New York Knicks @ Cleveland Cavaliers 88-117: i campioni già volano con un LeBron da record e con un fantastico Irving

L’emozione della prima gara stagionale porterebbe al settimo cielo chiunque ma non è questo il caso dei Cavaliers, dei campioni NBA in carica. Prima della palla a due c’è un appuntamento piuttosto sentito in Ohio, con la cerimonia di consegna degli anelli commemorativi. Cerimonia sobria, solita sfilata infinita di ogni tipo di handshake e, verso la fine, due aspetti chiave: il primo è l’abbraccio particolare che James riserva al suo playmaker, Kyrie Irving; il secondo riguarda le parole che “Il Prescelto” decide di dedicare alla sua gente, a quelli che hanno la fortuna di assistere dall’interno della Quicken Loans Arena alla cerimonia e ai tantissimi che sono all’esterno del palazzo a sostenere comunque i Cavs. Quattro le parole pronunciate con più energia dal Re: CLEVELAND AGAINST THE WORLD. Basta e avanza per motivare sé stesso e tutti i suoi compagni di squadra. Mentre fuori c’è Wiz Khalifa, dentro ci sono i Flo Rida: insomma, a Cleveland la festa ancora deve finire! Prima di cominciare, due precisazioni: i Cavs, quasi con scaramanzia, decidono di iniziare la stagione con la stessa maglia che li ha visti trionfare in G7 alla Oracle Arena; l’inno nazionale, quello tanto discusso nelle settimane precedenti, viene cantata da tutti i presenti at the Q.
I quintetti che abbiamo visto in preaseason vengono confermati sia da coach Lue (che va con Irving, Smith, James, Love e Thompson) sia dal neo coach dei Knicks Jeff Hornacek (che va con Rose, Lee, Anthony, Noah e Porzingis). Rings ON, Banner UP. Siamo pronti, si inizia!

1ST QUARTER – I primi due punti della stagione NBA 2016/17 portano la firma di Derrick Rose che attacca subito il ferro e mette in chiaro le cose. I Knicks cominciano bene e con Porzingis, sempre presente all’ombra dei cristalli, firmano il 4-0. I padroni di casa, invece, non possono che rompere il ghiaccio con LeBron Raymone James, infilando i primi due con un leggerissimo floater. I “Booh!” che accompagneranno per tutta la gara Noah iniziano molto presto ma l’attenzione si sposta di nuovo sul #23 che non solo si mette in proprio ma, come in ogni inizio di gara, prova a mettere in ritmo i compagni. Lo fa magicamente servendo con un passaggio schiacciato a terra JR Smith dopo un backdoor bene eseguito. L’arena è già praticamente sua. Viene coinvolto molto anche Love (altra costante negli inizi Cavs) ma il californiano litiga col ferro e inizia con un brutto 0/3. I ritmi della gara, come c’era da aspettarsi, sono bassi e se non fosse per qualche picco che alza soprattutto in difesa Porzingis, si andrebbe al piccolo trotto per gran parte del quarto. Per i Knicks l’attacco ha un nome, un cognome e un numero: Carmelo Anthony #7. L’inizio è straordinario, eccitato anche dal fatto che LeBron lo prende sempre in single coverage. Cleveland continua a tirare tanto da 3 ma si sblocca solo dopo 5 tentativi quando JR Smith (e chi se non lui?!) brucia la prima retina della stagione. Il punteggio resta in sostanziale equilibrio per la prima metà del quarto ma non appena si accende Kyrie Irving, la difesa Knicks si scioglie come neve al sole: il bellissimo botta e risposta tra Melo e Uncle Drew si interrompe con un brusco 7-0 Cavs che costringe Hornacek al timeout. In poco più di 9 minuti, Anthony ha già più punti dello scorso opening night (ne segnò 11, mentre a 3:09 dalla fine del quarto  è già a 12 con 5/7 dal campo). Iniziano le rotazioni, ma prima di uscire, LeBron ha il tempo di pareggiare il conto delle schiacciate aperto con Anthony: 1-1, entra Dunleavy da esterno e Shumpert da PG. Anche Hornacek si affida alla second unit (O’Quinn, Jennings, Hernangomez, Thomas, Holiday) ma riesce a ricavare veramente poco. Jennings ha la licenza di uccidere – è a tutti gli effetti il suo quintetto – ma l’attacco non decolla e la difesa fa peggio. James, a fil di sirena, regala l’ennesimo cioccolatino a Love che stavolta lo trasforma in 3 punti. 18-28 dopo i primi 12 minuti di gioco.

2ND QUARTER – Cleveland inizia alla grande, facendo ruotare la palla come meglio non si può: il risultato è l’ennesima tripla tentata e l’ennesima mandata a bersaglio. Melo, accomodatosi poco dopo la metà della prima frazione, resta ancora in panca, mentre Hernengomez bagna il suo debutto con i primi punti in NBA e ricuce lo strappo a 10 punti (20-30). James continua offensivamente a sfornare delisiosi assist per i compagni, mentre coach Lue opta per un accoppiamento Jefferson-Porzingis che darà i frutti sperati. Attaccare il ferro è l’obiettivo di entrambe le squadre e mentre New York si affida alle incursioni old-style di Rose, Cleveland fa affidamento su quel tir su due ruote che spezza i raddoppi e per poco non spezza anche i ferri, portandoseli a casa. Il problema in casa Knicks sono le palle perse (10 in appena 16’ di gioco) e la fase di rodaggio è chiaramente non ancora terminata. Nel frattempo il padrone di casa in 11’ di utilizzo è a 8 punti, 5 rimbalzi e 6 assist. Si flirta già con la tripla-doppia, ma tanto ci torneremo. James va al ferro ancora su invito di Irving e trasmette la carica all’intera squadra che prova a spingere sull’acceleratore. Sprofondati già sul -13, i Knicks trovano la forza di rialzarsi e di ritornare sul -2 grazie ancora a un Rose molto in palla e alle triple di Porzingis prima e di Holiday (2 consecutive) poi. Il match si riapre sul 39-41, con James in panchina a riprendere fiato. Lue è costretto a richiamarlo ma il finale di quarto dei Cavs è decisamente calante. Il terzo fallo di Thompson obbliga coach Lue a far esordire Chris Andersen ma le cose non migliorano. Melo e Porzingis hanno le chance di riaprire definitivamente i giochi ma sbagliano. Si va negli spogliatoi sul punteggio di 45-48, con un buon 27-20 di parziale nel secondo quarto. James dice 12+7+7 in 18 minuti, Irving è già a 10, così come Love (3/10 dal campo). Dall’altra parte ci sono 13 di Melo e 12 di Rose. Balzano agli occhi i 9 tentativi in più da 3 di Cleveland (21-12) e il 25% (8/32) dei padroni di casa dalla unrestricted area.

Kyrie Irving: 29 in 29, 19 nel solo III Q. (ph: nba.com/cavaliers)
Kyrie Irving: 29 in 29, 19 nel solo III Q. (ph: nba.com/cavaliers)

3RD QUARTER – I Cavaliers rientrano in campo determinati, con grinta, con quella cattiveria che era mancata nell’ultima parte di primo tempo. I Knicks, invece, non rientrano in campo mentalmente. Il primo tiro è un air ball di Anthony, mentre cresce improvvisamente l’intensità di Cleveland sia in difesa sia a rimbalzo. Dopo l’ennesima escursione nella stratosfera di James, inizia lo show personale di Kyrie Irving: segnerà praticamente in ogni modo, sfidando i lunghi di NY, battendo gli esterni, andando in contropiede, rubando e mandando dentro tutto ciò che gli passa per le mani. Cleveland firma un bruciante parziale di 20-4, con gli ospiti che perdono la bussola sia in attacco che in difesa. Irving completa il tutto segnando 19 punti nel solo terzo quarto, confermandosi ancora in forma “Finals”. La chiave offensiva del quarto, oltre a Kyrie, si chiama Channing Frye, autore di due triple che spezzano letteralmente le gambe ai Knicks. L’unica nota negativa per i campioni in carica è l’infortunio subito da Shumpert: l’ex di turno penetra, abbassa la testa e sbatte violentemente contro l’anca di Porzingis. Con molta probabilità verrà applicato il protocollo della concussion, perché i sintomi raccontati dalla bordocampista di ESPN sono esattamente quelli della commozione cerebrale. Dopo 36’ di gioco, il tabellone della Quicken Loans Arena dice 64 Knicks, 82 Cavaliers, con un parziale nel solo terzo periodo di 19-34. James è a 17 punti, con 12 assist e 8 rimbalzi (8/13 dal campo), Kyrie schizza improvvisamente a 29 punti in 29 minuti, mentre Love colleziona la prima doppia doppia da 15 punti e 12 rimbalzi. Il bottino di Melo sale a 19 punti, quello del lettone a 16 e quello di Rose resta a 12.

4TH QUARTER – Definirlo garbge time fin da subito non è corretto, perché in campo ci sono ancora Rose, Love e James. Sarà proprio a James che coach Lue riserverà la standing ovation non appena LeBron cattura il rimbalzo numero 10, che completa la tripla doppia finale da 19 punti, 14 assist e 11 rimbalzi. C’è tanto spazio per le seconde e terze linee, con Kuzmiskas che esordisce molto bene e con Liggins che fa vedere di che cosa è realmente capace. Gli ultimi 7 minuti sono di garbage time, quello vero. Finisce 88-117, con Cleveland che segna altri 35 punti in un quarto e porta il bottino del secondo tempo a 69 punti realizzati. LeBron arriva a 43 triple-doppie in carriera, firmando la sua prima in un opening night. L’ultimo a riuscirci fu nel 2006 tale Jason Kidd, l’attuale allenatore dei Milwaukee Bucks.

NEW YORK KNICKS (0-1): Porzingis 16, Anthony 19, Rose 17, Lee, Noah, Holiday 8, Jennings 7, Thomas 2, O’Quinn 2, Hernangomez 4, Kuzmiskas 7, Baker 5, Vujacic 1.

CLEVELAND CAVALIERS (1-0): James 19 + 14 AST + 11 RT, Irving 29, Smith 8, Love 23 + 12 RT, Thompson, Jefferson 13, Dunleavy 4, Frye 6, Shumpert 2, Liggins 4, McRae 2, Andersen 2, Jones 5.

 

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone