Thunder, Westbrook contro tutti: "Nessuno è come me, le critiche non mi toccano"

Ultima conferenza stampa della stagione di fuoco per Russell Westbrook. Reduce dalla terza eliminazione di fila al primo turno dei playoff, il playmaker degli Oklahoma City Thunder ha risposto così alle critiche sempre più insistenti: “Se pensate di voler giudicare e definire tutto quello che ho fatto nella mia carriera guardando soltanto alle ultime due o tre partite, fate pure. Questo non significa nulla per me, assolutamente. Io continuerò a svegliarmi la mattina, a godermi i miei tre meravigliosi figli, alzarmi sorridente, felice di vivere la mia vita al meglio. Non cambia nulla rispetto a quello che continuerete a dire, che ho giocato male o chi è meglio di me. So bene che tipo di persona sono e questa resta la cosa più importante che posso dire raccontando me stesso agli altri. Mi conosco e so quello che sono in grado di fare, le mie capacità e quello che sono riuscito a raccogliere in passato. So quello che posso e non posso fare e sono in pace con la coscienza. Continuerò a essere grato al Signore di potermi svegliare ogni mattina e vivere una vita così felice. Tutte le chiacchiere, che non ho mai seguito e non so nello specifico a cosa si riferiscano, potete tranquillamente continuare a fare. La mia vita va avanti senza tenere conto di tutto questo“.

Il numero 0 hai poi concluso: “Mi ricordo che spesso negli anni passati si contestava il fatto che ero un “mangia palloni”, uno che domina troppo il gioco, ma adesso sono il leader dell’intera NBA per numero di assist a partita nelle ultime tre stagioni e nessuno ne parla più. Il problema ora si è spostato nel giudicare il mio tiro: vorrà dire che il prossimo anno diventerò un tiratore migliore. Dopo questa probabilmente le critiche saranno, ad esempio, perché il mio piede sinistro è più grosso del destro. Chi lo sa cosa si inventeranno. Questa, ritornando a quanto detto prima, è la ragione per cui non mi preoccupo di ciò che dite, di quello che pensate del mio gioco, perché davvero non ha senso. So quello che posso fare e con che continuità, mantenendo alto il livello ogni singola partita e nessuno è in grado di poter fare ogni notte quello che faccio io. Ne sono profondamente convinto. Se altri giocatori fossero in grado di farcela, sarebbero ben felici di raccogliere cifre del genere. Ma so che quando ci si confronta con i fatti nessuno può farcela. Nessuno riuscirà a portarmi via nulla. Sarò sempre grato, felice e orgoglioso di quello che ho fatto, nonostante gli articoli e le storie che vengono scritte o le statistiche utilizzate per contestare il mio gioco. Raccogliete tutti i numeri che volete“.

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Enrico Pecci Classe '96, proveniente da quel favoloso luogo chiamato Marche (provare per credere), studente di Scienze della Comunicazione ed appassionato di calcio quanto di basket. Collaboratore per nba24.it, sognando un futuro in cui scrivere di sport sia un lavoro oltre che una passione.