Oklahoma City Thunder @ Utah Jazz 91-96: un super Mitchell elimina OKC

Prosegue il sogno degli Utah Jazz. Dopo la clamorosa rimonta post All-Star Game, che li ha visti passare dalla 10° alla 5° posizione (sfiorando anche la 3°) in regular season, i ragazzi di coach Snyder sono riusciti anche nell’intento di eliminare al primo turno gli Oklahoma City Thunder, sconfitti 91-96 in Gara-6. Alla Vivint Smart Home Arena, brilla la stellina di Donovan Mitchell (38 con 14/26 dal campo), terzo rookie negli ultimi 35 anni ad avere più partite nei Playoff con almeno 30 punti, insieme ad Alonzo Mourning e Michael Jordan. Russell Westbrook (46+10 reb e 18/43 dal campo) e Steven Adams (19+16 reb), dall’altro lato, non hanno evitato agli ospiti una cocente eliminazione.

Dopo un buon avvio (20-11 a 3’08” dalla prima sirena), il primo quarto si conclude sul 22-18 per i Thunder, mentre i Jazz devono subito fare i conti con un grosso problema, ovvero l’infortunio di Ricky Rubio, che lascia il parquet dopo 7′, a causa di un problema al quadricipite femorale sinistro. OKC prova un nuovo allungo, quando una schiacciata di Westbrook vale un nuovo +9 con 4’03” da giocare nel periodo (35-26); Utah, però, reagisce nuovamente e, soprattutto grazie a due triple in fila di Ingles, va negli spogliatoi sul 41-41.

La partita cambia decisamente nel terzo quarto. Utah realizza un periodo dove tira con il 72.2% dal campo (13/18), con un Donovan Mitchell letteralmente incendiato, non semplicemente on fire, capace di metterne a referto 21 (8/11 dal campo). Utah passa a condurre, toccando più di una volta un massimo vantaggio di +12. Dall’altra parte, Oklahoma City riesce a non affondare, grazie esclusivamente ad un Russell Westbrook in grado praticamente di replicare colpo su colpo al giovane rookie avversario, realizzandone 20 nel periodo su 29 di squadra, tirando 7/15. Al 36′, dunque, il tabellone recita 70-79 per la franchigia allenata da coach Snyder.

Una partita che ha ancora tanto da dire. Anche soprattutto a causa del 35% dal campo nel periodo dei padroni di casa (6/17), pur considerando il fatto che anche i Thunder non è che abbiano fatto tanto meglio, soprattutto da tre (21.4%, 3/14). Comunque, Utah sembra potersi mettere al sicuro, arrivando fino al +13 con due liberi di Gobert, quando alla sirena finale mancano 7’04” (73-86). Non potendo contare né su Anthony né su George (12 punti in due, con un complessivo 5/23 dal campo), i Thunder si affidano pressoché completamente al loro #0 (11 nel periodo). Una schiacciata più fallo (di Crowder) rianima le speranze di tenere aperta la serie (81-86 con 5’31” da giocare); in collaborazione con Felton, Westbrook realizza poi la bomba del -1 (91-92 ad 1’28” dalla fine).

Un jumper dalla media di Favors riporta Utah sul +3 (91-94 con 1’08” sul cronometro). Gli schemi ormai sono saltati; OKC spreca la bellezza di sei possessi consecutivi, per accorciare o eguagliare gli avversari nel punteggio (quattro i tentativi da tre sfumati). Sull’ultimo, però, sono grandi le proteste degli ospiti, per un fallo di Gobert non ravvisato sul tiro di George a 18″ dal termine, che avrebbe fruttato tre tiri liberi. Fatto sta che Mitchell cattura il rimbalzo e, con ritardo, subisce fallo da Westbrook; i successivi due liberi, con 6.9″ sul cronometro, fissano il risultato sul 91-96, con i Jazz che si regalano i Rockets in semifinale di Conference. Mentre il palazzetto festeggia la qualificazione, c’è una coda polemica, con Westbrook che rischia di prendersi con qualche tifoso di casa che lo stava un pò sbeffeggiando.

OKLAHOMA CITY THUNDER: Anthony 7, Brewer 2, George 5, Adams 19 (16 reb), Westbrook 46 (10 reb), Patterson, Grant 9, Felton 3, Abrines, Huestis, Collison, Johnson, Ferguson.

UTAH JAZZ: Favors 13, Ingles 12, Gobert 12 (13 reb), Rubio, Mitchell 38, Jerebko, Crowder 5, O’Neale 5, Exum, Burks 11, Udoh, Stockton, Neto.

Utah si aggiudica la serie per 4-2.

Foto da: YouTube.

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone