Il toccante messaggio televisivo di Shaq per Kobe

“Domenica mi stavo allenando in casa, quando è arrivato mio nipote e mi ha mostrato il telefono, piangendo. Mi sono arrabbiato con lui, gli ho detto di togliermi da davanti quel telefono: viviamo in un mondo dove tutto si può ritoccare con Photoshop e allora non volevo crederci. Mi sembrava uno scherzo stupido. Poi però sono arrivate le varie chiamate di conferma. Non ho mai provato un dolore così. E ho 47 anni. Ho perso due nonne, una sorella, e ora un fratello minore.

I nostri nomi saranno legati per sempre per quello che abbiamo fatto insieme. Spesso la gente ci ha chiesto del nostro rapporto. E’ come quello che ho qui in TV con Charles (Barkley): due forti personalità, che si scontrano per fare le cose a modo loro, ma senza mai perdere il rispetto uno dell’altro. E quando è il momento di vincere, vincono.

E’ stata una coltellata tripla, perché una volta capito che la tragedia fosse vera, sono andato su internet e ho letto che sull’aereo c’era anche Rick Fox. L’ho chiamato e non mi ha risposto… Mi sono chiesto cosa diavolo stesse succedendo. Poi è arrivata la mazzata finale: la piccola Gigi… Ogni volta che incontravo Kobe con le sue bambine dicevo ‘”C’è lo zio Shaq”‘, provando a farle ridere. È devastante…

Tutto questo mi ha fatto pensare come nella vita trattenere dei pensieri, non dire delle cose, non abbia alcun senso. Lavoriamo tanto, diciamo di non avere mai tempo e diamo tutto per scontato. Anche con voi non parlo tanto, non quanto sia invece necessario.

Una delle cose che mi fa più male è che non potrò più scherzare con lui, come ad esempio alla cerimonia del suo ingresso nella Hall of Fame. Lui non potrà sfottermi dicendo ‘Ehi, io ho cinque anelli, tu solo quattro’. Non potremo più dirci che se fossimo restati insieme avremmo potuto vincerne 10 di anelli.

Non si può tornare indietro. Dannazione. Non avete idea di quanto desidererei avere ancora la possibilità di parlargli.

Tutto ciò mi ha cambiato. Lavoro moltissimo, probabilmente più della persona media, ma devo trovare il tempo per dire alle persone che gli voglio bene.

Ah, alla fine Rick Fox mi ha richiamato, e gli ho detto che gli voglio bene.

D’ora in poi cercherò di dire alle persone care che gli voglio bene, invece di rimandare ogni volta, perché non si sa mai cosa possa accadere in questa vita”.

About The Author

Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone