STATS CORNER - Quanto conta essere primi al giro di boa

Esiste una correlazione tra l’esser primi al “giro di boa” dell’ASG e la vittoria del titolo?
Analizziamo i risultati degli ultimi 10 anni della lega:

2005/2006 Al momento dell’ASG la lega era guidata da Pistons e Mavericks, di queste solo la seconda riuscirà a vincere la propria Conference accedendo così alle Finals. Capitolerà poi davanti ad un’eroica Miami, in grado di rimontare da 0-2 fino al 4-2, guidata da uno straordinario Alonzo Mourning, oltre al discreto duo Wade-O’Neal.

2006/2007 L’anno seguente ritroviamo le stesse compagini a guidare le rispettive Conference. Le finali sono una questione tra Spurs e Cavs. Il risultato sarà un secco 4-0 per i texani, terzo titolo in 5 anni e dynasty ufficializzata. Inoltre è la prima finale per LeBron. Memorabile la frase che Duncan rivolse al prescelto nel post partita di gara 4: “Un giorno questa sarà la tua Lega, nel mentre grazie di avercela lasciata un altro anno”.

2007/2008 A guidare l’NBA all’alba della settimana di pausa troviamo Boston e, udite udite, New Orleans (!!). Questo fu il primo anno dei Big Three in verde, conclusosi con “el clasico” Celtics-Lakers alle Finals dalle quali usciranno vincitori i primi. “Anything is possibleeeee”, dobbiamo aggiungere altro?

2008/2009 Celtics e Lakers guidano la regular season a marzo, ma all’est trionferanno Magic di uno straripante Howard (ma soprattutto del “Jordan turco” a.k.a. Brother Hedo, al secolo Hidayet Turkoglu. A ovest ancora Lakers che porteranno a casa anche l’anello. Kobe senza Shaq, è possibile.

2009/2010 LeBron ed i Lakers alla pausa, ma rivincita de “La Partita” in finale: E’ ancora Boston-LA, ma senza Perkins i biancoverdi sono costretti a giocare senza un vero centro, con Garnett e ‘Sheed sotto le plance. I Lakers sono molto pesanti con il duo Gasol-Bynum ed è repeat.

2010/2011 Al momento dell’ASG la classifica recita Celtics e Spurs al comando, nessuna delle due riuscirà però a raggiungere le finali. Sarà infatti rematch del 2006, la prima finale dell’era Big Three a Miami contro il perenne perdente Nowitzki ed una squadra di un’intelligenza sublime. La scamperanno i texani, con tutta l’NBA che si rivolterà contro LeBron e “The Decision”.

2011/2012 Stavolta i tre All Star riuniti in Florida non scherzano, partendo forte già in RS. Questa vedrà, a marzo come a giugno/luglio, proprio Heat e OKC prevalere sulle altre. LeBron vs. Durant è un po’ il vero scontro delle finali. Due titani, future leggende del gioco. Mike Miller e la fame di LBJ basteranno ai biancorossi. “It’s about damn time”, finalmente.

2012/2013 Spurs a ovest ed ancora Miami ad est, domineranno le rispettive conference da settembre alle Finals. Quando sembrava che Pop e i compagni potessero farcela di nuovo: Ray Allen dall’angolo. Il resto è storia.

2013/2014 La difesa di Indiana e la fisicità di OKC le porteranno a primeggiare al giro di boa, ma le finali saranno una rivincita. La rivincita del Gioco sopra al fisico. La rivincita dei campioni contro le Star dei media. “The Beautiful Game”, la più alta espressione di pallacanestro di squadra di una finale NBA. Spurs ancora una volta in grado di sorprendere tutti. Fate 5.

2014/2015 Alla pausa Hawks e Warriors, a luglio sempre Golden State, ma il Re è tornato a casa, dunque è Cleveland ad affrontare i californiani in finale. Peccato che al prescelto si rompa ogni compagno con un briciolo di talento. Gli attributi di Dellavedova non bastano ed è il primo trionfo di Curry e co.

Negli ultimi 10 anni, il titolo è stato vinto da una delle due squadre N.1 della propria conference il 60% delle volte. Forse non è un caso che Cavs e Warriors, che lo scorso week end presentavano i migliori record est-ovest, siano tra le più serie candidate al titolo, se non proprio ad un rematch in finale.

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone