sia presente nel roster, ma poi in RS steccano puntualmente. Stavolta, però, il progetto continua con le mani di Tim Thibodeau, l’uomo che ha formato Chicago qualche anno fa e che potrebbe dare ai Twolves gli strumenti giusti per un primo passo verso l’alto. Rubio, Wiggins e compagnia potranno beneficiarne. E se Towns difensivamente era già preoccupante così, immaginate dopo un anno al lavoro con Thibodeau…
NEW YORK KNICKS – Si faccia avanti chi ha le idee chiare. Nella Grande Mela, sicuramente, qualcosa si muoverà, ma per il momento non è ancora facile decifrare cosa. La stagione chiusasi un mese fa ha confermato le difficoltà di Fisher al primo anno e i Knicks non proveranno nuovamente l’esperimento già andato male nell’ultima stagione. Le voci su Blatt hanno un fondo di verità, mentre poco probabile è la discesa dagli uffici di Jackson per tornare in panchina. Quanto peso avrà Melo in questa decisione? Questo potrebbe essere il nodo dell’intera vicenda.
ORLANDO MAGIC – La stagione con Skiles, 35 vittorie e 47 sconfitte, non è stata un completo fallimento. Eppure i floridiani hanno scelto di salutare il loro coach per provare a mischiare un po’ le carte. Il roster di Orlando è molto interessante, ma i Magic hanno probabilmente bisogno di un coach capace di far crescere i giovani ed integrare i più esperti. All’orizzonte tutto tace, ma se realmente Howard volesse tornare a casa, preparatevi a tante sorprese.
SACRAMENTO KINGS – Quella agli ordini di Karl non è stata una stagione da ricordare. I Sacramento Kings, con a disposizione un roster per nulla cattivo, avrebbero potuto fare di più. I problemi del campo, però, colto probabilmente sono partiti dalle stanze della dirigenza, con una ‘guerra’ interna che non ha fatto bene a nessuno. Riuscirà Joerger, simil-aziendalista proveniente dalla placida Memphis, a tenere chete le acque anche in California? Un interrogativo interessante, che lascia più incertezze che buone sensazioni, al momento.
WASHINGTON WIZARDS – I capitolini devono immediatamente cancellare la stagione appena chiusa e per farlo hanno fatto risalire a bordo del treno NBA un Byron Scott che si era preso un anno di pausa dopo le peripezie coi Thunder. Aver visto OKC andare così bene senza di lui deve avergli fatto tornare la voglia di rientrare a lavoro e vederlo sulla panchina dei Wizards ha instillato curiosità a tutti. Se il roster dovesse essere integrato la prossima estate, ad Est hanno tutte le probabilità per divertirsi.