Sixers, James Harden all'attacco: "Inaccettabile il flagrant-2 che mi è stato fischiato"

La scorsa notte, il terzo atto della serie tra Philadelphia 76ers e Brooklyn Nets ha visto il successo esterno (102-97) della squadra di coach Doc Rivers, ora con un comodo 3-0 sugli avversari. Il match, però, è stato caratterizzato anche da forti polemiche sull’arbitraggio, con in particolare nell’occhio del ciclone Tony Brother, capo della terna arbitrale in campo al Barclays Center.

A far discutere sono stati due episodi su tutti: innanzitutto la mancata espulsione di Joel Embiid dopo appena 2’26” di gioco, con la star dei Sixers rea di aver colpito con un calcio evidente da terra Nic Claxton, ma punito appena con un Flagrant-1, dato che gli arbitri hanno giudicato l’azione di Embiid come ‘inutile’ ma ‘non eccessiva’. Una eventuale espulsione che poteva cambiare nettamente il corso della partita e che ha mandato su tutte le furie i Nets, coach Jacque Vaughn in primis.

Più in là nella partita, precisamente a poco meno di 15″ dal termine del terzo quarto, ancora polemiche: pressato da Royce O’Neale, James Harden prova a crearsi un minimo di spazio, usando il braccio sinistro; così facendo, il #1 ospite colpisce involontariamente nelle parti basse l’avversario, che finisce a terra dolorante; tra lo stupore generale di tutti i Sixers, Harden si becca un Flagrant-2, dovendo lasciare la contesa in anticipo.

Ed è proprio sulla reazione a caldo, nel post partita, dell’ex Thunder, Rockets e Nets che ci concentriamo. Il nativo di Los Angeles, infatti, non le ha mandate a dire, sebbene sia Tony Brother che Monty McCutchen, vicepresidente NBA per lo sviluppo e l’allenamento degli arbitri, abbiano avallato completamente le scelte degli stessi. “Credo sia inaccettabile il flagrant-2 che mi è stato fischiato“, esordisce The Beard – “Non mi era mai capitato di venir espulso, non sono un giocatore violento e non ho colpito O’Neale nelle parti basse; soprattutto non l’ho colpito in modo tale da farlo cadere per terra“.

Siamo ai Playoff e finora abbiamo visto in giro azioni ben peggiori della mia. Non credo fosse nemmeno fallo, è inaccettabile che possano succedere episodi di questo tipo” – continua – “All’inizio credevo che non l’avessero fischiato a me il fallo, anche perché quando qualcuno ti è attaccato in quel modo è naturale provare a farsi un po’ di spazio. Ed è stato proprio quello che ho fatto. Non gli ho tirato una gomitata nelle parti basse, assolutamente“.

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone