L'EDITORIALE - Niente All-Star Game per il Gallo, la colpa è soprattutto nostra

Il dilemma è sempre lo stesso, e alla fine l’argomento di discussione si ripropone puntuale, dopo ogni votazione. E’ il sistema che manda i giocatori all’All-Star Game, che puntualmente lascia scontenti, sempre. Al di là di quelle che possono essere le sfumature soggettive di gusto e di tifo che accompagnano la candidatura di questo o quel giocatore. Il problema è che questa “competizione” dovrebbe avere un criterio di cernita degli atleti unico ed equilibrato. Cosa che, al momento, non ha.

E’ palese che l’obiettivo sia un’equa proporzione fra il volere del popolo e quello degli allenatori. E’ meno chiaro, invece, se i meritevoli di accedere a questa partita speciale siano i più forti o i più spettacolari. Oltre ai più tifati. Ed è in questo senso che c’è una scelta che non sentiamo di condividere: LaMarcus Aldridge. Dominatore delle plance a Portland, secondo violino di lusso agli Spurs, medie interessanti, ma non è mai stato un giocatore spettacolare, e mai lo sarà probabilmente. E guardando ad Ovest, inoltre, sale un certo sconforto a vedere chi è rimasto fuori. Il nostro Danilo Gallinari, in primis, che ha una franchigia sulle spalle e sta gestendo la situazione in maniera divina, tanto che non ci sorprenderebbe se squadre ben più ambiziose dei Nuggets vorranno in futuro accaparrarselo. Poi Rondo, che in un contesto che vive di entertainment non deve mai essere escluso; i pluridecorati Nowitzki e Duncan, che meriterebbero un posto a prescindere, giusto per fare due minuti di passeggio e mettere un paio di punti a referto. Last but not least, il povero Lillard, che è passato dall’essere il primo giocatore NBA a partecipare in tutti e tre i giorni del weekend (2014) a quest’anno che invece guarderà tutto comodamente seduto in poltrona, per il momento.

(foto da: news.yahoo.com)
(foto da: news.yahoo.com)

Non possiamo però astenerci dallo spendere due parole sul mancato approdo di Danilo Gallinari all’All-Star Game. Senza voler sindacare le scelte degli allenatori, perché si può anche capire che come risonanza del nome Aldridge batta Danilo (purtroppo). La risposta che sarebbe dovuta arrivare era la nostra, di appassionati e poi sportivi italiani, prima che connazionali. Perché se Pachulia(!) è andato così vicino dal partecipare, è solo perché la Georgia ha fatto di tutto per mandarcelo, visto e considerato che anche il presidente della repubblica ha lanciato un appello dove invitava i concittadini al voto, così come ha fatto il ministro della difesa e il rapper georgiano Bera che ha convinto il ben più celebre Wycleaf Jean a comporre una canzone solo per Zaza. La Gazprom, la più grande potenza commerciale della Russia per la vendita di gas naturale, è malvista in Georgia; il popolo, per farlo presente, ha usato proprio Pachulia: oltre “Zaza Pachulia #NBAVote”, è stato aggiunto un altro hashtag: #NoToGazprom. Molti georgiani hanno notato come la campagna nazionale per mandare Pachulia all’ASG abbia unito il popolo molto più di qualsiasi altra spinta patriottica. Mentre qui, purtroppo, oltre a Jovanotti, il Milan, la Serie A Tim e tutti i colleghi del Gallo, la FIP e via discorrendo, nessuno se n’è importato. I media hanno dato poco e niente alla causa. Nulla sarebbe costato a Sky, per dire il più in vista, ricordare 2-3 volte al giorno a chi segue i loro canali di votare Danilo, riepilogando le modalità di voto. Idem Gazzetta dello Sport. Cioè, non pretendevamo che lo facessero le autorità, ci mancherebbe: che pensassero prima a rialzare questo paese. Sarebbe bastata, però, una piccola prova d’affetto e di passione, quella voglia di poter fare un miracolo, tutto sommato possibile. Che non è stata mostrata, se non dalla spinta social delle pagine Facebook che hanno sfruttato il loro bacino d’utenza per sensibilizzare il popolo della rete.

In questo senso, sentiamo di scusarci anche noi. Perché siamo stati poco tempestivi nel lancio della campagna pro Gallinari. Ma promettiamo, per il futuro, di essere più precisi e solerti. Perché in cuor nostro sappiamo che Danilo può fare anche meglio delle cifre ottime che sta facendo registrare in questa stagione. O faremo strano l’anno prossimo, allora.

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone